10 anni di pagelle: oggi parliamo di noi! Ma anche di Amag, e di Alessandria [Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

1) Oggi parliamo un po’ di noi. Lunedì 20 ottobre 2014 usciva su CorriereAl il primo tris di pagelle. Nei mesi precedenti, ad agosto, mentre ero nel mio “eremo” di Savona il direttore della testata mi propose di intervistarmi: da anni ero una commentatrice assidua degli articoli di CorriereAl, ma non ci eravamo mai incontrati. Risposi che sarei rientrata ad Alessandria solo verso fine settembre, e il direttore puntuale tornò alla carica: non era gentile rifiutare e accettai. A seguito di quell’intervista, il direttore mi propose una rubrica settimanale particolare, da osservatrice critica della realtà locale, e non solo. Avevo già scritto per due anni sul settimanale cartaceo “Cittadella” che veniva distribuito nell’alessandrino, nell’astigiano e nel torinese, e mi era stata affidata una rubrica settimanale “La tribuna degli alluvionati”. Quindi mi dissi proviamoci. Il primo tris di pagelle uscì con questo accompagnamento del direttore di CorriereAl: “Nella scoppiettante intervista della settimana scorsa vi avevamo preannunciato che qualcosa ‘bolliva in pentola’, ed eccoci qui. Da oggi, con cadenza settimanale, la signora Graziella Zaccone Languzzi, in arte Gzl, punterà i fari della cittadina comune, ma assai attenta e informata, su fatti (e misfatti) di casa nostra, e assegnerà le sue pagelle, con annessa regolare motivazione. Chiunque svolga attività a rilevanza pubblica è avvisato: d’ora in poi avrete un motivo in più per impegnarvi, e fare bene il vostro lavoro! Benvenuta dunque a bordo a Gzl…che in questa prima puntata peraltro ha scelto di essere benevola, e di mettere in luce anche due ‘eccellenze’ del territorio. Ma dalla prossima….E. G.”Ieri 20 ottobre 2024 abbiamo festeggiato il decennale di questa piccola rubrica del lunedì “Le pagelle di GZL”: a volte pungenti, altre volte satiriche, qualcuno si arrabbia ma sono molti che le gradiscono e se un lunedì non escono perché saranno pubblicate il giorno successivo ricevo telefonate o messaggi per capirne le motivazioni. Da anni le pagelle hanno superato i confini locali e nazionali, ho riscontri di persone che mi contattano su Facebook e messenger dai luoghi più impensabili, mentre tanti alessandrini mi segnalano inefficienze di casa nostra con foto e filmati.
Dieci anni sono mediamente 520 settimane se moltiplicate per 3 pagelle settimanale significa che ho stilato la bellezza di circa 1.560 pagelle su argomenti diversi. Le pagelle nascono, oltre che da segnalazioni, da notizie pubblicate sui vari giornali locali e no su fatti riferiti a persone comuni o pubbliche e su tali notizie approfondisco, faccio ricerca e poi esprimo la mia opinione. Dieci anni …un bel traguardo! Ma, a Dio piacendo, non abbiamo nessuna intenzione di fermarci qui!
Voto: spetta ai lettori

