Ci è pervenuta un’ora fa la seguente informativa sindacale:
“Allo scopo di economizzare i costi di gestione delle proprie strutture territoriali, e in linea con le previsioni di riduzione degli assetti organizzativi contenute nel decreto-legge 27 giugno 2102, n. 87, l’Agenzia intende sopprimere gli uffici territoriali con carichi di lavoro esigui per i quali non si giustificano gli oneri connessi al loro funzionamento.
Verranno pertanto chiusi gli uffici territoriali di Augusta, Gallipoli, Gemona del Friuli, Larino, Lonato, Lucera, Luino, Menaggio, Mercato San Severino, Mistretta, Pietrasanta, Portomaggiore, Rivarolo Canavese, Soresina, Tirano, Valenza e Zogno, tutti di livello non dirigenziale.
Tale decisione permetterà un consistente risparmio annuo sui costi di gestione. La soppressione degli uffici di Zogno e Rivarolo Canavese è prevista per il prossimo 3 settembre, mentre quella degli altri uffici è prevista, in linea di massima, tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013, fatta eccezione per l’ufficio di Gemona del Friuli, la cui chiusura è prevista a luglio del 2013, per ragioni di ordine logistico. Tenendo conto delle esigenze locali e della disponibilità delle amministrazioni comunali a condividere i relativi oneri, verrà valutata la possibilità di attivare in quelle località dei punti di assistenza fiscale dedicati all’erogazione di specifici servizi di front-office, con orario di apertura e numero di postazioni calibrati sull’effettiva richiesta di servizi da parte dell’utenza.”
L’amministrazione si fa interprete dei principi di spending review adottando scelte che hanno conseguenze per le lavoratrici e per i lavoratori degli uffici che saranno soppressi e che comportano ricadute anche sui servizi erogati. Tutto ciò accade prima della conversione del decreto legge n. 87/2012 che impone chiusure e ridimensionamenti ancora più drastici in nome di quella spending review che non è altro che una manovra finanziaria permanente che avrà conseguenze pesantissime per chi lavora nel comparto delle Agenzie fiscali e più generalmente per decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori pubblici. Avevamo anticipato i contenuti di questo provvedimento qualche settimana fa e ora che arriva l’ufficialità abbiamo inviato all’Agenzia entrate una richiesta di convocazione.
USB Alessandria ritiene queste scelte scellerate ed è disponibile ad organizzare la giusta opposizione con i lavoratori che lo ritengono necessario.
Giovanni Maccarino
per la Federazione USB di Alessandria