Sciaudone (FdI): “Cittadella e Marengo sono ‘gioielli’ che possono fare da traino al nostro territorio: ma dobbiamo crederci davvero”

di Ettore Grassano

“Ci mancavano solo i riti satanici, in Cittadella: ora, secondo articoli comparsi su giornali locali e mai smentiti, pare che abbiamo pure quelli. Ma la giunta Abonante non aveva garantito un adeguato sistema di sicurezza, quanto meno con telecamere attive? Come consigliere comunale ho presentato un’interpellanza, attendiamo chiarimenti”. Il maresciallo Maurizio Sciaudone, consigliere comunale di Fdi a Palazzo Rosso, ma anche consigliere delegato a Palazzo Ghilini (in Provincia ha deleghe importanti come Ambiente, Polo di Marengo, Pianificazione territoriale e Tutela biodiversità e difesa del suolo), in Cittadella ha lavorato dal 1979 fino alla chiusura del 2007, affrontando anche i momenti drammatici dell’alluvione, e del post alluvione, e non si rassegna all’attuale ormai quasi ventennale stato di semi abbandono della struttura. Per cui anche nelle ultime settimane ha presentato due interpellanze, che spera siano discusse al più presto. Ma in questa chiacchierata, appunto, ci occupiamo anche dell’altro fondamentale progetto che vede Sciaudone da anni in prima linea, ossia il rilancio del Polo di Marengo (“un brand riconosciuto a livello internazionale, che può e deve essere valorizzato non solo pensando al capoluogo, ma a quella porzione di provincia che fu coinvolta nella battaglia, da Tortona a Novi Ligure”). E poi proviamo a guardare al 2027….

Consigliere Sciaudone, due nuove interpellanze sulla Cittadella: lei proprio non molla mai….
(sorride, ndr) E perché dovrei? So di essere nel giusto, e di impegnarmi per la valorizzazione, o almeno per la salvaguardia, di un bene di grande valore non solo architettonico, ma storico. La Cittadella è un simbolo del nostro Risorgimento, qui per primo sventolò il tricolore, come ricordato anche dal Presidente Mattarella negli anni scorsi. Come si fa a leggere che nella vecchia chiesetta della caserma Giletti ci fanno le ‘messe nere’, nell’assoluto disinteresse dei nostri amministratori locali? Ricordo a tutti che la Cittadella è proprietà del Demanio, ma la custodia è affidata al comune di Alessandria, cui spetta non solo gestire l’apertura e la chiusura della struttura, ma anche verificare che non sia utilizzata in modo improprio: oltretutto parliamo di strutture riconosciute come pericolanti: se qualcuno si fa male sul serio chi ne risponde?

Non esiste un sistema di videosorveglianza, collegato a società di vigilanza notturna?
E’ quello che vorrei chi venisse spiegato dall’assessore competente, e dai dirigenti: attendo che la mia interpellanza sia calendarizzata e discussa. Anzi le mie interpellanze, perché ne ho presentata un’altra, con cui chiedo lumi su 240 mila euro stanziati dal Ministero della Cultura per il triennio 2025-2027 con la finalità di sistemare e ampliare locali destinati ad ospitare reperti archeologici. Mi piacerebbe che sindaco e giunta spiegassero agli alessandrini di cosa si tratta, se lo sanno: chi ha deciso di destinare un’area della Cittadella a deposito di reperti, e di quali reperti si tratta? Sarà un’esposizione aperta al pubblico, o un vero e proprio deposito/magazzino? Insomma, bene che ci siano risorse da spendere, ma meglio sapere per cosa: soprattutto per non sprecarle.

A proposito di risorse: che ne è dei 25 milioni di euro illo tempore stanziati dal Ministro della Cultura Franceschini per il recupero della Fortezza? Correva l’anno 2016 ci pare, amministrazione Rossa…..
Le risorse furono prese dal Fondo europeo per lo sviluppo e la coesione (Fsc) 2014-2020, e si sta lentamente procedendo. Ma, appunto, troppo lentamente. Io da sempre sostengo che la Cittadella va messa in totale sicurezza, dai tetti degli edifici ai bastioni, e mantenuta nella sua struttura e funzione originale. Benissimo aprirla al pubblico per footing, benissimo organizzarci alcuni eventi specifici, meglio se legati alla sua storia. Ma lì mi fermerei: non mi è mai piaciuta l’idea di stravolgerla, per farci concerti, alberghi, centri universitari o altri. Stiamo parlando di una Fortezza Militare, simbolo del nostro Risorgimento, la prima su cui sventolò la bandiera italiana. La storia va ricordata e celebrata, non snaturata.

Intanto però lei in questi anni, in parallelo, come Provincia si sta dedicando con profitto anche al rilancio del Polo di Marengo….
Altra eccellenza storico culturale del nostro territorio, che è stata anni fa ad un passo dal prendere la china dell’abbandono. Oggi per fortuna il rilancio è avviato: nel 2024, e non è sicuramente un caso, le visite al Museo gestito da Costruire Insieme sono cresciute del 110%, e in parallelo noi come Provincia, grazie al fondamentale apporto strategico e organizzativo dell’Unione Giornalisti e Comunicatori Europei, siamo riusciti a sviluppare un importante numero di convegni, mostre e iniziative storico culturali, nel pieno rispetto e nella piena attuazione dell’articolo 9 della nostra Costituzione (La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni, ndr). Penso al recupero dell’originale Colonna con l’Aquila di Marengo, ma anche a molteplici progetti sviluppati anche con le scuole e le amministrazioni locali del territorio. La Battaglia di Marengo, non scordiamocelo, non riguarda solo Alessandria e la piana della Fraschetta, ma coinvolge un’ampia area del tortonese, e del novese: Marengo può e deve essere un Hub storico culturale di respiro internazionale, e fare da traino turistico per un’area vasta non trascurabile. Un plauso all’Unione Giornalisti e Comunicati Europei, che sta lavorando benissimo, e costruendo sinergie destinate a dare ottimi frutti.

Nel corso dell’ultimo anno lei è tornato più volte anche sul tema viabilità e sicurezza: ultimo caso, il Retail Park…
Trovo francamente inaccettabili che aree a forte frequentazione commerciale, come appunto il Retail Park in uscita dalla città per Spinetta, non offrano, soprattutto a pedoni e ciclisti, maggiori garanzie di sicurezza. Con semafori a chiamata o con altro, non lo so, non sono un tecnico e non voglio atteggiarmi a tale. Ma qualcosa si deve fare, come giustamente è successo per via Giordano Bruno: non aspettiamo l’incidente grave per accorgersi della situazione, che è evidente a chiunque passi in quelle aree, soprattutto nei momenti della giornata a maggior flusso di traffico.

Consigliere Sciaudone, buttiamo uno sguardo al 2027, quando sono previste le elezioni comunali di Alessandria: chi è il suo candidato sindaco ideale?
Mi sembra prematuro. Sicuramente il centro destra ad Alessandria è compatto, e Fratelli d’Italia ha le carte in regola per aspirare a tornare alla guida della città: basta sentire nei bar e sui social i commenti sull’attuale amministrazione per rendersene conto. Noi abbiamo risanato e fatto partire cantieri, loro se va bene tagliano i nastri, se va male fanno naufragare quanto era già stato progettato. Però bisogna arrivare all’appuntamento con una proposta chiara, e soprattutto fare capire alle cittadine e ai cittadini di Alessandria che astenersi in massa, come è avvenuto nel 2022, non è la soluzione migliore: se tu non scegli, c’è una minoranza organizzata o più motivata che sceglie anche per te. Con quali risultati lo stiamo sperimentando.