Mais, secondo taglio, completamente “cimato”, compromesso, irrecuperabile, grano pronto per essere trebbiato allettato e quindi raccolto perduto, alberi sradicati e strutture scoperchiate: un vero proprio tornado, con effetti devastanti.
E’ il primo bilancio della nuova ondata di maltempo che ha colpito ieri sera la provincia di Alessandria, con la situazione più pesante registrata in frazione San Michele, ma anche in alcune zone della provincia dove gli ‘effetti della tropicalizzazione’ avevano già drammaticamente colpito nei giorni scorsi.
“60 ettari di grano e 40 ettari di mais andati perduti, servivano come base per il foraggio per i nostri animali. E’ un danno che si aggiunge al danno perché saremo costretti ad acquistare mangime al di fuori della nostra azienda senza la certezza dell’assoluta qualità che arriva dal poter contare sulla filiera chiusa. Ovviamente a questo si aggiunge il mancato raccolto e i costi di gasolio e fertilizzanti”.
A parlare è Sergio Panizza, agricoltore e allevatore di San Michele, 700 capi di bovini da carne e una lunga storia aziendale, non ha dubbi quando afferma che “episodi di questa violenza non ne ricordo, la grandine ha sempre fatto paura, ma questa è un’altra cosa. Dieci minuti di puto terrore”.
E’ l’intensità dei downburst che hanno messo in ginocchio l’agricoltura in un’annata già fortemente contrassegnata da incognite su prezzo ma anche qualità e quantità per quanto riguarda, in particolare, il settore cerealicolo, a causa delle continue piogge che hanno caratterizzato la primavera e l’inizio estate.
Non si raccoglierà più nulla. Danni ben visibili a colture e strutture, manichette per l’irrigazione accartocciate, alberi spaccati e sradicati, andando ad aggravare una situazione che nei primi sei mesi dell’anno ha visto abbattersi sull’Italia ben 1347 eventi estremi tra nubifragi, grandinate, tempeste di vento e tornado, con un aumento del 22% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, secondo l’analisi Coldiretti su dati Eswd.
“Questa tropicalizzazione spaventa e continua ad allungare la lista dei danni. Il maltempo di ieri sera ha colpito esattamente dove era arrivato nei giorni scorsi. Siamo molto preoccupati: le alte temperature estive asciugano acqua e buona parte del fango ma e lasciano la desolazione di decine e decine di ettari completamente compromessi con perdite del raccolto nei territori colpiti sino al 100%, colture falciate in superficie e l’incognita per quelle in campo, sottoterra, come ad esempio le patate dove l’acqua rimasta in superficie si è surriscaldata ed è stata assorbita dal terreno con il rischio molto concreto che si sprigionino muffe e malattie fungine – ha aggiunto Mario Castelli, Delegato Giovani Impresa Alessandria – . A tutto questo si aggiunge il rischio di “spacco” causato proprio dall’eccesso di acqua in fase di maturazione: conseguenza di piogge molto intense e umidità atmosferica elevata che possono rendere il prodotto non commercializzabile con le conseguenti perdite economiche”.
“La situazione è complicata, il dato è ancora molto superficiale, ma da una prima e sommaria stima, si contano una serie di danni che si aggirano su diversi milioni di euro: prima il Casalese e la Valcerrina, a seguire questi episodi nell’Alessandrino a distanza di pochi giorni – ha sottolineato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -, chiediamo alla Regione tempi brevi per i risarcimenti per poter far arrivare alle aziende colpite una boccata d’ossigeno e l’impegno nella rimozione degli inerti. E’ opportuno difendere sempre più il nostro patrimonio agricolo che deve avere un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico”.
“Difficile quantificare i danni che interessano una parte piuttosto estesa del territorio, alcuni si potranno valutare solo più avanti. Il quadro che emerge è di una tendenza alla tropicalizzazione con cui dobbiamo fare i conti, che deve impegnarsi di più per affrontare un futuro dove gli eventi estremi saranno sempre più frequenti. L’agricoltura è uno dei settori più esposti ed è quella che paga il conto più salato: non possiamo mettere a rischio la nostra capacità di produrre cibo – ha concluso il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco –. In tale ottica è importante l’iniziativa del ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare che ha inviato alla Commissione Europea la richiesta di attivazione delle misure eccezionali previste dalla riserva di crisi. Per assicurare liquidità alle aziende colpite è però necessario aumentare anticipi della Pac per i pagamenti diretti dal 50% al 70% e per lo sviluppo rurale da 70% a 85%”.
Gli uffici Coldiretti sono a disposizione per la compilazione delle domande di segnalazione dei danni subiti.