2) Gruppo Amag: basta leggere le cronache settimanali dei media cartacei e on line per esclamare, come diceva mia nonna: “questa è roba da altro mondo!”. Difficile fare una sintesi, anche perché preparo le pagelle con qualche giorno di anticipo, e la realtà è in divenire continuo. Lunedì scorso CorriereAl ha provato a riassumere la situazione, inquientante: “Amag, cosa sta succedendo? [Controvento]”. Emergono non poche stranezze, e pur lasciando le valutazioni tecniche agli organi competenti da cittadini non possiamo che rimanere più che perplessi. Leggetevi l’articolo per intero, tenendo presente che poi sono successe diverse altre cose. Ad esempio: “Caso psicologa: il Gruppo Amag ha avviato una istruttoria per chiedere chiarimenti”. Chiedere chiarimenti a chi, a se stessi? Il 16 ottobre ennesima puntata dove traspare dalla risposta dei sindacati che l’ing. Rava si sta arrampicando su specchi insaponati: “Amag, ‘caso psicologa’: botta e risposta tra l’Ad Rava e i sindacati”. Quindi si suppone che il dirigente Rava dopo aver avviato opportuna istruttoria, assumendo ogni iniziativa per chiarire i fatti non ha convinto le tre sigle sindacali che hanno risposto: “Possibile che tra tante scelte che si potessero fare tra i professionisti dalla dottoressa Ganga, la stessa sia ricaduta proprio sulla figlia del consulente Ganga di MoveOn Team?” E aggiungono: “All’interno del Gruppo trovano posto il consulente dottor Zordan, una ex collega nonché amica del consulente, la figlia del consulente e dulcis in fundo il figlio del consulente. Non le pare un po’ troppo?”. Il figlio del consulente di cui si parla è Stefano Zordan (Amministratore Delegato dell’Adriano Olivetti Leadership Institute) che a fine aprile 2024, in occasione del convegno a Palatium Vetus dal titolo “Leadership per l’ambiente: da Adriano Olivetti alle buone energie”, ha fatto questa dichiarazione: “Amag può prendere ispirazione dal modello Olivetti, proprio per comprendere cosa fare per crescere e avviare un nuovo percorso a favore del territorio”. Il capogruppo di Fratelli di Italia Emanuele Locci in merito a quel convegno segnalò sui social quanto segue: “L’istituto OLI, di cui un certo Stefano Zordan ha tenuto un convegno in orario mattutino in Alessandria a cui hanno partecipato un centinaio di dipendenti di AMAG in orario di lavoro. Curiosa coincidenza. Da un lato la società di Zordan sr. “interroga” in Amag i dipendenti e consiglia degli esuberi, dall’altra gli stessi dipendenti “devono” andare in orario di lavoro al convegno organizzato da Zordan jr. Il tutto sotto il cappello dell’amministrazione comunale. Che dite, chiediamo al Sindaco Abonante e all’assessore Laguzzi di fare chiarezza?”. Sempre Locci, giovedì scorso, è tornato sugli stessi temi durante la Commissione Bilancio del Comune di Alessandria, facendo emergere una serie di altri elementi sconcertanti, almeno ai miei occhi. Giudicate voi. Termino qui, ma sarei curiosa di sapere se i consiglieri di maggioranza a Palazzo Rosso approvano tutti questo andazzo, e se hanno intenzione di tacere a oltranza, e votare come robot, fino a fine consiliatura: mancano circa 30 mesi. Un po’ troppi.
Voto: 2

3) Il titolo del tris di pagelle di lunedì 7 ottobre che ‘collocava’ Alessandria tra Beirut e Scampia a causa dei marciapiedi rotti e dei rifiuti abbandonati ovunque ha ricevuto una critica dalla Signora Vincenza, insegnante del sud che ha postato questo commento su facebook: “Non mi sembra che Alessandria sia così. Ho visto tanto verde e funziona bene la raccolta. Mi dà molto fastidio l’esempio con Beirut che si ritrova di nuovo ad essere bombardata da un governo imperialista e Scampia ringrazia il governo per l’ autonomia differenziata. Il Sud ringrazia per tutti i rifiuti tossici che ci avete inviato”.

Ovviamente tutte le valutazioni sono legittime, le nostre come quelle della lettrice, e chiaramente il titolo con accostamento a Beirut e Scampia è una provocazione. Ma molto probabilmente la Signora Vincenza ricorda un’Alessandria non dico del tempo del Sindaco Nicola Basile, ma sicuramente dell’amministrazione di Francesca Calvo (Lega). Noi alessandrini siamo certamente ipercritici, siamo fatti così, ma Alessandria la amiamo, cara Vincenza. Semplicemente oggi non possiamo raccontarla come un giardino fiorito, perché faremmo sì ridere, in quel caso. Dall’evitabile dissesto ad oggi Alessandria ha vissuto un decennio di degrado, decadenza, rassegnazione, insicurezza, nessun rispetto neanche per i defunti. Basta leggere le cronache dei giornali locali e non, tra cronaca nera (“Alessandria, furti, rapine, aggressioni: “Pantera Rosa” in manette”) e declino economico (“Su Rai 3 Presa Diretta racconta Alessandria e la provincia tra negozi chiusi, crisi e lavoro povero”). Alessandria negli anni ha perso tanti “treni” utili per lo sviluppo, al contrario di altre città del Piemonte. E oggi, cara Signora Vincenza, insegnante del sud, noi alessandrini la amiamo ancora, ma non riusciamo proprio ad esserne fieri.
Voto: 2