Quando arriverà il nuovo vescovo di Alessandria? E’ ormai quasi un anno che la diocesi locale è di fatto priva di una guida operativa, anche se retta “ad interim” dal cardinal Versaldi (nella foto), nella veste di amministratore apostolico.
Come noto, Versaldi è stato nominato da papa Benedetto XVI prima arcivescovo e poi cardinale, e ricopre ormai importanti incarichi presso la santa sede, dove è responsabile di una sorta di Corte dei Conti vaticana.
Perché la nomina del suo successore tarda a venire? Diverse le ipotesi che sono circolate: lotte intestine, veti incrociati, prove di forza tra “padrini” del livello di Ruini e Bertone.
Dietrologia e complottismo? Forse sì. Forse la spiegazione è più semplice: Alessandria non è una sede particolarmente ambita, per tanti motivi. Non è vista come un trampolino di lancio insomma, ma più come un vicolo cieco, una palude da cui diventa difficile muoversi. E anche al’interno della gerarchia ecclesiastica, inutile negarlo, non mancano le ambizioni di carriera, anche se fare di tutt’erba un fascio sarebbe ingiusto.
Comunque sia: nei mesi scorsi circolava voce che fosse in arrivo, da Milano, uno dei vice del precedente arcivescovo meneghino Dionigi Tettamanzi. Nulla di fatto: i potenziali candidati sono finiti uno a Novara, l’altro in Alto Adige.
Poi ci sono state ad Alessandria campagna elettorale ed elezioni cittadine, e qualcuno ha ipotizzato che, forse, la Curia preferisse attendere, per evitare qualsiasi sovrapposizione, e magari anche per verificare l’esito.
Ora, però, probabilmente siamo in dirittura d’arrivo. Il nuovo vescovo di Alessandria, si dice, sarà nominato a settembre, e sarà un semplice prete, in arrivo da fuori e promosso per meriti “sul campo”. Anche noi laici non troppo coinvolti lo attendiamo, a questo punto, con una certa curiosità.
E. G.