di Graziella Zaccone Languzzi
di Graziella Zaccone Languzzi
1) Nuova sedia ergonomica per il vicesindaco/vero sindaco Giovanni Barosini. Una notizia che sarebbe potuta passare sottotraccia, ma che ha invece sollevato alcune battute critiche e messaggi che ho ricevuto allo scopo di stuzzicarmi. A quel punto secondo voi potevo fare finta di nulla? Ecco la notizia: “Palazzo Rosso, 2 mila euro per la poltrona del vice sindaco e altre sedie dell’ufficio”. Diciamolo pure, la fortuna politico astrologica di Giovanni Barosini è inarrestabile: nel 2022 con il salto dal centro destra al centro sinistra (ma già in passato aveva compiuto anche il tragitto contrario: la politica per taluni è mobile e fluida, si sa) si trovò Presidente del Consiglio comunale, a metà 2024 mise all’incasso la cambiale per diventare vicesindaco, et voilà: da vice a vero sindaco il passo è davvero breve. Ma dopo i diversi cambi di ruolo, ecco la necessità di una nuova poltrona anche fisica: e se nel suo ufficio, e nei vetusti magazzini del comune di Alessandria, mancavano soluzioni al suo livello, sacrosanto chiedere ai contribuenti alessandrini un piccolo obolo: 2 mila euro, diviso per 90 mila persone, sono centesimi in fondo. E con tutto quel che paghiamo tra Tari, diritti di superficie e passo carrabile, addizionale irpef, mica andremo in rovina per così poco. A settembre 2024 la richiesta agli uffici competenti, quindi la Determina dirigenziale pubblicata all’Albo pretorio dal 25/11/2024 al 10/12/2024. Il costo di questa operazione, per una sedia ergonomica e sei di rappresentanza è stata di 1.952,61 euro iva inclusa, qui la Determina di ben sei pagine. La domanda è: quegli arredi sono andati bene per due anni al vicesindaco precedente, che era una donna, la professoressa Barrera, poi defenestrata come ci narrarono le cronache. Possibile che un vice sindaco virile e temprato come Barosini non potesse farseli bastare? Ben comprendo che i prossimi 30 mesi saranno impegnativi per carità, con sfide assai rilevanti: dalla nuova Ztl ‘spinta’, destinata a creare non pochi mugugni, alle questioni legate ai rifiuti e al porta a porta, senza scordare la vicenda cimiteri, di cui forse il vice sindaco/vero sindaco già si è scordato. Ma insomma, io quei 2 mila euro li avrei certamente destinati ad altro: e voi?
Voto: 3
2) La dichiarazione di Gianfranco Ferraris, sindaco di Castellazzo Bormida: “Ecco perché ho votato no al bilancio provinciale”. Le motivazioni del primo cittadino mi hanno assai indispettita. Ho grande rispetto per i Sindaci dei piccoli Comuni, che a prescindere dall’appartenenza politica davvero si sacrificano per la loro comunità, e ne rappresentano un riferimento diretto e costante. Precisa il Sindaco di Castellazzo Gianfranco Ferraris (PD): “Non è una questione di maggioranza o minoranza o di appartenenza a uno schieramento politico piuttosto che a un altro. Sono intervenuto come primo cittadino di Castellazzo, perché sono stanco di ricevere, a parole, impegni di interventi per l’asfaltatura di strade provinciali che attraversano il paese, e non vedere mai i fatti”. E fin qui ha ragione, abbiamo strade extra comunali che da anni sono figlie di nessuno, ma la critica del sindaco Ferraris prosegue: “Sono a conoscenza delle risorse ridotte, che condizionano anche i lavori per la manutenzione della rete viaria, e al presidente Luigi Benzi ho espresso gli auguri per il suo mandato e ho sottolineato che è un privilegio avere una dirigente competente come chi si occupa del bilancio in Provincia, però ho motivato il mio voto contrario (la minoranza in consiglio si è astenuta, ndr) perché è dal 1995 che amministro Castellazzo e non ricordo di avere visto una fresa o un atro mezzo dell’amministrazione provinciale in funzione sulle nostre strade. Ho colleghi di centri vicini che mi fanno notare le pessime condizioni di alcune arterie: se ne accorge anche chi arriva da fuori, adesso chiedo che finalmente anche Castellazzo rientri nei programmi di interventi. Ma davvero, perché di dichiarazioni sono, anzi siamo, noi castellazzesi, stanchi”. Parole sacrosante, sindaco Ferraris. Ma lei, che non è più un novellino e fa l’amministratore pubblico da tanto tempo, certamente non ignora la genesi dell’attuale situazione dell’ente Provincia: Ben ricorderà l’orrenda riforma Renzi/Del Rio, che abbandonò le Province a metà del guado, e in braghe di tela. E altrettanto bene saprà che Palazzo Ghilini fu guidato e gestito dal centro sinistra ininterrottamente dal 1994 al 2017, per ben 24 anni: Ecco un elenco come pro memoria: Massimo Bianchi ( dal 8/04/1994 al 24/04/1995 – partito Popolare Italiano). Fabrizio Palenzona (dal 8/05/1995 al 28/06/ 1999 partito Popolari e dal 28/06/1999 al 14/06/2004 partito La Margherita ). Paolo Filippi (dal 14/06/2004 al 23/06/2009 partito La Margherita e Partito Democratico e dal 23/06/2009 al 14/10/2014). Nel frattempo arriva il ministro Delrio (piddì) che sconquassa tutto peggio di un terremoto. Dal 2014 il governo provinciale diventa direi provvisorio in attesa che Delrio completi la sua opera di guastatore, opera che non concluderà mai lasciando l’Ente Provincia in sospensione. Da quel momento il Consiglio provinciale viene eletto (elezioni cosiddette di secondo grado) da sindaci e consiglieri dei territori. Si riparte sempre dalla sinistra con Rita Rossa ( dal 14/10/2014 al 27/06/2017 partito Democratico e altri), altri 3 anni che si aggiungono ai 23 per un totale di 26 anni di sinistre varie al governo provinciale. Nel 2017 arriva il centro destra con Gianfranco Baldi (dal 25/09/2017 al 19/12/2021 partito Forza Italia e altri) e con Enrico Bussalino (dal 19/12/2021 al 05/07/2024 partito Lega e altri), infine da poco Luigi Benzi (in carica dal 30/09/2024, partito Fratelli d’Italia e altri). La mia domanda è semplice, sindaco Ferraris: se a settembre fosse stato eletto Presidente il candidato del centro sinistra, lei avrebbe votato contro allo stesso modo? Lasciamo che siano i lettori a rispondere: a me il suo no sa di scelta politica assolutamente demagogica.
