La sofferta vicenda della vendita delle Terme di Acqui che fra polemiche, contrasti, diatribe e contenziosi ha arricchito a dismisura le cronache cittadine, torna ancora di attualità.
L’acquisto importante da parte di un soggetto privato, la FINSYSTEMS di Genova, ha rappresentato l’elemento di novità ed ha alimentato in questi mesi attesa ed aspettative di un intero territorio e che chiaramente coinvolge l’interesse e le prospettive di tanti lavoratori coinvolti.
Per la prima volta si è parlato anche del lavoro e soprattutto delle lavoratrici e dei lavoratori delle Terme.
“Non è stato facile incontrare la nuova proprietà – questo il primo commento di Fabio Favola Segretario Provinciale della FILCAMS CGIL – dopo averla rincorsa per molto tempo. È praticamente dall’estate scorsa, cioè da quando si è realizzata la vendita che abbiamo chiesto subito di incontrare la FINSYSTEMS. Per ragioni tecniche e organizzative rappresentate dall’azienda e qualche rinvio siamo riusciti solo ora a parlarci. Il primo incontro unitario si è svolto lunedì scorso, il 16 gennaio. La prima richiesta avanzata dalle OO.SS. è stata quella di conoscere quale piano industriale, di sviluppo e di investimenti la nuova proprietà intende realizzare.”
“Per questi aspetti l’azienda è stata ermetica – aggiunge Fabio Favola. Ancora alcun piano industriale è stato redatto definitivamente e quindi tutto rimandato ad un prossimo appuntamento, nessuna anticipazione, neanche minime indicazioni e indirizzi che l’azienda intende seguire.”
I punti interrogativi rimangono pertanto ancora tanti e nulla si conosce sugli interventi che la famiglia Pater, proprietaria delle Terme, ha intenzione di realizzare sia nell’ambito del rilancio delle attività degli stabilimenti (cure termali, fango-terapia, ecc.) sia per quanto riguarda la parte ricettivo-alberghiera (ricordiamo che la famiglia ha acquisito con l’acquisto anche il Grand Hotel, fino al prossimo aprile affidato in gestione dalla società Consorzio Acqui, e l’Albergo Regina da tempo chiuso).
L’incontro ha però rappresentato un momento positivo anche perché da tempo con le vecchie Terme di Acqui non esistevano relazioni industriali, non si svolgevano incontri sindacali e dei problemi dei lavoratori nessuno in azienda discuteva.
“E’ stata un’occasione importante – dichiara la FILCAMS CGIL – per aprire una nuova stagione di relazioni sindacali e riconoscere il ruolo fondamentale di chi da tanti anni opera e lavora sia negli stabilimenti che al Gran Hotel e che anche con grandi difficoltà e incertezze fino ad oggi ha rappresentato la vera risorsa delle Terme”.
L’ intesa importante che si è raggiunta riguarda l’imminente apertura della stagione termale e quindi il reclutamento di tanti lavoratori stagionali, in questi ultimi anni dimenticati e parecchio bistrattati.
“La prima cosa che come CGIL abbiamo voluto stabilire – afferma il Segretario della FILCAMS – e che le assunzioni devono avvenire in modo trasparente e rispettando alcuni criteri di fondo peraltro sanciti da molti anni attraverso il meccanismo di una specifica “graduatoria”. Meccanismi che derivano da vecchissime intese e indicazioni ancora risalenti agli settanta e ottanta. Riteniamo sia necessario oggi ribadirli con chiarezza e trasparenza e stabilire con un accordo tutte le regole a salvaguardia dei lavoratori che da molti anni, alcuni decenni, lavorano stagionalmente presso le Terme.
Altro aspetto importante è la tutela durante i periodi di non lavoro assicurando alle persone contratti di maggiore durata, in modo tale che quando disoccupati possano usufruire dell’assegno di Naspi. Oggi non è così e questo ha rappresentato un danno”.
Intanto le assunzioni a tempo determinato partiranno già dalle prossime settimane per avviare la nuova stagione termale e successivamente si incrementeranno nei mesi primaverili ed estivi.
Questo è un primo passo importante, anche se sarà fondamentale, per incrementare lavoro, reddito e condizioni a tutti i lavoratori, il piano di rilancio e di investimenti che ancora non si conosce.
“Il 27 gennaio ci incontreremo ancora per mettere a posto i lavoratori stagionali e definire chiaramente le mansioni di tutto il personale. Sarà nostro compito ora – questo l’impegno della FILCAMS – insieme ai lavoratori incalzare la proprietà e chiedere certezze e prospettive per un futuro che vogliamo immaginare di sviluppo.”