Fermare l’invasione dei cinghiali e chiedere alle Regione i piani di contenimento necessari a salvare le colture e tutelare la vita degli automobilisti, messa sempre più a rischio dalla presenza incontrollata dei selvatici.
Centinaia gli imprenditori provenienti da ogni parte della provincia di Alessandria (territorio nel quale il 7 gennaio 2022, è stata ritrovata la prima carcassa di cinghiale rinvenuta in zona di Ovada dichiarata affetta da PSA, trasformando in fatti le parole che Coldiretti Alessandria da anni ha continuato a far arrivare a Enti preposti e Istituzioni) si sono uniti agli oltre 6 mila agricoltori ed allevatori piemontesi che hanno raggiunto il grattacielo della Regione con un grande corteo e con i loro trattori per dire “Basta cinghiali”.
I cinghiali hanno causato nell’ultimo anno danni all’agricoltura italiana per circa duecento milioni di euro, devastando campi di grano, orzo, mais, ortaggi e persino vigneti. Proprio il Piemonte e la provincia alessandrina sono tra le aree più colpite dal fenomeno con danni che ammontano, a livello regionale, oltre 5 milioni di euro per ogni campagna agraria, con il numero di capi che, negli ultimi anni, è in continua crescita e ha raggiunto quota +110 mila.
Sul palco, allestito sotto il grattacielo della Regione, con il presidente di Coldiretti Piemonte, Cristina Brizzolari e il delegato confederale, Bruno Rivarossa, per Coldiretti Alessandria era presente Bruno Roffredo, componente della giunta regionale, imprenditore vitivinicolo di Alice Bel Colle e il direttore provinciale Roberto Bianco.
Nel corso della mobilitazione, importante il confronto con il governatore, Alberto Cirio, che, insieme al neo assessore regionale all’Agricoltura con delega alla Peste Suina, Paolo Bongioanni, intervenuto sul palco, si è impegnato a portare avanti le istanze esposte da Coldiretti Piemonte.
Alla manifestazione ha preso parte la referente regionale dell’Associazione Familiari e Vittime della Strada, Annagrazia Basile, che, insieme ad una delegazione di volontari, Chiara Perotto, Morgana Garbarini e Francesco Calzoni, ha portato una testimonianza diretta dei numerosi incidenti causati proprio dalla fauna selvatica, i cinghiali in particolare, su tutto il territorio piemontese.
“Questa mobilitazione di Coldiretti sta avvenendo in tutta Italia proprio perché si tratta di una problematica diffusa ed incontrollata, sul nostro territorio la presenza di cinghiali ha raggiunto un livello oltre il limite di saturazione – ha affermato il presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Una vera e propria invasione che ha determinato una condizione di reale pericolo per l’incolumità delle persone ed una tragedia dal punto di vista economico per le imprese agricole. Campi devastati, raccolti falcidiati, incidenti automobilistici anche mortali assedio nelle campagne, come nelle aree urbanizzate. La presenza dei cinghiali non è un problema solo per gli agricoltori, ma per tutti. Un dazio che l’agricoltura non può più permettersi di subire. Per questi motivi Coldiretti Alessandria, con i suoi associati, ha preso parte a questa mobilitazione che rappresenta solo uno dei tasselli delle molteplici iniziative che verranno messe in campo ad oltranza e che vedranno coinvolte le istituzioni, fino ad ottenere quello che riteniamo spetti ad agricoltori, cittadini e consumatori”.
“Gli animali selvatici trasmettono malattie, distruggono produzioni alimentari, sterminano raccolti, assediano campi, causano incidenti stradali con morti e feriti e si spingono fino all’interno dei centri urbani dove razzolano tra i rifiuti con pericoli per la salute e la sicurezza delle persone. Una situazione che ha ormai oltrepassato il limite di guardia con il dilagare della Peste Suina in Piemonte che sta mettendo a rischio l’intera filiera suinicola dl territorio”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Gli agricoltori non lavorano per avere un risarcimento danni ma per realizzare un reddito da una produzione di qualità che va tutelata e salvaguardata soprattutto in un momento difficile come questo, in cui l’emergenza PSA ha fortemente compromesso l’equilibrio economico della filiera suinicola che rappresenta un settore economico di grande importanza: non possiamo rischiare venga compromesso”.
Per fermarli è necessario far applicare subito a livello regionale le misure previste dal decreto interministeriale varato lo scorso anno per l’adozione di un Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica. Ecco quanto richiesto da Coldiretti alla Regione per il territorio:
dare immediata e completa attuazione al Piano Regionale di Interventi Urgenti, così da permettere un efficace azione di abbattimento, di significativo contenimento dei danni e di riduzione del rischio in termini di pubblica sicurezza con particolare riferimento alle aree urbanizzate;
rafforzare le misure e le azioni per il depopolamento dei cinghiali rendendo attuative le disposizioni straordinarie per tutelare i Distretti Suinicoli;
consentire sull’intero territorio regionale, senza limitazioni, l’attivazione degli interventi urgenti ed inderogabili semplificando le procedure e rendendole uniformi;
autorizzare la possibilità di interventi in autodifesa dell’imprenditore agricolo anche nelle Aree Protette;
permettere la caccia di selezione anche nelle ore notturne;
creare le condizioni affinché anche nelle aree di restrizioni le attività di contenimento possano essere potenziate;
avviare un processo volto a riformare l’attuale assetto degli istituti venatori.