Siamo un piccolo giornaletto che si arrabatta sul web alessandrino (e dintorni) ma non per questo siamo privi di qualche modesta ambizione circa i compiti che noi stessi ci affidiamo, dopo una discreta maturazione di gruppo. Uno di questi compiti consiste nel tenere, o riportare, alla ribalta del dibattito politico cittadino temi e problemi che tenderebbero invece, e non sempre a caso, a slittare dietro le quinte della pubblica attenzione.
Difficile non correre subito col pensiero al Ponte Meier: la più colossale spesa del Comune che attende, dietro l’angolo, una decisione d’indirizzo: la conferma dell’investimento e l’inizio dei lavori oppure la riconduzione forzosa (da “forza maggiore”) dell’operazione-ponte nel solco della dura “spending review” alla quale è tenuto il Comune in conseguenza del “dissesto” ereditato dal Centro-destra recentemente congedato.
Non è possibile far finta di niente: annunciare ai cittadini, per il prossimo agosto, la prima rata di “lacrime e sangue” – indotta dall’obbligo di risalire il dissesto – e ammettere, tra le righe, che l’unico impegno che verrà salvato da tagli e ripensamenti, sarà quello del faraonico Ponte Meier, col quale un paio di Sindaci hanno inteso di passare alla storia della Città.
Sarebbe imbarazzante che mentre si allunga la lista degli interventi e dei servizi di base per i quali “i soldi non ci sono”, o sono drasticamente falciati, l’unica impresa che vive tranquilla perché “ i soldi ci sono” ( e ci sia consentito l’auspicio di un aggiornato “conto della serva” in merito) sia proprio quella del Ponte Meier. Abbiamo l’impressione che sarà dura andarlo a raccontare alla gente, ma attendiamo gli eventi.
Associazione Arcipelago