Io firmo qui, tu firmi là, firmiamo insieme quell’altra petizione, e poi on line l’appello per un mondo più buono e giusto. La sindrome della raccolta firme sta acquistando dimensioni ormai tali da rendere le iniziative tutte uguali, in qualche modo depotenziandone significato e contenuti. Non trovate? Ed è un fenomeno che cresce in maniera inversamente proporzionale alla speranza (ormai bassissima nei cittadini comuni) che le istituzioni possano provvedere a svolgere regolarmente i loro compiti. La raccolta firme insomma diventa una sorta di fai da te, un tentativo di supplenza che però, al di là delle buone intenzioni, quasi mai raggiunge il traguardo concreto che si prefigge: a meno che per traguardo non si intenda la semplice raccolta di un certo numero di autografi, naturalmente.
Solo negli ultimi giorni: raccolta firme per salvare la Cittadella, per non far chiudere il tribunale di Tortona, ma anche il punto nascita del locale presidio ospedaliero. Oppure la petizione di solidarietà con i giudici anti mafia.
E, nei mesi, scorsi, le iniziative in difesa dei servizi educativi di Palazzo Rosso, ma anche quelle delle associazioni commercianti contro le liberalizzazioni “selvagge”. E ancora la raccolta firme contro la caccia, e per eliminare il quorum per i diversi tipi di referendum, e poi l’iniziativa discussa e gettonatissima per “tagliare” le indennità dei parlamentari (sì, figuriamoci..).
Sono solo alcuni esempi a caso, affidati alla memoria. E tanti altri potremmo inventarcene: per abolire le Province o per conservarle, per chiudere l’Ilva o farla continuare a produrre (e inquinare) e via dicendo.
Più si fa incerta e poco autorevole la catena del comando “istituzionale”, più si cerca di compensare con iniziative “dal basso”, in cui la raccolta firme sono sempre un cardine imprescindibile.
Ma il “sistema” le firme in genere le ingoia come un gigante onnivoro, e le destina a qualche scantinato polveroso. Oppure, bene che vada, le trasforma in referendum che, anche se vinto, viene poi ignorato o ridicolizzato con qualche banale escamotage (si veda il finanziamento pubblico ai partiti). Eh sì, mi pare proprio che anche il meccanismo della raccolta firme si stia dimostrando un fucile che spara a salve, e produce risultati sterili. E allora?
E. G.