Alessandria, ponte Meier e zona D3 in totale abbandono. A Casale Monferrato importante collaborazione tra Comune e cittadini sul fronte idrogeologico [Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

1) La fortuna del territorio casalese, che ha subìto una grave alluvione e ne è tuttora ancora a rischio, è di avere un Comitato di comuni cittadini che resiste da anni e instancabilmente si rivolge alla politica nazionale e locale chiedendo interventi per mitigare ulteriore rischio idrogeologico. Sto parlando dello storico Comitato C.AL.CA. (Comitato Alluvionati del Casalese) nato dopo l’alluvione dell’ottobre 2000 che ha colpito i quartieri di Oltreponte, Nuova Casale e le frazioni di Terranova e Casale Popolo. La politica quasi mai comprende che i Comitati sono interlocutori preziosi, ma a Casale Monferrato esiste ora una collaborazione tra l’amministrazione del Sindaco Emanuele Capra (Lega) e il Comitato C.AL.CA. Questa collaborazione, dopo vari confronti con l’Amministrazione casalese, ha prodotto il 15 gennaio 2025 un incontro presso il Comune con la presenza del Sindaco Capra, il Vicesindaco Novelli, l’Assessore De Luca, e i Dirigenti dell’Amministrazione Comunale di Casale e i massimi Dirigenti di AIPO, ADBPO, Regione Piemonte Difesa del Suolo (presente anche l’Assessore Regionale Marco Gabusi) per parlare dello stato attuale della messa in sicurezza idrogeologica del territorio casalese. Il 13 febbraio il C.AL.CA. ha inviato un documento ai vari Enti preposti (compresi i Prefetti di Alessandria e Vercelli) e successivamente ha diramato un comunicato agli organi di informazione molto dettagliato e tecnico sull’incontro, sulle problematiche e su cosa c’è ancora: “C.AL.CA. su sicurezza idrogeologica nel Casalese: “Ecco quali sono le principali criticità”. La posizione del Comitato ha avuto molta rilevanza sugli organi di informazione on line e cartacei, e il 21 febbraio il Capogruppo PD di Casale Monferrato Gianni Crisafulli con una interpellanza ha invocato un tavolo tecnico politico con la Regione e il Governo nazionale con questo obiettivo: “A 25 anni dall’alluvione siamo fortemente preoccupati e insistiamo sul fatto che la filiera politica che governa Comune-Regione e Governo, con rappresentanti istituzionali di rilievo come l’assessore Riboldi e l’Onorevole Amich, dia velocemente risposte ad Aipo e soprattutto trovi le risorse necessarie per intervenire ed ottenere un immediato stanziamento delle somme necessarie a concludere, dopo anni di incertezze, l’iter che dovrebbe portare alla revisione della normativa urbanistica per la nostra città e i nostri quartieri”. Si legge qui: “Crisafulli (Pd Casale): “Serve un tavolo tecnico con Governo e Regione per alzare l’argine di Morano”. Bene che anche il PD si attivi per la messa in sicurezza di Casale Monferrato e frazioni, per non lasciare da solo un Comitato di comuni cittadini che continua a segnalare puntigliosamente le varie criticità per non arrivare un bel dì a suonare le campane a martello e dare uno scrollone ai responsabili dei vari Enti. Tocca a tutti, anche alle maggioranze e opposizioni locali occuparsi di questo settore non secondario per una città che ha subìto danni alluvionali molto gravi.

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A Casale Monferrato esiste anche il C.AL.CA. e se si riuscirà a lavorare tutti insieme per un obiettivo comune quale la sicurezza idrogeologica questo sarà un bel risultato e un esempio positivo anche per altre città. Vedremo intanto se Aipo, AdBPo e Regione Piemonte risponderanno in tempi brevi. Casale Monferrato in molte situazioni è sempre più avanti del capoluogo di provincia. A Casale Monferrato la politica rispetta il diritto di partecipazione dei cittadini impegnati in questo caso in un bene comune: la salvaguardia del proprio territorio dai rischi alluvionali.
Voto: 10

2) Nuove notizie sul ponte Meier dopo che sui social sono partite le critiche e le domande sulle sue pessime condizioni: “Ponte Meier, ritardi nella manutenzione. Assessore Serra: “Lavori previsti nel 2024 ma mancano i fondi”. La notizia era del 28 febbraio e l’assessore Serra contattato da Radio Gold ha ammesso il ritardo sulla manutenzione con questa dichiarazione: “Mancano i fondi per la riparazione del parapetto in legno, di alcune porzioni della pavimentazione e per gli interventi di monitoraggio”. Ulteriori commenti sui social e La Stampa web e cartacea di lunedì 3 marzo usciva con titoloni, e poche righe anche sul collaudo tecnico amministrativo che pare sia avvenuto a novembre 2024: “Salta la manutenzione del Ponte Meier, il Comune: “Ora non abbiamo soldi”. E ancora: “Meier, nove anni senza interventi il ponte inaugurato nel 2016 ad Alessandria dovrebbe essere ridipinto e messo di nuovo in sicurezza, bilancio all’osso, non ci sono fondi quindi salta la manutenzione all’infrastruttura, chiediamo aiuto a Torino”. Insomma, se non è Roma è Torino, ma la giunta Abonante altro non sa fare che chiedere aiuto altrove. Ad amministrare così saremmo capaci tutti! Chiaro è che se chi di competenza quando sarebbe stato opportuno farlo (dirigenti comune amministrazione Rossa) avesse fatto con scrupolo il proprio lavoro, controllando idoneità dei materiali e lavori, e se avessero evitato di fermare il cantiere ben tre volte per farci passeggiare Matteo Renzi (al tempo presidente del Consiglio), per farci un Capodanno e a seguire la Stralessandria, e se dopo il Collaudo Statico si fossero attivati con le carte in ordine per ottenere la certificazione del Collaudo Tecnico Amministrativo, forse questo ponte avrebbe potuto godere delle garanzie previste dalla legge per ogni opera pubblica. Oggi non saremmo qui a sentirci dire che mancano i fondi, e certamente di questo passo finirà che sarà la prossima amministrazione a dover metterci le mani. Le traversie del ponte si leggono in questo articolo: “Meier, poca manutenzione e niente collaudo. Il simbolo… della vergogna”. E ancora: “Ponte Meier: promesse al vento, degrado sotto gli occhi di tutti”

