Vietato fotografare il degrado nei cimiteri? Ma non vi vergognate mai? Intanto montagne di sale abbandonate, e nel casalese nuovo allarme idrogeologico [Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

1) La sicurezza idrogeologica, come sapete, mi sta profondamente a cuore da tanti anni, e nei giorni prepasquali purtroppo ci siamo confrontati con un’altra situazione critica, che per pura fortuna non si è trasformata in nuova tragedia. Qui la lettera dello storico Comitato Alluvionati del Casalese, il C.AL.CA, pubblicata da CorriereAl nei giorni scorsi. Quello che è successo ultimamente non deve più succedere: “Maltempo, Casale: decisa l’evacuazione di Terranova. Attenzionate anche Popolo e Oltreponte”. Si chiede sicurezza, attenzione, rispetto, serenità per la vita delle persone e i loro beni, per gli animali, per le attività: vi sembra troppo? Purtroppo invece ogni volta è la stessa storia, e quando arriva un’alluvione disastrosa sembra sempre che si tratti di una fatalità inevitabile: non è così, basterebbe un’adeguata politica di prevenzione per evitare morti, e enormi danni
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2) Tra le tante segnalazioni che mi arrivano settimanalmente, una mi ha particolarmente incuriosita. Ecco il testo datato 3 aprile: “Secondo te è normale oppure è possibile depositare due enormi mucchi di sale, quello che si usa da spargere sulle strade quando gela d’inverno, all’ interno del parcheggio ex Guala di via San Giovanni Bosco a cielo aperto senza un telone di copertura che se piove si squaglia?” No non mi pare normale, il sale costa e lo paghiamo noi e andava messo al riparo. Bisogna capire a chi è stato affidato tale compito, ormai fanno lavorare solo cooperative poco controllate, d’altra parte ci dice niente la frase: “Ecchisenefrega, tanto paga Pantalone” . Per avere un quadro completo ho interpellato Fabio Boldrin di Svegliati Alessandria/La Pulce e gentilmente sabato 19 aprile dopo l’intervista con il Prof. Manzini ricevevo il filmato che mostra una realtà tra l’altro segnalata anche a loro: “Parcheggio Ex Guala: sale abbandonato e area dimenticata”. Un’enorme quantità di sale senza protezione che si è beccata gli acquazzoni dei giorni scorsi e chissà quanti ancora, con il rischio che la parte che si squaglia finisca nelle fogne o comunque nell’ecosistema di acqua dolce. Senza copertura con il caldo estivo si formerà poi un crostone in superficie. Ho interpellato un camionista che si occupa di trasporto del sale dal Marocco e dall’Algeria, e mi ha spiegato che il è trasportato coperto e non a cielo aperto proprio per conservarlo, e viene solitamente scaricato sotto tettoie o in capannoni. Mi sono detta: vuoi vedere che ora salta fuori qualcuno dell’amministrazione Abonante o della segreteria PD a raccontarci che è colpa della precedente amministrazione, oppure che è già previsto ed imminente lo spostamento del sale in area protetta? Domanda: chi del Comune ha dato l’incarico di utilizzare quell’area all’aperto per stoccare il sale? Non lo sapremo mai! Speriamo nel prossimo inverno clemente, visto che dalle casse comunali esce l’eco.
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3) Un cittadino che un mese fa mi fornì foto del cimitero urbano su varie situazioni di degrado, mi ha fornito le foto di tre cartelli esposti di regolamenti cimiteriali facendomi notare un rigo in uno di questi, con scritto: “Non sono ammesse fotografie o videoriprese senza autorizzazione”. Le foto sono accompagnate da uno scritto: “Anche se è proibito fotografare senza permesso, io l’ho fatto e lo rifarò fino a che il cimitero non tornerà ad essere un luogo decoroso e di rispetto sia per i morti che per i vivi ”. Già a partire dal 2024 i giornali locali hanno raccolto e pubblicato le denunce corredate di foto e filmati di cittadini su ogni cimitero alessandrino compreso il monumentale, segnalando lo stato indecoroso sia dei manufatti che del verde. L’amministrazione Abonante e l’assessore di riferimento Mazzoni dopo un imbarazzante silenzio di mesi sono stati costretti ad intervenire, e nei giorni prima della Pasqua nel monumentale hanno iniziato a tagliare l’erba. Tornando all’argomento di divieto fotografare o filmare, la domanda che mi sono posta è stata: perché non si può fotografare e filmare all’interno delle mura del cimitero visto che i cimiteri sono un luogo pubblico accessibile a tutti, un bene appartenente al demanio comunale, di proprietà della città e dei cittadini? Ho deciso di documentarmi e ho scoperto che vi sono regole cimiteriali nazionali comprese quelle che vietano l’uso di fotocamere e dispositivi di registrazione, stabilite principalmente dai regolamenti comunali di polizia mortuaria, che si basano sul DPR 285/1990 entrato in vigore il 27-10-1990 e con un aggiornamento il 20/05/2022. Il divieto consiste nell’evitare inquadrature che riprendano in modo esplicito nomi e persone e coloro che sono sul luogo per i propri cari nel rispetto della privacy e fin qui va bene, ma non è certo vietato fotografare l’incuria tra erba alta, sporcizia, bidoni strapieni, guano di piccioni ovunque che denunciano evidente trascuratezza. Nei tre cartelli vi sono altre regole di buonsenso, ma queste regole sono state stabilite nel 1990 e aggiornate nel 2022, gli estensori di tale regole non pensavano che in certe città i cimiteri fossero trascurati dalle amministrazioni comunali, creando un problema di grande rilievo sia dal punto di vista pratico che morale. La manutenzione è fondamentale per garantire il rispetto dei defunti e per preservare un luogo di memoria e di raccoglimento per la comunità. Devo pensare che l’amministrazione Abonante, responsabile nel mancato controllo di tale gestione, ritiene che i defunti seppelliti nei nostri cimiteri non meritino rispetto?

Il nostro lettore mi ha anche ricordato che il WC è ancora chiuso e che nella nuova ala del cimitero di Alessandria vi è una pavimentazione sconnessa e una fessura di scolo aperta a cui manca la grata: se qualcuno cade e si fa male che succede? I cittadini, divieto o no, continueranno a fotografare e filmare segnalando agli organi di informazione, che sono l’unica arma per farsi ascoltare.
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