di Graziella Zaccone Languzzi
1) Cimiteri alessandrini nel degrado, e parte il vecchio gioco dello ‘scaricabarile’. L’amministrazione Abonante ha in carico la questione dal giugno 2022, e a novembre 2024 l’assessore Mazzoni (che ha ereditato la delega a fine giugno 2024, ma nulla cambia per noi cittadini) fa capire che ne ha di cose da dire….ce le dica, come elettori/contribuenti saremmo anche lieti di non essere tenuti sempre all’oscuro. Personalmente al posto del sindaco Cuttica e dell’allora assessore Barosini (non è omonimo, ma sempre lui: era di centro destra, ora è di centro sinistra. Nel 2027 chi lo sa….) non avrei compiuto la scelta di privatizzare il servizio. Ma vorrei chiarire un punto: qui non è in discussione il principio dell’appalto ai privati, ma la pessima qualità di quello specifico appalto, e l’assoluta mancanza di controllo esercitata per oltre due anni dal Comune di Alessandria. Avete un bel dire, in prossimità delle festività dei morti e con la gente imbufalita, che avete mandato le Pec, caro assessore, e che avete “avviato il procedimento finalizzato alla risoluzione del contratto di concessione per inadempimento del concessionario”. Traducete in soldoni, per favore: da quando i cimiteri cittadini torneranno ad essere gestiti come Dio comanda, nel rispetto dei nostri morti? Minaccia che non starà zitto, l’assessore Mazzoni, durante il prossimo consiglio comunale, e personalmente me lo auguro. Sono anni che in città girano voci incontrollate su chi fu alla guida del Consorzio incaricato della gestione, e su chi ci sia tutt’ora, e su questo punto anche l’opposizione mi è parsa un po’ vaga. E’ ora di spiegarci tutto, assessore Mazzoni: presidenza, cda, parentele e tutto il resto. Basta sorrisetti ammiccanti, che van bene magari alla bocciofila del paese: qualcuno tenga presente che Alessandria, fino a prova contraria, è una città capoluogo di provincia del nord Italia, che diamine. Diteci pure tutto, e soprattutto spiegateci cosa finora non ha funzionato, e perché. Nel febbraio 2022 l’assessore Barosini affermava: “Cimiteri, approvato un ‘project financing’ di vent’anni, Barosini: “E’ un passo importante, coraggioso e lungimirante”. Poi cosa è successo? A me pare che l’amministrazione Abonante abbia chiuso gli occhi e le orecchie per troppo tempo. In due anni mi sono occupata delle condizioni di degrado dei cimiteri alessandrini in diverse occasioni, e non si contano le segnalazioni dei cittadini ai giornali locali. Tutto potete sostenere, tranne di non essere stati ‘sollecitati’: anche se non ce ne dovrebbe neanche essere bisogno. Insomma, non facciamo calare il silenzio su questa vicenda: teneteci informati, e fateci capire cosa ci aspetta.
Voto: 0
2) Piscina Comunale, PRGC (Piano Regolatore Generale Comunale) e PAI (Piano di Assetto Idrogeologico). Come anticipato dall’assessore comunale all’Impiantistica Sportiva Oneto, entro metà novembre 2024 sarà pubblicato il bando, poi occorrerà attendere almeno due mesi per l’aggiudicazione. La notizia è del 23 ottobre 2024: “Come sarà la nuova piscina comunale di Alessandria: entro metà novembre il bando”. Il progetto prevede: un edificio non impattante dal punto di vista visivo e non troppo alto composto da molte vetrate. Una piscina scoperta di 25 metri a 6 corsie, una piccola vasca nell’area solarium, un edificio che ospiterà una zona fitness e una piscina al coperto anch’essa lunga 25 metri a sei corsie, insieme a una piscina per bambini, infine è prevista una palestra polifunzionale dedicata al basket e alla pallavolo, ci sarà un’area parcheggio e una zona verde resa accessibile a tutti, indipendentemente dall’ingresso nel complesso sportivo. Se ne è parlato anche il 26 luglio 2004: si legge che tale progetto di pubblica utilità, dal costo previsto di 17 milioni di euro, verrebbe realizzato da Sidecu, società che fa parte del gruppo spagnolo Supera. Del resto, se ne parla da anni. Leggete qui: “Piscina di Alessandria: passo avanti di una società spagnola per gestirla. Barosini: “Soddisfatto”. E’ da tanto tempo che Alessandria attende una piscina comunale, ma viene da chiedersi se alla luce odierna della situazione PAI e di come è stata classificata nel PRGC dal Comune la parte della città che comprende l’area piscina, l’investimento abbia un senso. Cerchiamo di fare investimenti coerenti, e mettiamo la sicurezza idrogeologica sempre e comunque al primo posto tra le priorità.