Voto: 2
3) Sicurezza urbana ad Alessandria. Notizia del 27 dicembre 2024: “Ancora in stallo i taser per la Polizia Locale, assessore Mazzoni: Nella maggioranza ci sono posizioni diverse”. Partiamo dalla dichiarazione dell’assessore comunale con delega alla sicurezza: “Nella maggioranza la discussione è aperta. Io sono favorevole ma ci sono anche posizioni politiche diverse”. Domanda: chi sono gli esponenti di maggioranza con posizioni politiche diverse su un tema così delicato per la sicurezza nostra e dei vigili urbani? Essere vaghi non è corretto, i cittadini devono poter conoscere partiti ma soprattutto i nomi di consiglieri e assessori contrari, in maniera da potersi regolare al prossimo turno elettorale. A loro personalmente direi: “Signori (e Signore, naturalmente), quando c’è da affrontare un energumeno primitivo o un delinquente ci pensate voi?”. Nel mese di dicembre in via Gandolfi grazie al taser la polizia è riuscita a fermare un extracomunitario gravato da molteplici provvedimenti. Molto alterato e armato di un cacciavite stava minacciando i poliziotti, è stato disarmato e immobilizzato grazie all’uso del taser. Nonostante ciò il taser non gli ha fatto neppure il solletico, visto che durante il trasporto in Questura, secondo le cronache, l’uomo avrebbe avuto la forza di ferire i poliziotti e danneggiare il finestrino della volante a calci. A questo punto condivido le dichiarazioni del segretario cittadino della Lega Alessandro Rolando in risposta al segretario Pd Rapisardo Antinucci sul tema sicurezza : “Dal PD di Alessandria affermazioni fuori luogo su Governo, Polfer e sicurezza: piuttosto dove sono finiti i taser per gli agenti della Polizia Municipale? Mentre in Comune la maggioranza spaccata perde tempo, il Governo potenzia gli organici della Polfer”. Nell’articolo si legge: “curioso che l’allarmismo sulla sicurezza venga da un Partito che su questo tema negli ultimi decenni ha perso centinaia di migliaia di voti, e che succeda ad Alessandria, dove negli ultimi due anni e mezzo di governo cittadino la giunta Abonante sul fronte sicurezza non ha certo brillato in concretezza, convocando al più l’ennesimo tavolo di lavoro, mentre per le vie del centro si moltiplicavano i casi di tentativi di furto nei negozi, con in più la presenza costante di personaggi spesso anche mascherati (ricordate il caso di via Milano?) che sfrecciavano a tutta velocità sui monopattini, mettendo a rischio la vita stessa delle persone. Per non dire del clima di allerta continua che si vive nei sobborghi”. Il segretario Rolando non sbaglia una virgola. È tutto esatto e a tale proposito finalmente un organo di informazione locale, Il Piccolo del 20 dicembre 2024, rivela che ad investire con il monopattino un uomo in via Milano fu il solito extracomunitario da poco nella nostra provincia, “parcheggiato” nel novese e che ora sarebbe latitante. Non avevo dubbi, e sapete perché? Se fosse stato un alessandrino, o comunque un italiano, nel giro di poche ore il suo volto, con vita morte e miracoli, sarebbe apparso su ogni testata cartacea e online. Ma siccome queste “risorse” dobbiamo accettarle per forza, gli organi di informazione sono costretti ad andarci cauti. E qui la domanda: “perché mai si dovrebbe tacere sui reati e sui problemi che commettono e procurano migliaia di clandestini, sbarcati forzatamente sulle nostre coste senza alcuna vera giustificazione?” E’ ora di smetterla con questo finto buonismo a scopo politico propagandistico e di business, tirando pure in ballo la vecchia Costituzione da parte di alcuni partiti e aree clericali: sveglia, dotiamo i nostri vigili di taser per difendersi e difenderci.
Voto: 2