di Graziella Zaccone Languzzi

1) Teleriscaldamento ad Alessandria: una lunga telenovela, che ha visto anche qualche politico locale cambiare drasticamente opinione, a seconda del ruolo politico del momento. Un conto è quando si era all’opposizione, altro quando si fa l’assessore insomma. Ciò che oggettivamente constatiamo è che un percorso partito durante l’amministrazione Rossa, su iniziativa di Egea (multiutility di Alba che, passata attraverso serie vicissitudini, è finita infine sotto il controllo di Iren), sta lentamente procedendo. E ne sanno qualcosa i tanti alessandrini che del teleriscaldamento hanno traccia ‘tangibile’ nella qualità delle loro strade, con scavi costanti, e rattoppi spesso inadeguati. Dal 7 aprile comunque il progetto teleriscaldamento riparte, con i lavori per ampliare la rete a servizio di condomini ed edifici della città. Con un investimento di circa 9 milioni di euro saranno realizzati i lavori da Telenergia, società controllata da Egea Holding e ormai appunto parte del Gruppo Iren: “Il teleriscaldamento si allarga: nuovi lavori da lunedì. Serra: “Porteranno a rifacimento strade”. Qui però vi faccio fare un viaggio a ritroso nel tempo di soli cinque anni, con una bella intervista di Svegliati Alessandria all’allora consigliere comunale Michelangelo Serra del Movimento 5 Stelle.
Fabio Boldrin di Svegliati Alessandria mi ha supportata nello ‘sbobinamento’ del testo. Dichiara il Serra del 2020: “È un disastro, la situazione è sotto gli occhi di tutti i residenti e non sono pochi a lamentarsi. Il problema è che l’assessore Barosini fa promesse che non rispetta. Non è possibile, la situazione non è sostenibile e io ricevo quotidianamente lamentele. Questo progetto lo riteniamo inutile e dannoso. Adesso col 110% l’obiettivo è quello di risparmiare nei consumi, non centralizzare da un monopolista tutti i consumi (salto la parte dove l’ex consigliere Serra traccia costi che i condomini dovranno sostenere). Noi ci siamo opposti fin dall’inizio quando la giunta Rita Rossa ha autorizzato questo progetto, perché questo progetto per quanto mi riguarda, io sono architetto, io progetto impianti termotecnici, sono assolutamente consapevole e tecnicamente competente per dire che questo è un progetto fuori tempo massimo. Poteva avere un senso negli anni 50-60-70, oggi non ha senso, noi ne subiamo le conseguenze. Alberi abbattuti, depositi di materiali inerti lasciati lì, aree verdi pari a discariche di mattoni, ho combattuto nel Consiglio Comunale per cercare di ottenere un regolamento per manomissioni stradali, ho combattuto perché l’Assessore Barosini ha promesso e non mantenuto. Il nostro quartiere è stato devastato. Purtroppo non siamo ancora a un punto di chiusura con loro, il 10% del Comune è in Teleenergia, noi chiediamo che il Comune esca da questa società perché oltre a essere dannosa per noi residenti è dannosa per il Comune che vende il gas ai cittadini con le caldaie. Andiamo a perdere dei soldi dal punto di vista comunale, diamo in mano un monopolista che dovrà riavere quei 100 milioni, che vuol dire 120 mila euro a condominio che i condomini dovranno pagare nel corso dei prossimi anni. Forse voi non lo sapete, pozzi di scavo del sistema geotermico tutto attorno alle vostre case di 60 centimetri, tutto attorno al perimetro, anche davanti al vostro cancello, arriveranno con le trivelle, scaveranno i pozzi, farà un flusso geotermico da qui alla pista ciclabile dietro Panorama, potrà anche creare dei dissesti dal punto di vista idrogeologico sul sottosuolo e noi subiremo solo le esternalità negative di questo progetto”. L’intervista del 2020 prosegue con il consiglio di eventuale denuncia supportata con forza dai cittadini, ma è interessante ascoltare il video. Ora, che è cambiato in cinque anni? Il teleriscaldamento nel 2020 era una iattura e oggi è diventato cosa buona e giusta? Mistero!
Voto: 2

