Il tema del licenziamento dei 69 dipendenti del Gruppo Telecity è arrivato ufficialmente in Regione Piemonte grazie ad un’interrogazione urgente del Consigliere regionale Walter Ottria (PD).
«Il taglio del 60% del personale del Gruppo è un problema enorme sia dal punto di vista strettamente lavorativo sia per un eventuale rilancio del network – è il primo commento del consigliere Ottria –; in un contesto di crisi come l’attuale, sessantanove licenziamenti sono un numero difficile da collocare in altri contesti lavorativi e necessita pertanto di un’attenzione particolare.
Inoltre appare improbabile che da un massiccio taglio di personale specializzato (giornalisti, operatori di ripresa, impiegati e tecnici) e dalla chiusura delle sedi di Torino e Genova possa nascere una moderna rete televisiva di intrattenimento ed informazione; è più che probabile invece un ridimensionamento a network di sole televendite. Le rinunce da parte dell’azienda ai piani di rilancio proposti dai sindacati e la reiterata rinuncia agli ammortizzatori sociali messi a disposizione dalla legge – è ancora il pensiero di Ottria – sono un segnale inequivocabile di rinuncia di qualsiasi progetto futuro».
«Tale orizzonte – sostiene ancora il consigliere alessandrino – è certamente svilente per la storia di Telecity, da più di quarant’anni punto di riferimento per un numero molto ampio di telespettatori ed esempio di giornalismo professionale per molte realtà locali a cui ha assicurato, e assicura ancora oggi, un fondamentale pluralismo informativo. Posso testimoniare personalmente – conclude Ottria – riguardo alla professionalità dei tanti lavoratori del network che ha assicurato uno spazio di libertà nel mondo dell’informazione».
«L’Assessorato regionale al Lavoro – spiega Gianna Pentenero – sta seguendo con molta attenzione la vicenda: è in contatto costante con le Organizzazioni Sindacali e sta organizzando un tavolo di incontro, a livello regionale, cui sarà invitata a partecipare la proprietà, per esaminare la questione e individuare tutte le misure disponibili per salvaguardare i livelli occupazionali e la presenza della storica emittente privata sul territorio piemontese.
La sua chiusura – continua l’Assessore –, in un quadro già caratterizzata da una generale crisi del settore, rappresenterebbe un ulteriore colpo al pluralismo dell’informazione. L’assessorato al Lavoro – conclude Pentenero – è inoltre intenzionato a contattare il competente Ministero per partecipare al tavolo nazionale della trattativa».