https://www.youtube.com/watch?v=opMHNbzYn1g

La chicca che si legge alla fine dell’articolo di Radio Gold in neretto è questa: “Sempre a proposito del ponte Meier, infine, c’è un aggiornamento importante: lo scorso novembre è stato approvato il certificato di collaudo amministrativo”. Posso dire che non ci credo? Non ci credo perché se fosse vero a novembre 2024 avremmo letto la notizia a piena pagina sui giornali locali e interviste sulle radio e TV locali. Non ci credo ma se fosse vero devono mostrare l’atto comprobatório della Commissione Collaudo atta a certificare con parere positivo la regolarità dell’opera, pubblicandola su tutti gli organi di informazione, perché notizie importanti come questa nessuna testata è di serie A o B. Assessore Serra attendo una sua risposta documentata e non due righe pubblicate da La Stampa che dicono “il pezzo di carta c’è, anche se è costato al Comune oltre 47 mila euro, senza contare l’Iva”. All’assessore Serra ricordo questo articolo del 17 febbraio 2018, quando era alla opposizione nella ex Giunta Cuttica: Ponte Meier: “problemi di sicurezza da risolvere. Dov’è il piano di manutenzione?” Perché questa interpellanza non la fece tra ottobre 2016 e giugno 2017 alla giunta Rita Rossa che costruì il Meier? Ricordo all’assessore Serra che gli rispose l’assessore Barosini, al tempo ai Lavori Pubblici: “La nota dolente il piano di manutenzione sarà presentato insieme al collaudo amministrativo che dovrebbe essere concluso entro qualche mese, anche se io spero entro qualche settimana”. Ricordo che l’allora consigliere di opposizione Serra replicò: “La stima dei costi che si prospetta è alta. Quindi speriamo venga presentato in fretta questo piano, perché se ci sono già così tante problematiche, significa che c’è un problema di progettazione. E quindi la devono sistemare loro!” Come sempre consiglio la lettura dell’articolo completo. Chi doveva occuparsi a suo tempo del Collaudo Tecnico Amministrativo non lo ha fatto e ora la patata bollente è sulle nostre spalle.
Voto: 2

3) Strade e marciapiedi dissestati con buche, lacerazioni del manto stradale, crepe e sconnessioni varie.
Alessandria è disastrosa già nelle vie del centro, e va peggio nelle periferie, nelle aree artigianali e industriali, nei tanti sobborghi e frazioni. Oltre a degrado e sciatteria, tutto questo genera anche pericolo per le persone, ma ogni volta che il cittadino si lamenta la risposta è: “non ci sono le risorse”.
Su questo argomento vengo sollecitata continuamente a scrivere, perché il degrado è reale, non solo percepito. Cito in merito: “Via Bonardi, parcheggio “bombardato”. Si legge che il parcheggio esterno di via Bonardi antistante il centro sportivo Cento Grigio, nel quartiere Cristo di Alessandria, frequentato quotidianamente da sportivi e da pazienti della Casa della Salute, versa in condizioni deplorevoli, presenta un asfalto costellato di buche simili a crateri, in cui è facile inciampare e procurarsi gravi infortuni. Altro articolo: “Strade sempre dissestate in zona D3 ad Alessandria”. Si legge che sono sempre più profonde le buche sulle strade della zona industriale D3 di Alessandria. Già lo scorso mese di ottobre un lettore di Radio Gold aveva segnalato le condizioni critiche dell’asfalto nell’area industriale, e sabato anche un altro cittadino, Stefano ha contattato Radio Gold per denunciare lo stato delle strade. Stefano ha documentato con una serie di foto le condizioni della rampa che dalla tangenziale porta in direzione della zona industriale D3, denunciando che un pneumatico si è danneggiato a causa delle condizioni della strada. Faccio notare che nella zona D3 oltre ai capannoni delle imprese ci sono l’Associazione artigiani CNA, lo Studio Medico Radiologico Cento Cannoni (oltre 1 milione di pazienti all’anno). Io stessa ho avuto modo di subire sobbalzi come se dovessi viaggiare su una pietraia. Non ci sono soldi? Che fine fanno i soldi delle multe sui limiti di velocità, i cui proventi devono essere destinati al 100% per la manutenzione e messa in sicurezza delle infrastrutture? E i super incassi legati ai nuovi insediamenti logistici, a cosa vengono destinati?
Voto: 2