2) Guardia Medica di Alessandria, a leggere certe notizie mi vien da dire “roba da terzo mondo”: “In attesa in strada davanti alla Guardia Medica. Cittadini sollecitano migliore gestione degli accessi”. Si parla del Servizio di Continuità Assistenziale conosciuto come Guardia Medica gestito da Asl in via Ghilini 80. Il servizio è attivo: nei giorni feriali, dalle ore 20.00 alle 8.00 del mattino successivo, sabato e prefestivi dalle ore 10.00 alle 8.00 del lunedì o del giorno successivo a quello festivo. Dove sta il problema che porta a vergognarci?
Le persone già sofferenti che si rivolgono a questo servizio devono attendere sul marciapiede, di giorno e di notte, con qualsiasi condizione atmosferica. Possibile che in questa città la ASL/AL non abbia uno spazio nel palazzone di via Venezia o via Santa Caterina o piuttosto al Patria, con un ingresso/reception e qualche panca in modo che le persone di ogni età e sofferenti possano stare riparate e al sicuro? Non è la prima volta che i cittadini si lamentano e con giusta ragione: “Guardia medica Alessandria, l’attesa è sempre in strada ma per Asl “impossibile fare diversamente”. L’ASL/AL dice che è impossibile fare diversamente? E’ assurdo non offrire dignità a chi ha bisogno di cure. 20 agosto 2024: “In attesa sotto il sole e senza riparo”: disagi ad Alessandria per accedere alla Guardia Medica”. Come risposta il direttore del Distretto Asl Alessandria-Valenza Roberto Stura nell’articolo del 16 marzo 2025 ci spiega come funziona l’accesso alla Guardia Medica. Ci dice che è legato alla prenotazione telefonica al numero 116117. Non entra “prima” chi arriva “prima” davanti al cancello e, a differenza di quanto accade in un Pronto Soccorso, l’accesso non dipende neppure dall’urgenza o alla gravità del paziente. L’ordine è “cronologico”, quindi in base all’orario della chiamata al numero 116117, registrata “scrupolosamente” dal personale per definire gli accessi. Senza aver prima parlato al telefono con il medico non si può entrare, ma anche chi telefona deve comunque attendere in strada. Ma se uno sta male e non conosce la contorta ‘tiritera’ che fa? Paiono disposizioni del servizio permanente effettivo dell’ U.C.A.S. (Ufficio complicazione affari semplici), vale a dire quando i burocrati prendono il sopravvento anche nella sanità. Dopo l’ennesima denuncia ad un organo di stampa del 3 aprile: “Guardia Medica ad Alessandria: l’attesa sarà sempre all’aperto ma al coperto e l’area sarà video sorvegliata”. Dalla ASL/AL hanno pensato di chiedere aiuto al Soggiorno Borsalino che ha un cancello vicino alla sede dalla Guardia Medica, per avere la possibilità di far sostare in attesa sotto l’androne di quello spazio gli ammalati. I particolari nell’articolo. Meglio di niente, ma continuo a chiedermi da cosa è occupato quel palazzone dell’ASL/AL di via Venezia e parte di via Santa Caterina da Siena.
Voto: 0

3) Torno sull’incuria dei cimiteri alessandrini, grazie ai riflettori che si sono accesi sul cimitero di Lobbi.
Parto dalla notizia del 7 aprile: “Stanchi dell’incuria, cittadini tolgono erbacce e puliscono cimitero di Lobbi ”. Alla fine quanti altri alessandrini dovranno fare altrettanto, nei cimiteri dei paesi soprattutto, dove è ancora possibile tentare una forma di auto-organizzazione da parte delle piccole comunità? La vergogna della gestione cimiteriale, e l’incapacità del sindaco Abonante e dei suoi assessori (la delega attualmente è in mano a Enrico Mazzoni) di trovare una soluzione dopo tre anni di pessimo servizio è sotto gli occhi di tutti. ll 13 marzo l’annuncio che il Comune ha revocato il contratto con il gestore: “ … il Comune si appresta a gestire temporaneamente il servizio per riportare i cimiteri cittadini al livello di decoro che meritano ci vorrà tempo ma proveremo in ogni modo ad accelerare il percorso di ritorno alla normalità delle condizioni di gestione dei nostri cimiteri”. Poi arriva la notizia della revoca ufficiale: “Cimiteri di Alessandria: troppi problemi e disservizi, il Comune licenzia la ditta”. Dall’annuncio del 31 ottobre 2024 alla revoca del contratto con Gestione Cimiteri Alessandrini sono trascorsi circa 5 mesi, nel frattempo l’erba sempre è più alta e i bidoni della spazzatura sempre più pieni. Perché il comune di Alessandria da ottobre 2024 ad oggi non è intervenuto con i suoi mezzi e con le professionalità di Amag Ambiente per alleggerire il degrado? Sempre nell’articolo del 31 ottobre 2024 questa dichiarazione del sindaco Abonante: “Servirà una gestione ponte che il Comune ha la capacità di sostenere, con le sue società partecipate ed eventualmente con un soggetto privato”. In cinque mesi perché non lo ha fatto? E’ facile ma sciocco diffondere comunicati per rassicurare i cittadini, e poi disattendere ciò promesso. Poi il 4 aprile scopriamo: “Sì del Comune di Alessandria al risarcimento Solvay: 100mila euro per tavolo ambientale e ripristino cimiteri”. Il Comune di Alessandria ha accettato il risarcimento di 100 mila euro proposto dalla multinazionale Syensqo (ex Solvay) nell’ambito del processo per disastro ambientale colposo nei confronti di due ex direttori dello stabilimento di Spinetta. Questa somma sarà impegnata per implementare le risorse del tavolo di monitoraggio ambientale del Comune e far fronte ai lavori straordinari che interesseranno i cimiteri cittadini. Si spera che tale intendimento sia poi reso effettivo, e non siano solo parole tanto per tirare avanti. Voi cosa prevedete per i prossimi mesi?
Voto: 2