Le ‘Ricette di Famiglia’ di Maria Teresa Taverna martedì al Museo della Gambarina

Raccontare con semplicità la tradizione e la cultura di un territorio dove è nata e cresciuta, la Fraschetta, attraverso i ricordi e le ricette trovate nei vecchi quaderni scritti a mano da mamma, nonne e zie per trasmetterli a figli e nipoti, affinché un pezzo di storia legata al territorio e alla famiglia non vada perduto. Questo l’obiettivo di Maria Teresa Taverna, autrice del libro “Ricette di Famiglia”, che presenterà martedì 10 dicembre alle ore 17 nel Museo etnografico della Gambarina, in piazza Gambarina 1 ad Alessandria e l’incontro fa parte della rassegna di scrittori alessandrini, che ha per titolo “Un libro, tante storie”.

L’autrice, nata ad Alessandria, ha trascorso la sua vita tra il capoluogo e la casa di campagna, posta nelle vicinanze del Bormida. Ha viaggiato molto per lavoro, operando come interprete ed ha collaborato con enti locali per la promozione turistica, restando però molto coinvolta nel mondo dell’agricoltura. Infatti ha gestito l’azienda cerealicola di famiglia ed ha partecipato alla fondazione della sezione Donna Alessandria di Confagricoltura . Nel riordinare i diari di appunti della famiglia ha deciso di dedicarsi ad una nuova esperienza: scrivere un libro che non fosse un ambizioso manuale di ricette, ma un racconto semplice e capace di testimoniare la tradizione e la cultura di un territorio.

“Oggi tutti parlano di cibo, di cucina e soprattutto in Italia- commenta Maria Teresa Taverna– Il cibo scandisce i momenti della giornata, ci riunisce, crea convivialità e in questo mondo frenetico ci permette di sederci, di fermarci un attimo e di condividere quel momento con la nostra famiglia, con i nostri amici. Per questo motivo penso che abbia un senso profondo riunire tutti i ricordi, tutti i fogli scritti a mano e tramandati di generazione in generazione, per tenere in vita le ricette che non sono soltanto la sintesi di passato e presente, ma anche lo specchio di un’Italia straordinaria nella sua profonda e unica diversità”.

Il libro, pertanto, non è semplicemente una successione di ricette, ma si sviluppa in un racconto che collega momenti di vita, emozioni e atmosfere che sono come un viaggio nel quale ciascuno di noi può riconoscersi, perché simili alla propria esperienza.