Dal momento che manca solo qualche settimana al Carnevale ho pensato di pubblicare ben tre documenti d’epoca che riguardano insieme la nostra città e la festività di cui sopra.
Il primo documento è una lettera del 1926, dal contenuto a mio giudizio abbastanza interessante, sui festeggiamenti carnevaleschi alessandrini di quei tempi ormai lontani. Personalmente ho trovato di notevole interesse non soltanto il contenuto ma anche la carta da lettere usata. Come appare in maniera chiara sul frontespizio si tratta della Società Anonima Elettricità Alessandrina.
Il secondo documento, giunto a me da un diverso canale, riguarda anch’esso il Carnevale e – per coincidenza – proprio del medesimo anno; è una fotografia, formato 9 x 14, che ritrae diverse centinaia di persone assiepate in Piazza Vittorio Emanuele II, probabilmente intente ad osservare il passaggio dei Carri allegorici o una sfilata legata alla festa di Carnevale. Se volessimo essere più precisi nella ricostruzione occorrerebbe rintracciare i giornali locali d’epoca per potervi scoprire il programma pubblicato. In questa occasione ci fermiamo ad osservare la documentazione, lasciando a qualche curioso lettore la soddisfazione di recarsi presso la Biblioteca Civica per approfondire la ricerca.
La fotografia risulta essere scattata nella piazza centrale della città; lo dimostra e lo certifica la parte bassa del monumento ad Urbano Rattazzi con relativa cancellata a protezione del manufatto, che in quell’anno era ancora presente. Particolare curioso da osservare sono le centinaia di teste coperte dal relativo copricapo. Da questa osservazione emerge chiaramente il motivo per cui in quegli anni lontani la Borsalino fosse ancora attiva e fiorente. Le mode ed i tempi balordi hanno poi portato al risultato finale che tutti conosciamo. La fotografia è opera dello studio fotografico Foto Moderna di Aldina Carbone, come si evince dal timbro al verso; l’attività aveva sede in piazza Vittorio Emanuele II, al numero 4.
Al verso una leggera scritta con matita colorata testimonia la data e l’evento.
Infine il terzo documento. Fotografia di uomini in posa davanti e sopra il carro che rappresenta una delle prime locomotive a trazione elettrica.
Per ora non è stato possibile scoprire la localizzazione esatta dello scatto fotografico ma la cosa non dovrebbe essere troppo complicata; si potrebbe trovare l’ubicazione grazie all’aiuto fornito dai cartelloni e dalle insegne che fanno da sfondo scenografico alla notevole immagine.
Anche questa volta lascio al lettore la soddisfazione di provare a scoprire qualche altro dettaglio interessante su questo brandello della Alessandria degli anni che furono.
Il testo della lettera:
“Alessandria 6 febbraio 1926
Carissima Luigia,
È ora che mi faccio viva nevvero? Vorrai scusare il mio silenzio. Sempre avevo buone intenzioni di scriverti, ma poi sai come si fa con tutte le occupazioni e alla sera il sonno pur avendo sempre il pensiero a te rimandavo da un giorno all’altro. Io ringraziando Dio ora sto bene, mi sento più in forza perché quella maledetta influenza mi aveva un poco indebolita. Ho ricominciato la cura dell’olio di merluzzo, quantunque molto cattivo da prendere e prendo pure il latte tutte le mattine e alla sera mi abituo poco per volta. Francesca sta bene e Felicina pure, solo ha un po’ di tosse che la disturba, ma speriamo scompaia presto colle pillole di catramina. Abbiamo inteso con dispiacere che il Papà di Giuseppe è ammalato ed ora come sta? Che cosa le è venuto al piede? M’auguro stia meglio e possa guarire presto e bene; dato la sua fibra forte e il sangue sano c’è da sperare bene. Ed ora Giuseppe è ritornato da Quaranti? E tu come stai? Ti spero bene; se il tempo fosse stato meno freddo, qualcuna di noi si sarebbe mossa per venire costì, ma con un tempo simile come si fa scappa la volontà di venire quantunque sia vivo il desiderio di rivederti e sentire notizie. Oggi abbiamo avuto notizie da Carletto che ha scritto una cartolina. È stato a letto anche lui per influenza ora sta meglio; dice che ha un lavoro immenso straordinario che non gli lascia un momento di tregua e lo preoccupa e non sa quando potrà venire. Sai che ci hanno fatte Dame istitutrici dell’Asilo di costì. Abbiamo già ricevuto due lettere, una che ci comunica la nomina e l’altra per l’invito di Giovedì grasso e s’intende mandare doni di dolci. Noi proprio ne facevamo a meno di questa carica, ora dovremo pensare di mandare qualcosa; hanno nominato anche la sig. Bellati, Piccini Adelina e Pansecchi. Sai che qui fanno tanti festeggiamenti Carnevaleschi? Fanno risorgere Gagliaudo colla sua vacca dal mondo della luna. Ci saranno Padiglioni in piazza, la casa di Gagliaudo, poi c’è la premiazione di carri più in carattere, del balcone più ben addobbato e quello più battagliero. Ci sarà la nomina della I Regina di Alessandria.”
Per finire.
La lettera continuava su un altro foglio ma ci duole dover interrompere qui il racconto in quanto ci è pervenuto solo questo… anche se non è poco. Peccato, perché avremmo potuto scoprire, tra le tante altre notizie di rilievo, anche il nome del mittente.