Spinetta Marengo, presentati i primi dati del monitoraggio sul PFAS

L’assessore Riboldi: «Proseguiamo con la massima determinazione a tenere sotto controllo la salute dei cittadini»

Sono stati presentati giovedì 13 febbraio all’Auditorium del Marengo Museum di Spinetta Marengo i risultati, in forma aggregata, delle analisi su alcuni volontari residenti entro 500 metri dal polo chimico di Spinetta Marengo arruolati tra novembre e dicembre per valutarne l’eventuale concentrazione di sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) nel sangue.

Come ha sottolineato durante la serata l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi: «Massima trasparenza e piena condivisione. Questi i due impegni che ho preso e che intendo perseguire con determinazione. Per questo motivo sono qui stasera, la quarta volta in cinque mesi, per ribadire, ancora una volta, ciò che ho confermato coi fatti. Avevo promesso, appena insediato, che avrei preso in mano direttamente la problematica di Spinetta Marengo e così ho fatto, creando una task force composta da tecnici e professionisti sanitari di indiscussa fama e avviando in brevissimo tempo un biomonitoraggio, a cui mi sono sottoposto anch’io come impegno personale, che potesse analizzare le eventuali concentrazioni di Pfas nel sangue di chi vive nei pressi del polo chimico. E questa sera siamo qui a condividere, in piena trasparenza, i risultati delle prime 135 analisi, senza nascondere o tacere nulla. Anzi, annunciando anche le modalità di presa in carico dei cittadini e di proseguimento del biomonitoraggio».

In questa prima fase, che si è svolta dal 23 novembre al 13 dicembre, sono stati effettuati 135 prelievi utili per testare l’organizzazione del sistema, il coordinamento con il laboratorio analisi di Torino e l’adesione al biomonitoraggio, che si è svolta attraverso contatti telefonici ai residenti nella fascia fino a 500 metri dallo stabilimento, sorteggiando la lettera iniziale del cognome da cui partire.

Rispetto alla popolazione monitorata per la prima fase che si è svolta ad inizio 2024 (29 soggetti che hanno accettato di sottoporsi al prelievo sui 70 contatti), gli operatori dell’ASL AL hanno contattato in tutto 388 persone e fissato 200 appuntamenti: 65 persone, pur avendo aderito telefonicamente e fissato l’appuntamento non si sono presentate. Chi si è presentato è stato informato sulla natura dello studio, ha espresso i relativi consensi alla privacy e al trattamento dei dati e ha ricevuto una lettera da consegnare al medico di famiglia per segnalare la propria adesione allo studio. Dopodiché è stato effettuato il prelievo sul mezzo mobile e, attraverso un questionario, sono stati raccolti dati relativi agli stili di vita, all’alimentazione e all’attività lavorativa.

In generale i risultati evidenziano una concentrazione di Pfas nel sangue inferiore rispetto ai risultati del primo monitoraggio svolto sui residenti o lavoratori in aziende agricole dove sono state trovate matrici vegetali e animali contaminate. Nel biomonitoraggio effettuato ad inizio 2024 su 29 soggetti, circa il 20% aveva Pfas, per i quali sono stati definiti valori soglia su base scientifica, maggiori di 20 ng/ml, mentre nei risultati dei 135 prelievi effettuati tra novembre e dicembre (residenti maggiorenni entro 500 m dal polo chimico) tale percentuale è quasi dimezzata (11% circa). Dalle analisi dei 135 soggetti arruolati emerge che circa l’83% delle persone riporta concentrazioni di Pfas per i quali sono stati definiti valori soglia (somma di Pfas storici di cui sono noti gli effetti sulla salute) compresa tra 2 e 20 ng/ml (microgrammi per litro), l’11% hanno una concentrazione di Pfas normati superiore alla soglia di 20 ng/ml, e il 5% hanno una concentrazione di Pfas normati inferiore alla soglia di 2 ng/ml.

Per quanto riguarda i Pfas per cui non sono stati ancora definiti valori soglia, l’Adv ha un valore mediano
riscontrato sui 135 partecipanti pari a 2,6 ng/ml, mentre il cC6O4 è stato riscontrato con un
valore maggiore di 0.05 ng/ml (dove 0.05 ng/ml è il limite di quantificazione) solo in 5 soggetti.

