
Circa 500 cittadini esasperati hanno firmato nelle scorse settimane la petizione della Lega di Alessandria, ai sensi dello Statuto comunale e del Regolamento comunale sulla partecipazione, per chiedere al Sindaco Abonante e alla sua amministrazione di garantire più sicurezza e più decoro urbano, affinché la città e i suoi sobborghi tornino ad essere realtà in cui la comunità può vivere, confrontarsi, lavorare e studiare, e non un dormitorio inospitale, in cui dal tramonto all’alba diventa pericoloso anche solo uscire una passeggiata, un aperitivo o una cena, mentre verde pubblico e cimiteri fanno pensare ad una realtà in abbandono.
A presentare il risultato della raccolta firme è stato, martedì mattina nella sede della Lega di Alessandria in via Faà di Bruno, il segretario cittadino del Carroccio Alessandro Rolando, insieme al segretario provinciale Lino Pettazzi, ai tre consiglieri comunali Roggero, Cuttica e Lumiera, e ai numerosi militanti che, nelle scorse settimane, hanno raccolto le firme in città e nei sobborghi, e si sono confrontati in maniera diretta con i cittadini e le cittadine di Alessandria.
“Neanche noi ci aspettavamo un simile livello di partecipazione (nonostante il tempo non molto clemente nei weekend di marzo ed aprile) – ha sottolineato Rolando –, da parte di cittadine e cittadini che, oltre che per firmare, si sono avvicinati ai nostri Gazebo per segnalare innumerevoli situazioni di disagio: dai cimiteri in abbandono, al verde pubblico privo di qualsiasi manutenzione, ai marciapiedi ampiamente dissestati e pericolosi, soprattutto in periferia e nei sobborghi. E poi naturalmente la questione sicurezza: nonostante gli annunci roboanti del sindaco e dell’assessore competente, gli alessandrini ormai hanno paura anche solo ad uscire di casa con il buio, e gli anziani anche di giorno. Così non si può andare avanti, e la Lega continuerà non solo a protestare, ma soprattutto a proporre soluzioni. Del resto, lo ricordo, solo un mese fa all’Ambra almeno 400 alessandrini, non solo iscritti ai partiti di centro destra ma esponenti della società civile, del mondo del lavoro, delle professioni e del sindacato hanno partecipato ad una serata all’insegna dell’orgoglio, e delle proposte per un’Alessandria diversa da quella attuale”.
La conferenza stampa della Lega di Alessandria, martedì mattina, è stata anche l’occasione per anticipare i contenuti della nuova Mozione sul commercio presentata dal Gruppo Consiliare, con l’obiettivo di spingere il sindaco Abonante e la sua giunta ad uscire dalle condizioni di autoreferenzialità in cui si trovano da quasi tre anni, e di esortarli a confrontarsi con le priorità reali dei cittadini.
“Questa amministrazione – ha evidenziato il capogruppo della Lega Mattia Roggero – si è finora caratterizzata per una pressoché totale mancanza di progettualità e di proposte, e la nostra raccolta firme su sicurezza e decoro ci ha consentito, se ancora ce ne fosse bisogno, di constatare quanto è grande lo scontento degli alessandrini, e quanto tutti lamentino le condizioni di abbandono in cui versa Alessandria. Ma noi vogliamo andare oltre, e in attesa di tornare al governo della città riteniamo corretto, anche dall’opposizione, proporre una serie di misure e proposte attuabili da subito. In questa ottica, la nostra prima mozione sul commercio prende spunto dalla proposta di legge dell’on. Molinari, e fa riferimento a iniziative analoghe portate avanti negli ultimi due anni da diversi capoluoghi importanti, tra cui Genova e Venezia. La proposta di legge 362 depositata alla Camera dei Deputati denominata “Istituzione e disciplina delle zone del commercio nei centri storici” intende garantire lo sviluppo dei centri storici attraverso la valorizzazione della qualità e delle tradizioni degli esercizi commerciali, al fine di caratterizzare le realtà dei territori locali, salvaguardandoli dal rischio di degrado ed incuria. Opportunamente declinata sulla realtà alessandrina attraverso la nostra Mozione, questa può e deve essere lo strumento attraverso cui garantire che nelle vie del centro il commercio si sviluppi con progetti coerenti, e compatibili con le esigenze di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale. Stop ad esercizi commerciali al dettaglio e/o all’ingrosso che offrono in vendita prodotti di provenienza non tracciabile, empori o bazar con vendita di souvenir o prodotti standardizzati, stop a attività di macelleria o polleria che prevedono la vendita di prodotti non di origine italiana. Occorre insomma continuare sulla linea tracciata dai Distretti Urbani del Commercio (altro strumento fortemente voluto, a livello regionale, dalla Lega e attivato dall’assessore Vittoria Poggio), e valorizzare le botteghe storiche e le attività di pregio, capaci di creare valore e attrarre turisti, visitatori, fruitori permanenti del centro cittadino. Ed è inoltre necessario che la polizia municipale eserciti un controllo puntuale e costante sia in termini di vigilanza per la sicurezza, sia di verifica dello ‘stato dell’arte’ delle attività commerciali, segnalando eventuali chiusure, trasformazioni d’uso, situazioni di mancanza di decoro o quant’altro. Solo così il centro di Alessandria tornerà ad essere un accogliente ‘salotto’.”