Voto: 2
3) In questo trentennale dell’alluvione sono state fatte cose in grande, si son mossi tutti e il 26 novembre avremo pure l’onore di ricevere il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In quell’occasione sarà inaugurata una statua vicino al ponte Meier per ricordare i volontari che vennero ad aiutarci, e si spera che il Presidente visiti anche anche il monumento alle vittime alluvione. Sempre in questo trentennale anche l’Ordine degli Ingegneri alessandrini ha organizzato un convegno allo scopo di sensibilizzare le istituzioni e la comunità, con l’obbiettivo di tenere alta l’attenzione sulla necessità di una continua protezione del territorio, partendo da prevenzione e manutenzione. Altro appuntamento si è tenuto a Torino, organizzato dall’Ordine Geologi del Piemonte. Qui è emerso che i piemontesi a rischio alluvione sono oltre 200 mila, 13 mila solo in provincia di Alessandria le persone che vivono in area esondabile. Presente a quel convegno l’Assessore regionale Marco Gabusi, che ha spiegato come mettere in sicurezza le aree a rischio: “Abbiamo diversi interventi salvavita in fase di progettazione, anche grazie ai fondi Rendis. Quest’anno abbiamo ottenuto 87 milioni, 21 già stanziati per l’adeguamento del sistema difensivo sulle due sponde del fiume Tanaro e altri 15 per aree di laminazione controllata e casse di espansione ad Alessandria, tanto per fare due esempi. Ma dalla pianificazione alla realizzazione vivono un percorso accidentato tra burocrazia e permessi che può durare anni”. Tutti concordi a sottolineate che bisogna agire per evitare di subire ciò che è già avvenuto 30 anni fa, ma perché si procede così lentamente? Da troppi anni con Comitati e Associazioni di comuni cittadini chiediamo di fare e alla svelta, l’ abbiamo chiesto più volte ai vari Governi, alla Regione, ai nostri Comuni, agli Enti preposti a tale sicurezza come ADBPO e AIPO. Risposte? Zero! Ogni tanto parlano di fondi e di progetti, ma poi si fa poco e nulla. Leggete qui: “30 anni fa, il Piemonte come Valencia: ecco cosa (non) abbiamo imparato”. Trenta anni fa sessanta morti e diecimila persone senza casa, danni per oltre 25 miliardi di vecchie lire, ma sembra che anche oggi sia più importante investire sul dopo, ossia Protezione Civile e Forze Armate, che sul prima. E invece occorre puntare sulla prevenzione, prima di tutto. Un pro memoria in merito alle casse di esondazione o laminazione per la difesa di Alessandria. Sono stanca di sentire tali annunci, se ne parla da anni, il 6 novembre 2005 su La Stampa a firma Franco Marchiaro si leggeva: “Casse di laminazione? Costano come tre ponti”. Sottotitolo: “ L’AIPO. Tanaro, il progetto c’è ma è difficile da realizzarlo. Costano da un minimo di 96 milioni di euro ad arrivare fino a 222”. Era il 2005, sono passati 19 anni e in questo intermezzo di tempo quante volte ho letto la stessa cosa, con la differenza dei prezzi annunciati sempre più alti? Infine: finiti i riti di commemorazione del trentennale, vogliamo finalmente passare ad atti concreti, che guardino al futuro e non al passato?
Voto: 6