I referti potranno essere ritirati dal 20 febbraio, presso l’ambulatorio di Spinetta Marengo, dal lunedì al venerdì dalle ore 14,00 alle ore 16,00. Un medico sarà disponibile per dare indicazioni e proporre un percorso di presa in carico.

In via precauzionale i Medici di Medicina Generale dei soggetti arruolati, informati dai loro assistiti circa i valori dei livelli di Pfas riscontrati nel loro sangue, saranno invitati ad attenersi alle seguenti indicazioni: per valori compresi tra 2 e 20 ng/ml, poiché esiste la possibilità di effetti avversi, specialmente in popolazioni sensibili come le donne incinte, consiglieranno misure di riduzione dell’esposizione quali:

utilizzare a fini alimentari le sole acque provenienti dall'acquedotto evitando le acque di pozzo

non utilizzare l'acqua di pozzi privati o da falda superficiale sia per uso domestico che per uso alimentare o agricolo

integrazione regolare nella dieta del consumo di alimenti di produzione propria o in generale locale, con il consumo di alimenti di provenienza diversa

considerare l'azione additiva di queste esposizioni con altre esposizioni a rischio per gli stessi outcome di salute (in questo caso il medico prende in carico il paziente anche per gli stili di vita scorretti, ad es tabacco, alcool, sedentarietà e alimentazione).

Per valori superiori a 20 ng/ml, poiché esiste un incremento del rischio di effetti avversi, consiglieranno invece di adottare le misure di riduzione dell’esposizione e procederanno con una serie analisi e alla raccolta di alcuni dati sulla vita delle persone. È stato inoltre deciso di proporre un ulteriore livello di monitoraggio che verrà predisposto nelle prossime settimane e che consentirà di controllare lo stato di salute della popolazione potenzialmente esposta.

I Pfas di nuova generazione

Il protocollo di biomonitoraggio ha previsto fin dal principio anche la ricerca di altre sostanze Pfas come il C604, l’Adv e il GenX, conosciuti come Pfas di nuova generazione, che vengono utilizzati come alternative ai composti perfluorurati già noti come dannosi (es Pfoa e Pfos). Diversamente dai Pfas “storici”, per i quali sono a disposizione dei limiti di riferimento definiti dalla comunità scientifica, per i Pfas di nuova generazione non sono ancora stati definiti valori soglia o linee guida internazionali a cui riferirsi. Ciò nonostante, per accogliere le istanze di totale trasparenza trasmesse dall’Assessorato alla Sanità, i referti conterranno anche l’indicazione dei valori di Pfas di nuova generazione.

Prosegue il biomonitoraggio Pfas

Ultimata la fase di rodaggio, riprenderà dal mese di marzo il biomonitoraggio sulla popolazione residente da 0 a 3 chilometri dallo stabilimento di Spinetta Marengo. Le modalità e i luoghi saranno le stesse, prelievo e questionario presso l’ambulatorio distrettuale ASL AL di Spinetta Marengo, cambiano invece le modalità di adesione: non più una preadesione a chiamata, come nella prima fase, ma la possibilità di esprimere la preadesione su una piattaforma online. I residenti da 0 a 3 chilometri dallo stabilimento che sono interessati ad aderire al biomonitoraggio potranno trasmettere la loro preadesione tramite una piattaforma online e saranno poi ricontattati da operatori ASL AL per fissare l’appuntamento presso l’ambulatorio nelle date disponibili. Una campagna di comunicazione verrà attivata per segnalare la prosecuzione del Biomonitoraggio e invitare la popolazione ad aderire.

Un nuovo percorso di presa in carico

A massima tutela della salute della popolazione potenzialmente esposta alle sostanze Pfas nell’area di Spinetta Marengo, la Task Force Clinica guidata dal professor Luigi Castello, tenuto conto che si tratta di una area nella quale sono presenti altri contaminanti ambientali, ha proposto un ulteriore livello di monitoraggio pluriennale, che vedrà la partecipazione dei medici di medicina generale e di specialisti ospedalieri e universitari, la cui adesione sarà possibile da parte di tutti i cittadini che prenderanno parte al Biomonitoraggio attualmente in corso.

Informazioni

Si ricorda che sul sito della Regione Piemonte sono disponibili maggiori informazioni sull’inquinamento da Pfas e sulle attività di monitoraggio e limitazione del rischio: www.regione.piemonte.it/pfas