C’era una volta un bambino che non sapeva usare il telefono.
Gli era stato regalato per il suo settimo compleanno affinché a tavola e nei lunghi pomeriggi invernali non importunasse i famigliari, indaffarati in altre faccende.
Per il bambino quindi il telefono era divenuto un gioco.
Per la mamma della sua mamma era stato una necessità; per la nonna della sua mamma addirittura un lusso.
Per lui nulla di tutto ciò. Era un compagno, un amico a cui confidare tutti i piccoli segreti, a cui chiedere consiglio in caso di difficoltà.
Insomma, il bambino che non sapeva usare il telefono non poteva fare nulla senza il suo telefono.
Poteva stare giorni e giorni senza il papà, via per lavoro.
Poteva stare giorni e giorni senza i suoi fratelli, via per una vacanza studio.
Ma senza il telefono proprio no.
Un giorno provò a resistere il più a lungo possibile poiché la maestra raccontò in classe di un bambino scomparso, per colpa del telefono.
Allora lo rinchiuse in un cassetto e aspettò di sentirne il bisogno.
In quei minuti che apparivano ore, gli frullarono in testa mille pensieri come mille app che si aprivano e chiudevano vorticosamente.
Dodici minuti e venticinque secondi.
Questo era il tempo dopo il quale, tutto sudato e con la bava alla bocca, si gettò sul cassetto, lo aprì e riprese in mano quell’amico fedele che non lo avrebbe mai tradito.
Lentamente si quietò, lo strinse tra le mani e riprese a tirare tendine, spostare oggetti, scrivere mozziconi di parole, cercare immagini, scattare e condividere foto, chattare con volti ignoti.
Stava bene, nel suo piccolo mondo che gli apriva finestre su mondi infiniti e apparentemente reali.
Dopo qualche tempo, in un giorno non ben definito, attraversando una strada non molto trafficata il bambino che non sapeva usare il telefono sparì.
I giornali e le televisioni divulgarono la notizia parlando di un mistero, di un rapimento alieno, di una fuga volontaria, di chissà cos’altro.
Fatto sta che di lui non si seppe più nulla.
Passarono anni.
La verità non venne mai a galla.
Nessuno venne mai a sapere che un giovane camionista non lo vide attraversare la strada poiché stava cercando sul telefono un indirizzo sulla mappa.
Il giovane vigile che stava pattugliando la strada non vide il giovane camionista poiché stava mandando messaggi alla sua giovane fidanzata.
E tutti quelli che passavano di fianco al corpo del bambino che non sapeva usare il telefono non si accorsero di lui poiché stavano leggendo sui giornali online della scomparsa del bambino che non sapeva usare il telefono.
Vissero tutti felici e contenti nella convinzione che il bambino che non sapeva usare il telefono, vincendo, avesse avuto accesso al livello superiore.
Questa è la fine della storia.