In merito all’ordigno, risalente alla Seconda Guerra Mondiale, rinvenuto il 6 gennaio in un’isola di ghiaia del Fiume Po, nella zona cittadina compresa tra Piazza Venezia e Nuova Casale, l’assessore con delega alla Protezione Civile di Casale Monferrato Sandro Teruggi comunica come sia necessario attendere che i tecnici dell’Esercito ultimino gli studi tecnici del caso prima che possa essere presa una decisione, a opera della Prefettura di Alessandria, su dove e in quali modalità avverrà l’operazione di brillamento.
«Tutte le operazioni di messa in sicurezza si sono svolte per il meglio quindi non c’è di che preoccuparsi, l’ordigno è stato completamente isolato con un bunker di sicurezza per evitare qualsiasi incauto avvicinamento e ora non resta che attendere che l’esercito delinei un piano di risoluzione definitivo e lo comunichi alla Prefettura. Attraverso la Protezione Civile la popolazione sarà informata tempestivamente su ogni aggiornamento» spiega Teruggi.
Per ragioni di sicurezza, il 10 gennaio era stata emessa dal Comune di Casale Monferrato un’ordinanza di divieto di accesso all’area attigua all’ordigno, sulla quale continuano a vigilare le forze dell’ordine.
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