“Alessandria Città delle Biciclette” viene riallestita in una temporanea che inaugura la riapertura del Museo di tutti gli appassionati di tutti i tempi, che sorge a Magreglio (Como), accanto al Santuario dedicato alla Madonna del Ghisallo.
Appuntamento con la fantastica “giramondo” in bicicletta, Paola Gianotti, sabato 11 marzo 2017 ore 17.
Alessandria – Magreglio (Como), 6 marzo ’17 –
A volte le mostre camminano. Succede soprattutto a quelle dedicate alla biciclette. Accade alle mostre che hanno due ruote al posto del cuore. Come quella intitolata Alessandria Città delle Biciclette che parte dalla provincia piemontese e giunge a Magreglio, nel Comasco, dopo essersi fatta strada nella sua città. Parte da lì, la mostra a due ruote, dove pare che tutto ciò che gira attorno alla bicicletta abbia avuto inizio: dall’arrivo nel 1867 della prima draisina in Italia ad opera di Carlo Michel, alla formazione del primo sodalizio di cicloturismo e di ciclismo agonistico nazionale ed internazionale, alle prime riunioni in pista, al genio dei costruttori delle biciclette, Maino sopra tutti…
Da Alessandria, dove ha spopolato con la rassegna espositiva di Palazzo del Monferrato la scorsa estate, la Mostra Alessandria Città delle Biciclette se ne va in pellegrinaggio al Santuario della Madonna del Ghisallo, per essere allestita in una “temporanea” che occuperà quasi tutto il piano terra del Museo del Ghisallo, museo internazionale dedicato a tutto il mondo della bici, fondato 10 anni fa da Fiorenzo Magni, che con la rassegna storica sulla bicicletta aprirà la stagione museale 2017.
Questa mostra sarà la prima di una serie di eventi, incontri, allestimenti legati anche al Giro del Centenario organizzato dalla Gazzetta dello Sport, con iniziative collegate alla Corsa Rosa che scatteranno da marzo sino a tutto ottobre 2017.
Alessandria Città delle Biciclette al Ghisallo, è una mostra che ha avuto grande successo a Palazzo del Monferrato, facendo registrare fra la primavera e l’estate scorsa un vero record di presenze. È una rassegna che ripercorre, dalle origini, l’affascinante genesi tecnica, sociale, storica e culturale della prima bicicletta arrivata in Italia nel 1867, con una genealogia precisa che identifica anche i cambiamenti di un movimento così legato al territorio e alla sua gente.
«Abbiamo lavorato lo scorso anno a ricostruire gli inizi di un mito: la mostra “Alessandria città delle biciclette” ha raccontato la storia di un territorio diventato per alcuni anni la capitale del ciclismo eroico nazionale, la culla della Federazione ciclistica, il luogo d’origine di campioni come Coppi, Cuniolo, Girardengo e Gerbi » dice Gian Paolo Coscia, Presidente della Camera di Commercio di Alessandria che attraverso l’azienda speciale Asperia organizza eventi culturali di alto profilo sociale, artistico e storico.
Continua Coscia: «Vogliamo lavorare quest’anno a utilizzare quella mostra come un biglietto di visita del territorio. Legare l’immagine storica e piena di fascino dei Campionissimi alla realtà economica e turistica del presente. Fare di quella storia, ancora così amata, una leva per raccontare il fascino attuale di una terra con cui il paesaggio, la natura, l’enogastronomia sono stati eccezionalmente generosi.
L’immagine turistica della provincia di Alessandria e di tutto il Monferrato viaggia sulle due ruote, racconta una terra mitica per il ciclismo delle origini così come per gli sport all’aria aperta del XXI secolo. Il Monferrato, Comunità Europea dello Sport per il 2017, è una terra tutta da scoprire sulle tracce dei grandi campioni nell’anno dell’edizione n. 100 del Giro d’Italia».
La mostra “Alessandria Città delle biciclette” ha raggiunto anche un altro importante obiettivo: quello di far rinascere il C.V.A. – Circolo Velocipedistico Alessandrino, associazione che aveva sede ad Alessandria, da cui nacque l’Unione Velocipedistica Italiana, antenato della attuale Federazione Ciclistica.
Oggi l’associazione ha lo scopo di promuovere l’utilizzo delle due ruote come elemento di mobilità individuale e sociale, di contribuire allo sviluppo di scelte ecosostenibili per la comunità, e di promuovere il recupero della memoria storica locale attraverso la conoscenza e la diffusione delle prime attività dei circoli velocipedistici alessandrini.