Un lunedì mattina all’insegna dell’aggregazione per gli agricoltori del capoluogo che si sono riuniti presso l’Hotel I Due Buoi per l’Assemblea di Zona di Alessandria.
Al tavolo dei relatori erano presenti il presidente provinciale Luca Brondelli di Brondello, il presidente di Zona Ugo Cei, il direttore provinciale Valter Parodi e il direttore di Zona Piero Viscardi.
Dopo l’introduzione dei lavori da parte del presidente di Zona Cei, che è apparso particolarmente commosso, vi è stato l’intervento sul credito effettuato dal direttore del Presidio Specialistico Agricoltura interregionale di Intesa Sanpaolo, Loris Cei. Marco Ottone, responsabile fiscale di Confagricoltura Alessandria, ha preso la parola subito dopo, illustrando le novità della Manovra Finanziaria 2017.
Il sindaco di Alessandria nonché presidente della Provincia, Maria Rita Rossa, ha portato il discorso sulla revisione delle Province che al momento sembra aver generato problemi di metodo e di organizzazione.
Rita Rossa ha poi parlato della proposta di revisione del Piano regolatore e, con riferimento ai recenti fatti alluvionali, ha fatto presente: “Va assolutamente riconosciuta l’area della golena, ossia il territorio compreso tra la riva del corso d’acqua e l’argine maestro”.
Il responsabile economico provinciale Roberto Giorgi ha disquisito sulla PAC e sulle Polizze agevolate. Riguardo a quest’ultimo argomento ha commentato: “Dal 2015 con Agricoltura 2.0 si è cambiato tutto il meccanismo delle polizze in agricoltura, introducendo nuovi istituti e basandosi sul concetto della manifestazione di interesse prima della stipula della polizza. Dopo il primo anno, che possiamo calcolare come sperimentale, il 2016 ha visto l’applicazione a regime del Piano Assicurativo Individuale. Ad oggi, purtroppo, constatiamo ritardi nei pagamenti e una situazione ancora nebulosa, che si ripercuote sulle aziende e sui Consorzi di Difesa delle colture, che anticipano i fondi”.
Anche Massimo Castelli, direttore del Condifesa di Alessandria, ha proseguito la trattazione di questo tema con non poca apprensione: “Si riscontrano decine di migliaia di anomalie create dal sistema informatico, mentre in precedenza l’impianto funzionava abbastanza regolarmente. Adesso vi è un grande disservizio, che genera un panorama preoccupante relativo agli anni 2015 e 2016”.
Il pubblico in sala si è dimostrato come sempre interessato e partecipativo. Paolo Bisoglio ha chiesto informazioni sui corsi, ha sollecitato di approfondire con un convegno la tematica del biologico/biodinamico e, infine, ha portato il discorso sulla “piaga” della selvaggina (lepri, caprioli e cinghiali in particolare) che distrugge i raccolti e devasta i terreni coltivati.
Luigi Ricaldone, riprendendo gli stessi ragionamenti, ha auspicato un maggiore impegno per contrastare i danni da ungulati; poi, ha invitato a considerare il biologico per quello che effettivamente è e non per come viene rappresentato dai media e visto dall’opinione pubblica: se è vero che il 10/13% della superficie agricola italiana è coltivata con questo metodo – ed è una cifra in aumento – è altrettanto vero che bisogna contrastare il falso bio.
Mariano Pastore, parlando del futuro dell’agricoltura, ha esortato a lavorare con attenzione e serietà, cercando di informare bene il pubblico. Lo stesso Pastore si è in seguito soffermato sulla situazione della cerealicoltura locale e nazionale. Infine, più in generale ha esortato l’Associazione a fare da collante per realizzare contratti di filiera, senza i quali gli agricoltori sono e saranno sempre più in balia degli eventi. Ornella Lenti ha chiesto delucidazioni sulle assicurazioni per i pioppeti. Nicolò Calvi di Bergolo ha focalizzato il discorso sulle dimore storiche, che soltanto in Piemonte sono circa 1900. Maria Teresa Bausone ha parlato dello spreco alimentare e di un’iniziativa da lei organizzata per il 31 marzo su tale problema.
Le conclusioni sono andate al presidente provinciale Luca Brondelli di Brondello che, rispondendo alle domande degli associati, ha sostenuto: “L’annata appena passata ha visto in generale prezzi bassi per le nostre colture, specie i cereali. Questo tasto dolente ci ha portato a bloccare la borsa merci di Alessandria, per dare un segnale forte. D’altro canto l’agricoltore stesso non deve aspettare, come un tempo, di arrivare a 10 giorni dalla trebbbiatura, ma deve organizzarsi per tempo per la stipula di contratti. Confagricoltura, insieme a tre cooperative del territorio, sta lavorando per favorire la semina di varietà specifiche con l’obiettivo di concentrare la produzione di frumento e commercializzare partite di qualità omogenea venendo incontro alle esigenze delle industrie di trasformazione”.