Alessandria città dei semafori per ‘fare cassa’, delle strade dissestate e del degrado

Ci scrive un lettore di Canelli di passaggio in città: “Il sindaco Abonante faccia una gita a Santo Stefano Belbo”

mi chiamo Andrea Conti, ho 56 anni, vivo a Canelli, ma mi capita spesso di venire ad Alessandria.

Vi scrivo per segnalare quello che ritengo essere un sospetto eccesso nell’uso dei controlli semaforici in città. Eccesso che stride con la mancanza di cura, rispetto ad altre forme di sicurezza nella circolazione stradale.

Non ci vuole molto, girando per Alessandria, anche in pieno centro, per notare come le strade siano dissestate, le strisce di attraversamento pedonale quasi invisibili (si verifichi ad esempio Piazza Garibaldi), parcheggi difficili da individuare perché indicati malissimo tanto nella segnaletica orizzontale quanto in quella verticale, cartelli di ogni tipo completamente sbiaditi e spesso illeggibili, senza dire di quelli mancanti (Alessandria è piena di pali piantati nel terreno senza alcun cartello).

A fronte di tanta approssimazione, stride la precisione e la capillarità dei controlli semaforici.

Già molti i semafori con controllo mediante telecamere e mi pare continuino ad aumentare.

In nessuna città ricordo di avere visto una tale capillarità dei controlli semaforici, non ad Asti, non a Torino, non a Milano, non a Firenze, ecc, ecc, ecc …….

Il controllo semaforico è un buono strumento per aumentare la sicurezza stradale? Francamente ne dubito. Il controllo semaforico costringe a brusche frenate, all’apparire del giallo, pericolose anche a basse velocità. Costringe l’automobilista a concentrarsi sul semaforo, nel timore che esca il giallo, sottraendo attenzione a tutto ciò che capita attorno.

Se l’amministrazione alessandrina ha così a cuore l’incolumità di automobilisti, ciclisti e pedoni perché invece del controllo semaforico non mette il conto alla rovescia per il verde e per il rosso? E’ una cosa che funziona benissimo, da’ grande tranquillità al guidatore, gli fornisce la vera informazione per guidare nel modo più sicuro.

Consiglio al sindaco di Alessandria di fare una gita a Santo Stefano Belbo, dove vi è un solo incrocio ed è regolato da semaforo con conto alla rovescia, un vero piacere avvicinarsi e attraversarlo, o fermarsi tranquillamente.

Ma in realtà, volendo pensare male, non è che tutte queste telecamere servono solo a fare cassa?

Una cassa per cui un rosso, oltre ai soldi, costa all’automobilista ben 6 punti, che per i neo patentati diventano 12.

A meno di pagare quasi 500 euro tra multa e sanzione se non si dichiara il guidatore.
500 euro per un rosso, davvero un bell’incasso, che non aumenta di nulla la sicurezza stradale.

Se almeno ad Alessandria tutto fosse perfetto, si potrebbe capire che l’amministrazione ha la sicurezza stradale come obiettivo primario e le telecamere sarebbero più credibili.
Ma le strisce dí attraversamento completamente scolorite, in tutta la città, sono un pericolo ben più grave dei semafori; l’amministrazione dovrebbe essere onesta nel rendersene conto, se l’obiettivo fosse veramente la sicurezza di automobilisti, ciclisti e pedoni.

Grazie per accogliere il mio punto di vista.

Andrea Conti