Gentili signore e signori,
ho appreso dai mezzi di informazione http://www.sagrepiemonte.it/evento/2017/AL/San+Giuliano+Nuovo/34831/Festa+del+bue+grasso che dal 26 al 29 Gennaio a San Giuliano Nuovo, frazione di Alessandria, si svolge la 1° Festa del bue grasso.
In Piemonte il bue grasso è una sorta di orgoglio regionale per quell’economia che si fa beffa di CHI sia veramente questo animale, allevato, ingrassato oltremisura, esposto in mostra, valutato, premiato, macellato, mangiato, senza mai conoscere libertà e affetto. Nel periodo prenatalizio le città di Moncalvo (AT), Nizza Monferrato (AT), Montechiaro d’Acqui (AL) e Carrù (CN) http://www.lindro.it/natale-col-bue-grasso-forte-votato-alla-morte/ sono impegnate nel portare avanti la radicata tradizione delle fiere di questo “prodotto”, alle quali è associata l’abbuffata carnista con pranzi e degustazioni a oltranza: a questo quadrilatero della tristezza si è aggiunta Alessandria che si è limitata all’abbuffata.
Dobbiamo tirare un sospiro di sollievo nel non vedere la mostra dei condannati a morte? O forse, visto che questa è la prima edizione della festa, si fanno le prove generali con la tavola e dal prossimo anno ci sarà anche la funerea sfilata?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_5.jsp?area=rapporti&menu=mondiale e l’Istituto Europeo di Oncologia https://www.ieo.it/ storcono in naso davanti a questo genere di “cibo” ma poco importa: la zootecnia deve pur campare… sulla nostra pelle… oltre che su quella degli animali.
Il mercato della carne non se la passa tanto bene, tanto che il suo consumo è calato: sono le stesse associazioni di categoria ad ammetterlo. https://www.greenme.it/mangiare/alimentazione-a-salute/22213-calo-consumo-carne
La pratica di macellare e mangiare animali è sempre più messa in discussione, sia per motivi etici che per motivi salutistici: mangiare gli animali non è una necessità ma una pretesa di soddisfare il piacere del palato. Nessun piacere dovrebbe causare al prossimo, umano o non umano che sia, quell’infinita sofferenza che causano la schiavitù e la macellazione degli animali.
E’ necessario rivedere i cardini attorno cui fare ruotare l’economia. Non è semplice ma bisogna farlo perché il futuro del pianeta non è certo assicurato dal consumo di cibo animale, col dispendio di risorse che esso richiede. Soprattutto è in forte crescita una sensibilità che porta a guardare gli animali per ciò che sono veramente: esseri senzienti con il diritto alla vita.
Un bue ingrassato fino a raggiungere 13-14 quintali, messo in mostra legato, bendato, valutato come merce sotto l’occhio vigile dell’allevatore che lo tiene a bada col bastone e poi lo spedisce al mattatoio per essere smontato è una crudeltà che non trova giustificazione. Fare una festa a seguito di tutto ciò è inspiegabile se non in una logica egoistica sempre più difficile da accettare.
Si va sempre di più verso una scelta etica, salutistica, ecologica, sociale, economica dalla parte opposta rispetto a quella a cui indirizza la festa di San Giuliano Nuovo http://www.saicosamangi.info/ Uno dei tanti studi sul futuro dell’alimentazione umana ci fa capire che la strada da prendere è un’altra http://www.movimentoantispecista.org/dossier-alimentazione-umana-il-futuro-della e mi auguro che la Pro Loco AL DON la prenda lasciando che questa macabra festa sia la prima e ultima del suo genere.
Cordiali saluti.
Paola Re – Tortona