di Graziella Zaccone Languzzi
1) Siamo sul set del film “Alice nel paese delle meraviglie” a leggere il contenuto di questo articolo: “Il sindaco Abonante: Investiamo 19 milioni per una Alessandria più luminosa”. Il primo cittadino di Alessandria svela il nuovo piano per l’illuminazione pubblica dopo i blackout in piazza della Libertà e le polemiche per le strade buie. Per il sindaco una città illuminata meglio è più bella e sicura (e fin lì, come non essere d’accordo) e annuncia che nei prossimi mesi Alessandria cambierà volto. Così, con tanta luce riusciremo a vedere meglio le buche e la rovinosità delle strade imbellettate dalle corsie ciclabili che usano in pochissimi, le bande di stranieri clandestini ubriachi e “fatti”che litigano e così via. Ma mentre il sindaco sogna una città più bella, sotto un tappeto delle chiacchiere si nascondono le magagne. Cimiteri allo stato brado, la holding Amag che non brilla per niente in tutti i suoi settori (la scorsa settimana mi sono arresa pure io, e ho cambiato il gestore del gas, di cui ero utente dal 1987), e siamo arrivati al punto che tutte le sigle sindacali hanno indetto per oggi lo sciopero degli addetti di Amag Ambiente: fattore non trascurabile, perché a memoria non ricordo uno sciopero dei sindacati con un’amministrazione di sinistra. Ma, evidentemente, la misura è colma. La situazione nel Gruppo Amag è sempre più complicata, al di là delle immaginifiche dichiarazioni del management e degli amministratori di Palazzo Rosso che li hanno nominati, e gli alessandrini lo sanno da tempo, e lo constatano ogni giorno ‘misurando’ la qualità dei servizi. Lo sciopero è stato proclamato dopo il mancato pagamento premio di risultato 2023, per la procedura e rinnovo della contrattazione di secondo livello, premio di risultato 2024, ma anche per le preoccupazioni relative a tematiche legate a salute e sicurezza sul lavoro oltre alle esternalizzazioni. Potrò sbagliarmi, ma la luce in fondo al tunnel per Alessandria è sempre più lontana.
Voto: 3
2) Le segnalazioni da parte dei cittadini sullo stato di grave degrado dei cimiteri alessandrini proseguono senza sosta. Su San Michele lo scorso 17 settembre: “Cimitero: “Buche e macerie vicino alla tomba, ma per la sepoltura richiesta di pagamento anticipato”. L’assessore Mazzoni il 26 agosto ha convenuto attraverso un organo di informazione che la gestione esterna non è soddisfacente (quindi su questo siamo tutti, ma proprio tutti, d’accordo) e annunciato che avrebbe parlato con i responsabili. Il 4 settembre il presidente della Società Gestione Cimiteri Alessandrini ha risposto all’assessore Mazzoni con una lunga intervista, francamente imbarazzante: “Società Gestione Cimiteri: Sepolcreti riaperti ad Alessandria, nuovi loculi a Cantalupo e lavori a S. Giuliano”. Cause di forza maggiore, eventi atmosferici avversi, situazioni emergenziali che nessuno di noi ricorda: sembrano le giustificazioni del bambino delle elementari che non ha fatto i compiti. Ci manca solo la morte della nonna, o del gatto. Ora va di moda che questi tecnici rilascino interviste, e purtroppo si capisce che non è il loro mestiere. Consiglio per il futuro sobrie note aziendali, e solo in caso di vera necessità. Ma soprattutto lavoro, lavoro, lavoro. Nessuna informazione concreta sulla Società Gestione Cimiteri Alessandrini invece, tanto che in città ci si affida al tam tam, magari anche impreciso: è vero che del costituito Consorzio iniziale composto da tre cooperative una si è persa per strada? Si utilizzano subappalti? Quanti sono i dipendenti della Società Gestione Cimiteri per offrire ciò che stabilito al momento degli accordi con il Comune di Alessandria nell’occuparsi di un cimitero monumentale e altri tredici nei sobborghi? Ecco il testo della Gara di Affidamento: “Barosini: Gara per l’affidamento in concessione mediante il project financing per la riqualificazione e successiva gestione di tutti i Cimiteri del territorio del Comune di Alessandria. Aggiudicazione”. I cimiteri comunali sono luoghi importanti per gli alessandrini, e abbiamo diritto a pulizia, manutenzione e decoro. Oggi indubiamente non è così: e domani?
Voto: 2
3) Segnalo la bella lettera di Marco Pasino a Radiogold, in merito al “Giretto” della “Mobilità Sostenibile” che si è svolto mercoledì 18 settembre ad Alessandria in gara con altre città con lo slogan “andate al lavoro in bici”. Condivido in pieno il contenuto della lettera e ne consiglio la lettura: “Andare al lavoro in bici: Impresa da temerari per chi lavora al di là del fiume Bormida”. Già la scorsa settimana la notizia di questa gara/evento non è passata inosservata, e sono stata sollecitata da commenti di amici e lettori a parlarne. E’ l’ultima trovata “bislacca green” della Commissione UE: utilizzare negli spostamenti casa-lavoro e/o casa-scuola la bici o altri mezzi di micro mobilità come i monopattini elettrici, monowheel, e-bike, motorini elettrici, hoverboard, segway. Questa competizione è a cura di Legambiente con il sostegno di Euromobility (e te pareva, e chi altri se no?) e l’assessore comunale Serra (trasporti e mobilità) ha formulato con entusiasmo l’invito a lavoratori, studenti e chicchessia con queste dichiarazioni: “Invitiamo tutti gli alessandrini a recarsi al lavoro, a scuola o fino alla propria destinazione a bordo del proprio mezzo a zero emissioni, per farlo si possono utilizzare le nuove corsie ciclabili e le piste ciclabili che ormai collegano i quartieri residenziali, i luoghi di lavoro e le scuole di Alessandria. Anche chi non può utilizzare la bici avrà vantaggi: Ogni bici in più è meno inquinamento per tutti, un’auto in meno nel traffico ed un parcheggio in più a destinazione” . Domanda: la Commissione Europea, Legambiente, Euromobility e l’assessore Serra hanno pensato di mettere a disposizione un mezzo pubblico ad immissione zero per trasportare i pesanti zaini degli scolari nelle sedi scolastiche e riconsegnarli alle abitazioni degli stessi? Sono pesi impossibili per le spalle dei ragazzini da portare in bicicletta, monopattino o pattini a rotelle. Per non dire dello smog da respirare a pieni polmoni, e del rischio incidenti. E i lavoratori? Non tutti lavorano in centro negli uffici: ve li immaginate sulla tangenziale, sulla Colla o la provinciale per Spinetta? Proseguiamo: due erano i “chek point” in città per partecipare al Giretto: uno nel cortile del municipio e l’altro vicino all’ospedale civile. E ora la chicca: per partecipare secondo le regole green, bastava recarsi al lavoro o a scuola utilizzando uno dei mezzi sopra indicati, passando in uno dei due “check point” previsti nella fascia oraria dedicata al monitoraggio (2 ore in una fascia mattutina compresa tra le 7 e le 10): studenti e lavoratori per fare questo giochino e rispettare gli orari scolastici e lavorativi si sono dovuti alzare prima ? Utilizzare bici o altri mezzi di micro mobilità elettrica come i monopattini è una scelta o necessità individuale. L’Unione Europea dovrebbe utilizzare tempo e risorse in modo migliore, e non alimentare ‘macchiette’ ideologiche come il Green Deal, che fanno sorridere e pensare al magico mondo delle Barbie.
Voto: 10