Scoppia il contenzioso fra Governo e Provincia sui tagli e ci chiediamo perché mai le spese di questo conflitto le debba pagare l’Ateneo alessandrino. Annunciare tagli, come fa il Presidente della Provincia, sia pure con la giustificazione della «spending review», senza proporre soluzioni per tamponare (o addirittura per migliorare, come diremo sotto è possibile) è un atteggiamento poco responsabile.
L’Università è un bene di cui la nostra comunità non può fare a meno e che può determinare un virtuoso sviluppo del nostro territorio e che deve perciò essere in cima alle preoccupazioni degli amministratori locali e dei nostri rappresentanti in Parlamento e al Governo. Il Presidente Hollande in Francia ha tagliato le spese non necessarie, ha fatto anche qualche taglio doloroso nei ministeri ed enti secondari ma ha aumentato i fondi per l’istruzione e predisposto molte nuove assunzioni di giovani docenti e ricercatori considerando l’istruzione un bene fondamentale per il progresso e lo sviluppo.
Dopo le dispute sull’Università tra Provincia e Comune che sono andate avanti per anni (con maggiori responsabilità del Comune) e hanno portato all’immobilismo nelle decisioni per la sede di Alessandria (sedi, servizi per gli studenti italiani e stranieri – si veda la situazione degli Erasmus – foresteria per i professori, campus, mensa…) di cui Novara ha approfittato, adesso bisogna evitare che il contenzioso e le ripicche del presidente della Provincia con il ministro della Salute vengano pagate dalla sede alessandrina, dagli studenti e, in definitiva dalla città.
Se il governo taglia i fondi delle Province ci sono questioni come la sede dei Carabinieri in via Cavour da destinare al polo di Scienze Politiche, Giurisprudenza ed Economia, di proprietà della Provincia, che dovrebbero essere risolte da tempo e che non c’entrano con i tagli.
Se gli enti locali non ce la fanno a garantire gli impegni sottoscritti si chieda un contributo maggiore alle fondazioni – si veda la nostra proposta di destinare almeno l’1% delle proprie disponibilità come contribuzione da parte della fondazione CRA, e si chieda un intervento anche alla fondazione CRT di Torino.
Se dobbiamo poi aprire un contenzioso con il governo nazionale chiediamo piuttosto al ministro nonché professore Balduzzi di attivarsi con il collega ministro Profumo, ex Rettore del Politecnico di Torino, dopo aver chiuso la sede decentrata del Politecnico, di attivarsi assieme almeno per l’Avogadro. E’ un impegno che semplicemente entrambi devono al nostro territorio. Così come bisogna ricordare ai politici alessandrini presenti in Regione sia di maggioranza (il vice presidente è Cavallera!) che di opposizione di darsi una mossa per colmare i ritardi accumulati nei confronti dell’Avogadro – ad esempio risolvere le difficili comunicazioni fra le tre città della tripolare – e la sede di Alessandria. Dove i ritardi sono soprattutto in servizi (vedi Edisu) per studenti e professori e non nella didattica, e nella mancata difesa di un polo scientifico di tutto rispetto ma sempre più in difficoltà.
Sinistra Ecologia e Libertà – Alessandria