di Graziella Zaccone Languzzi
1) La notizia: “Alessandria spinge sul turismo. Barosini: Promozione digitale in Francia e Svizzera e presto tour stampa”. Benvenuto negli anni Novanta, vicesindaco/vero sindaco Barosini. Sicuramente si sarà documentato prima di mettere a punto il nuovo mirabolante progetto, e saprà bene che all’epoca sia comune che Provincia organizzarono iniziative di ampio respiro, certamente con risorse non paragonabili a quelle di oggi. Peraltro, se non ho mal compreso oggi spetta alla Regione, a casa nostra tramite Alexala, mettere a punto progetti e strategie per far crescere l’economia ricettiva e turistica, quindi almeno cercate di coordinarvi. Che il turismo in provincia di Alessandria sia in crescita (ma meno della media regionale) lo abbiamo letto di recente nei dati presentati dall’Osservatorio Turistico nella sede della Camera di Commercio di Alessandria e Asti. Del resto, che il territorio provinciale, dal Monferrato casalese e acquese alle colline ovadesi e tortonesi, fino a Valenza città dell’Oro, sia ricco di eccellenze lo sappiamo. Ora lei ci informa che anche la nostra accogliente città, ricca di pirati in skateboard e di rifiuti in strada, con illuminazione intermittente, avrebbe pure lei elementi di forte attrazione, ossia rabaton e focaccia dolce.
Lei sicuramente avrà letto Gramsci, vice sindaco/ vero sindaco Barosini, ma qui con l’ottimismo della volontà forse si sta un po’ esagerando. Si vada a vedere quel video, che circola da giorni in città, in cui un mariolo semi mascherato, in monopattino, sfreccia a tutta velocità contromano in via Milano, travolge un pedone malcapitato (spero che non abbia riportato guai seri, ma qualche dubbio ce l’ho), e poi schizza via rapido, non senza aver abbozzato un cenno di scuse. Ecco, l’Alessandria del 2024 mi sembra più rappresentata da quel video che dagli ottimi rabatoni di Litta, purtroppo. Facciamoli pure conoscere al mondo, va benissimo. Ma nel frattempo rifiuti, sicurezza, strade, baby gang, illuminazione non dimentichiamoceli. E magari pure Cittadella, Valfrè, ex zuccherificio, Marengo. Così, tanto per evitare di far fare a stampa estera e poi si spera turisti un tour del degrado, più degno di Gotham City che di un capoluogo di provincia del nord Italia.
Voto: 2
2) Giuseppe Bianchini, consigliere di SìAmo Alessandria lista del vicesindaco/vero sindaco Giovanni Barosini, torna alla carica con un’interpellanza all’assessore ai Lavori Pubblici Michelangelo Serra (5 Stelle), per chiedere trasparenza sulla situazione di strade e marciapiedi. Questa è la risposta dell’assessore: “Ci vorrà molto tempo, un lavoro che supererà il mio mandato da assessore”, e qui si leggono le motivazioni: “Marciapiedi Alessandria, assessore Serra: la metà è da rifare, a causa dei vincoli di bilancio serviranno anni”. La trasparenza, ammettiamolo, c’è: ma è una trasparenza da mani alzate e bandiera bianca. I soldi non ci sono, strade e marciapiedi non potranno che peggiorare. Anche perché sono costanti gli interventi per fibra, utenze, guasti e quant’altro, e quasi mai dopo l’intervento il tratto interessato viene ripristinato in maniera corretta. Un anno fa si leggeva questo articolo: “Ripristini strade, assessore Serra: per la prima volta pugno duro coi manomissori, controlli triplicati”. Trascrivo le dichiarazioni dell’epoca dell’assessore Serra sui cosiddetti ripristini stradali: “Per la prima volta è stato adottato il pugno duro nei confronti dei manomissori. FiberCop, ad esempio, doveva fare dei ripristini e in buona parte sono ancora da rifare. Con questa azienda c’è un contenzioso aperto. Abbiamo sospeso i procedimenti autorizzativi per nuove manomissioni fino a quando non avranno fatto i ripristini”. Assessore è trascorso un anno esatto dalle sue dichiarazioni, a che punto sta il suo pugno duro e a che punto stanno i contenziosi? Non c’è proprio modo di obbligare chi lavora sulle strade a riconsegnarle in condizioni decenti? Cosa impedisce il controllo dei lavori e il rispetto degli accordi di contratti e appalti? Menefreghismo? Incapacità? Se è un problema di risorse le chieda al suo collega di giunta, il vice sindaco/vero sindaco Barosini, che ha fondi per una campagna digital web e social media marketing, geolocalizzata su Francia, Svizzera e Italia centro settentrionale. Ottima cosa localizzare il brand Alessandria, ma se poi qualcuno davvero abbocca, e arriva in una città in queste condizioni, che figura ci facciamo tutti quanti?
Voto: 2
3) Gruppo Amag sempre più nella bufera: “Amag: Fratelli d’Italia e Lega sollecitano i vertici della azienda su affidamenti e incarichi”. Pare tutto nebuloso e incerto, eppure un’azienda a totale partecipazione pubblica dovrebbe essere trasparente, o no? Prendiamo l’acqua potabile, da molti viene chiamata “l’acqua del sindaco”, perché è pubblica e si spera che rimanga tale anche se certi segnali di Amag Reti Idriche preoccupano non poco. L’amministratore unico Claudio Perissinotto (fino a pochi mesi fa anche Presidente del Gruppo) si è dimesso. Tutto normale, anche in questo caso? In due anni, con la giunta Abonante, non si contano più gli amministratori arrivati e usciti, ovviamente sempre per ragioni personali. A me questa situazione fa venire in mente il proverbio “quando la nave affonda, i topi scappano”, ma sono solo una cittadina curiosa, e un po’ sospettosa. Intanto però leggo che in commissione consiliare i dati sul Gruppo Amag vengono presentati da un consulente esterno che lavora gratuitamente (o meglio, con generosi rimborsi spese). Ma dove siamo finiti? L’amministratore delegato Rava però pare ci sia ancora, perché dichiara: “Sull’amministratore unico di Amag Reti Idriche abbiamo fatto alcune verifiche, ci sono in campo alcuni ragionamenti che, si spera, porteranno alla creazione del gestore unico. Claudio Perissinotto si era già dimesso da presidente della holding e, per sue questioni personali, ci aveva più volte segnalato la necessità di fare un passo indietro anche riguardo il suo incarico in Amag Reti Idriche perché ci attendono tempi molto delicati dove occorre dedicare il tempo corretto per arrivare a delle soluzioni. Noi avevamo predisposto un cda per la sua sostituzione: avevamo preparato la bozza che poi, erroneamente, è uscita con questo dato prima dell’arrivo delle sue dimissioni. Ora modificheremo l’ordine del giorno e, quando arriveranno le dimissioni di Perissinotto, predisporremo un cda ad hoc. Purtroppo è stato un errore tecnico rispetto al quale mi prendo le responsabilità”. A questo punto però sono un po’ troppi gli “errori” dall’inizio della ‘sinistra’ gestione Amag, che ne dite? Ma leggere bene questa frase: “Perché ci attendono tempi molto delicati dove occorre dedicare il tempo corretto per arrivare a delle soluzioni”. Il campo largo sta pensando di privatizzare l’acqua pubblica? Ci sono già soggetti interessati, pronti a farsi avanti? Attendiamo l’evoluzione degli eventi.
Voto: 2