Si è tenuta nel tardo pomeriggio di martedì scorso l’Assemblea dei Sindaci del Distretto Tortonese, convocata dal Sindaco Gianluca Bardone in accordo con i colleghi dei Comuni di Castelnuovo, Fabbrica Curone, Pontecurone, Spineto e Viguzzolo, componenti della rappresentanza ristretta che ha partecipato ai tavolo di confronto con la Direzione ASL AL per monitorare lo stato di attuazione del Piano Aziendale.
Dall’esame delle risultanze degli incontri è stata rafforzata la convinzione dei Sindaci sulla mancanza di volontà da parte dell’ASL AL a dare seguito agli impegni assunti dalla medesima con l’approvazione dell’atto aziendale di programmazione dell’attività ospedaliera provinciale e quindi anche dell’Ospedale di Tortona, con tempistiche efficaci e favorevoli alla tutela del servizio sanitario dei cittadini Tortonesi.
“E’ apparso palese ai presenti – dichiara il Sindaco Gianluca Bardone – che, se l’attività di soppressione dei reparti con il loro spostamento presso altra sede è stata portata a compimento nel rispetto del crono programma previsto, l’opera di ricostruzione e ridistribuzione degli spazi all’interno dell’Ospedale trova grossi rallentamenti a procedere. Anche nei rapporti con la Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, che dovrebbe essere un partner indispensabile nell’opera di valorizzazione del nostro ospedale ed in particolare nel costruendo reparto di fisiatria l’atteggiamento della Direzione Generale non è stato inclusivo ed efficace”.
Solo a distanza di più di un anno, su esplicita richiesta dei Sindaci, si è ufficializzata la nomina della Dott.ssa Pacquola come reponsabile di una Struttura Senologica di riferimento per tutti i presidi ospedalieri dell’Azienda e la formalizzazione attraverso l’adozione di un atto aziendale dello studio di fattibilità del Reparto di Fisiatria.
Ad oggi, dopo la presentazione di tale atto alla Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, incontro al quale ai Sindaci è stata preclusa dall’ASL la possibilità di partecipare, non è dato sapere lo stato di attuazione del progetto, tanto meno un’ipotetica data di avvio dei lavori.
La preoccupazione dei Sindaci è principalmente rivolta alla Cittadinanza che potrebbe essere danneggiata da una mancanza di informazione adeguata, non solo sulle prospettive future, ma soprattutto sui servizi attualmente disponibili, sulle possibilità di ricevere o meno determinate prestazioni, su cosa fare e a chi rivolgersi, a seconda delle prestazioni sanitarie necessarie e talvolta urgenti.
A rafforzare ulteriormente il clima di sconforto dei presenti è stata l’analisi della corrispondenza intercorsa negli ultimi mesi tra il Comune di Tortona ed il Direttore Gentili, al quale il Sindaco Bardone ha sottoposto preoccupazioni e perplessità in merito a tutte le scelte aziendali con possibili ricadute e ripercussioni negative sul territorio, ottenendo risposte che non sono tali da poter fornire adeguate rassicurazioni sulla ricostruzione della sanità tortonese.
Nel dibattito di martedì si è discusso anche sull’ipotizzato spostamento dell’ufficio personale da Via Galileo Galilei, condividendo l’impegno dei Sindaci a tutelare, per quanto possibile, i dipendenti Tortonesi, che subirebbero svantaggi dalla ricollocazione fuori Città a fronte dell’abbondante disponibilità di spazi a Tortona.
Proprio a fronte dell’atteggiamento della Direzione ASL e delle recenti scelte aziendali, i Sindaci hanno convenuto di predisporre un documento dal quale emerga la delusione e la sfiducia nell’opera finora portata avanti e nelle tempistiche di attuazione delle migliorie attese a fronte di quanto contenuto nel Piano Aziendale.
Infine i Sindaci si sono riservati di approfondire con il Comitato Promotore, qualora venisse dichiarato ammissibile il ricorso al referendum per abolire la Delibera 1-600, le possibili azioni da intraprendere, nella condivione dell’obiettivo comune di tutelare la salute e i servizi sanitari della cittadinanza e ripristinare per quanto possibile la funzionalità di una struttura d’eccellenza quale era l’Ospedale di Tortona, che ad oggi rappresenta uno dei maggiori sprechi, sia in termini di risorse che di opportunità, compiute dalla Sanità Piemontese.