
Paolo Valvassore, presidente di ANCE Alessandria, ha presentato alla stampa il Report 2025 sull’andamento dell’edilizia pubblica e privata nella nostra provincia. “Resilienza e capacità di adattamento, stabilizzazione e trasformazione – ha detto il presidente Valvassore – sono i principali segnali che emergono dai dati della Cassa Edile di Alessandria e che mostrano una ritrovata solidità di base del nostro settore, testimoniando anche un progressivo consolidamento strutturale delle imprese e indubbi riflessi sulla qualità del lavoro e sulla specializzazione delle figure professionali”.
Dal Report emergono alcuni dati fondamentali rappresentati dalla conferma, per il terzo anno consecutivo, delle circa 900 imprese iscritte alla Cassa Edile e del numero dei lavoratori pari a oltre 6.000 unità, dimostrando un trend continuativamente positivo dal 2015 e che supera il numero di occupati del 2008. Ma oltre il 40 per cento dei lavoratori denunciati in Cassa Edile ha più di 50 anni e “il progressivo invecchiamento della forza lavoro – ha sottolineato Paolo Valvassore – con la difficoltà nel reperimento di figure professionali in possesso delle competenze richieste dai datori di lavoro e l’elevata incidenza della manodopera straniera che pesa sul settore per oltre la metà degli addetti, impongono serie riflessioni sulle politiche future in tema di formazione e immigrazione”.
Decisivo il ruolo della Cassa Edile di Alessandria nel rilascio delle attestazioni di congruità con 538 milioni di euro di lavori edili certificati per un totale di 4.161 richieste.
In Italia, per quanto concerne i lavori pubblici, per effetto del PNRR (e, in parte, dell’incremento dei prezzi), nel 2022 la domanda complessiva era cresciuta dell’80 per cento sul 2021 e del 90 per cento nel 2023. Ma, esauritasi la “spinta” del PNRR, nel 2024 la domanda è diminuita quasi del 40 per cento sul 2023 assestandosi sui livelli del 2020. Nella nostra provincia, a fronte di un calo più contenuto della domanda complessiva (-18 per cento), quella per appalti fino a 5 milioni è diminuita del 32 per cento.
Nei lavori pubblici, i dati sulla programmazione mostrano come la fase espansiva legata al PNRR abbia, ormai, superato il picco (in termini di pieno impiego/impegno delle risorse disponibili) sia a livello regionale che provinciale. Se tutti gli interventi, ad oggi solo programmati, verranno concretamente avviati si può prevedere che a livello provinciale, pur a fronte della stabilità della domanda complessiva, gli appalti di importo fino a 5 milioni possano subire, già nel 2025, una ulteriore riduzione fra il 15 e il 18 per cento.
Dopo una contrazione del 13 per cento nel biennio 2022-23 rispetto al 2021, è stato registrato un nuovo incremento del 4 per cento delle manutenzioni e trasformazioni degli edifici privati esistenti. I permessi per nuove costruzioni e ampliamenti hanno fatto registrare una lieve contrazione del 2 per cento mentre, a seguito delle restrizioni normative, il crollo del Superbonus è stato del 73 per cento.
Per quanto concerne il mercato immobiliare vi è da registrare una lieve flessione del 5,3 per cento del numero di compravendite ma cresce la domanda di locazioni.
“In questo quadro generale dell’edilizia – ha detto il presidente ANCE, Paolo Valvassore – la nostra associazione ha intrapreso da sei anni un percorso di analisi e di proposte sulla rigenerazione urbana, per contribuire a ricercare le soluzioni più idonee allo sviluppo della nostra provincia. A partire – ha sottolineato – dalla logistica, che sta dimostrando tutta la sua capacità di volano dello sviluppo territoriale che, secondo i costruttori, ma non solo, deve prescindere dalla prevenzione, che è la tutela fondante del territorio”.