Tante le incognite, bene accordo di filiera con Anicav per la valorizzazione dell’oro rosso Made in Italy
In una bottiglia di passata di pomodoro da 700 ml in vendita mediamente a 1,3 euro oltre la metà del valore (53%), che è il margine della distribuzione commerciale che specula con le promozioni, il 18% sono i costi di produzione industriali, il 10% è il costo della bottiglia, l’8% è il valore riconosciuto al pomodoro, il 6% ai trasporti, il 3% al tappo e all’etichetta e il 2% per la pubblicità.
Da qui la necessità di sviluppare e promuovere gli accordi di filiera, unico strumento che può permettere di raggiungere un ragionevole grado di programmazione per il settore e garantire trasparenza agli agricoltori.
Soprattutto se a pesare ci sono le conseguenze del clima, come accaduto nelle scorse settimane in provincia di Alessandria, dove centinaia di ettari di pregiato pomodoro di alta qualità, prodotto d’eccellenza, destinato all’industria, richiesto dai più prestigiosi marchi di settore del Made in Italy, sono state colpite dalla grandine e dalla pioggia intensa.
A rischio c’è la filiera dell’oro rosso sul territorio della provincia alessandrina: pomodori che difficilmente potranno essere raccolti ma dovranno essere comunque coltivati, continuando ad effettuare i trattamenti ‘ordinari e straordinari’ per evitare l’abbandono di coltura e quindi la mancata possibilità di riscatto assicurativo, migliaia di piantine che quasi certamente non riusciranno a fare una ‘seconda puntata’ e salvare una stagione irrimediabilmente compromessa.
Il risultato è un atteso calo della produzione: se sui primi trapianti si teme una contrazione più marcata, soprattutto laddove si sono verificati episodi localizzati di grandine la speranza è di poter recuperare sulle varietà più tardive, per arrivare a una riduzione finale tra il 15% e il 20% rispetto alla media.
In Italia sono circa 70mila gli ettari coltivati a pomodoro da salsa, più di 3.000 quelli in provincia di Alessandria per una produzione che supera 1.300.000 quintali: numeri in crescita per un prodotto di grande eccellenza che deve però devono fare i conti con le conseguenze della tendenza alla tropicalizzazione.
Importante in tale ottica il patto siglato tra Coldiretti, Filiera Italia e Anicav, l’Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali, realtà di rappresentanza dell’industria italiana di trasformazione del pomodoro del sistema Confindustria.
“L’intesa prevede una serie di iniziative per la valorizzazione e la tutela della filiera italiana del pomodoro da industria, a partire dalla tracciabilità e trasparenza sull’origine della materia prima utilizzata per la produzione dei derivati del pomodoro, garantendo ai consumatori informazioni chiare e affidabili sull’origine dei prodotti al fine di contrastare le frodi e le contraffazioni”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.
Ma si punta anche, tra le altre cose, a garantire contratti di filiera pluriennali per eliminare le incertezze che penalizzano la programmazione aziendale, a favorire l’adozione di tecnologie avanzate per migliorare la produttività e la sostenibilità delle coltivazioni, come le Tecniche di Evoluzione Assistita (Tea), e alla tutela della filiera attraverso l’applicazione del principio di reciprocità in ambito Ue per garantire che tutti i Paesi extra Ue che esportano nel mercato comunitario rispettino le stesse regole commerciali e gli stessi requisiti ambientali e sociali, contrastando l’Italian sounding sui mercati di esportazione.
“Lavoriamo per dare valore alle imprese agricole italiane della filiera del pomodoro. È dal nostro prodotto che prende vita una filiera strategica, tra le più imitate nel mondo. Insieme ad Anicav vogliamo promuovere un modello di filiera più equo e trasparente. Per questo chiediamo all’Europa un passo in avanti sull’origine in etichetta e di applicare il principio di reciprocità, combattendo lo sfruttamento ovunque in Italia così come nei prodotti importati. Collaboriamo in modo proficuo con le industrie che come noi vogliono dare valore al pomodoro 100% italiano”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.