Legambiente Ovadese: “Solvay vuole trattare sui risarcimenti per il disastro ambientale: il territorio chiede la fine di qualsiasi emissione e la completa bonifica”

Avremmo voluto che si entrasse finalmente nel vivo del processo penale che vede imputati gli ex-direttori dello stabilimento di Spinetta Marengo Bigini e Diotto e Solvay Specialty Polymers Italy S.p.A., quest’ultima per illecito amministrativo “…commesso a vantaggio e nell’interesse dell’ente per il risparmio dei costi di bonifica e la maggior efficacia della produzione industriale…” (cfr Decreto di Fissazione di Udienza, 19.04.2024) e non consideriamo una notizia positiva il rinvio al 26.06.2025.

Nella seduta di venerdì 20 dicembre, presso il Tribunale di Alessandria, Solvay Société Anonyme, l’azienda belga che dirige e coordina tutto il gruppo Solvay, ha chiesto di uscire dal processo nel quale la Procura della Repubblica di Alessandria incolpa la sua controllata Solvay/Syensqo Specialty Polymers Italy dei reati dovuti al colpevole “perdurare della condotta di contaminazione dal 2015” e richiede a suo carico adeguate sanzioni pecuniarie, mentre Solvay/Syensqo Specialty Polymers Italy ha proposto trattare sui risarcimenti per il disastro ambientale colposo che ha generato.

Tutti soddisfatti, solo Legambiente Ovadese pone irrinunciabilmente al primo posto l’immediata interruzione della condotta di contaminazione che continua a “perdurare”, perché solamente interrompendo la contaminazione si potrà effettuare una reale e definitiva bonifica.

L’avv. Gian Maria Mosca, che rappresenta Legambiente Ovadese ed i cittadini che si sono costituiti al fianco dell’associazione, ha dichiarato: “L’avvio di un negoziato tra Solvay e le parti civili rappresenta un’ottima notizia se ciò prelude al venir meno in tempi ristretti di sversamenti inquinanti ed all’avvio delle conseguenti bonifiche a carico dell’azienda. Il territorio richiede questo, la tutela dell’ambiente e della salute collettiva lo impone. Il resto è del tutto marginale. Su questi temi Legambiente Ovadese non penso possa transigere”. Ed infatti non transigiamo.

Fermo restando il diritto di tutti i cittadini, che sono stati riconosciuti come parti civili, a verificare la possibilità di una transazione che porti loro compensazioni per i danni che hanno subito e stanno continuando a subire, riteniamo che, all’udienza di venerdì 20 dicembre 2024, il Giudice abbia concesso un rinvio volto principalmente a consentire al Ministero e alla Regione Piemonte di interloquire sulla eccezione con la quale l’Azienda Belga direttrice e coordinatrice dell’intero gruppo Solvay ha richiesto di essere esclusa dalla responsabilità civile.

In quanto alla “…volontà della società [di] intraprendere un percorso che consenta di risolvere concordemente con le parti civili quanto si frappone a un rapporto sereno tra società e il territorio”, espressa dal legale di Solvay/Syensqo Specialty Polymers Italy e riportata anche dai mezzi di informazione, ci sentiamo di manifestare non poche perplessità.
Il nostro territorio troverà la serenità solamente con l’arresto della produzione e dell’utilizzo delle sostanze perfluoroalchiliche, con l’azzeramento delle emissioni in aria, nel sottosuolo ed in falda e col procedere contestualmente ad una efficace e completa bonifica dell’inquinamento fino ad oggi generato.
Se consideriamo la richiesta di questo rinvio alla luce del nuovo ricorso amministrativo di Solvay/Syensqo al Consiglio di Stato per l’annullamento delle pur blande prescrizioni imposte nella autorizzazione della Provincia di Alessandria per limitare l’inquinamento di PFAS, nonché per l’annullamento della legge Regionale del Piemonte che impone limiti a tale inquinamento e per la quale Syensqo ha richiesto la verifica della legittimità costituzionale, appare evidente, ancora una volta, la mancanza di volontà di adottare rapidamente e seriamente misure volte alla vera e reale interruzione dell’inquinamento per consentire una credibile, completa e definitiva bonifica.

Legambiente Ovadese