di Beppe Giuliano
Capitolo 9
Bordignon mena, dice Artemio Antinori, l’ex-pugile interpretato da Vittorio Gassman.
Ma va’ gli risponde Guarnacci, il manager in bolletta interpretato da Ugo Tognazzi, che cerca di convincerlo – per interesse – a farlo tornare a combattere. Ma perché hai abbandonato, io divento matto!
E lo so io perché, i cazzotti fanno male!
Ma lo sai che Bordignon c’ha il sinistro di vetro? insiste Guarnacci.
Io l’ho visto combatte in tivù, c’ha il pugno di vetro… infrangibbile, replica Antinori.
Un piccolo consiglio a chi sta insultando la nostra pugile Angela Carini, dopo il suo abbandono nell’incontro con l’avversaria algerina, la cui identità sessuale è certamente complessa. Riguardatevi ‘I mostri’, capolavoro diretto da Dino Risi nel 1963. L’episodio si chiama ‘La nobile arte’. Ma tutto il film merita, perché ancora lì stiamo, anzi parecchio più indietro.
Viale del tramonto
Dopo la sconfitta contro Djokovic in singolare è stato eliminato anche dal doppio, che giocava insieme ad Alcaraz, il campione spagnolo del tennis Rafa Nadal. Era stato uno degli ultimi tedofori nella cerimonia d’apertura, doveroso omaggio a un giocatore che proprio a Parigi, sulla terra rossa del Roland Garros, ha vinto come pochissimi altri nella storia. Gli addii degli atleti, di quelli che nel loro sport hanno segnato un’era, sono sempre toccanti. Ci alziamo idealmente in piedi, e ci inchiniamo.
No hay mañana
Torniamo alla meravigliosa vittoria delle spadiste Azzurre nella finale contro la Francia dopo una serie di emozioni da defibrillatore. Noi nella scherma abbiamo molti atleti e atlete decisamente forti, un medagliere straordinario. Scegliere chi gareggia e chi non è difficile, e le esclusioni indubbiamente fanno male. Mara Navarria, 39 anni, campionessa mondiale nel 2018, non è stata selezionata per la gara individuale, e infatti ha annunciato il suo ritiro: «Non avrei voluto chiudere così la carriera» ha detto a inizio giugno al ‘Messaggero Veneto’.
E nella gara a squadre, in cui tirano tre atlete per nazione, lei era la quarta. Dopo un primo assalto di finale molto negativo per Rossella Fiamingo, sconfitta senza mettere a segno stoccate, il commissario tecnico ha deciso di sostituirla.
Navarria ha tirato l’ottavo, e penultimo assalto, con le Azzurre ancora in svantaggio. Probabilmente la sua ultima gara (se non ci ripensa, come speriamo), contro le padrone di casa, con le spalle al muro. Un vero momento “no hay mañana”. E ha saputo ribaltare il punteggio, consegnando ad Alberta Santuccio quel punto di vantaggio che è stato importante, fino alla decisione in una stoccata della morte che ricorderemo a lungo.