“Belle Époque. I pittori italiani della vita moderna. Da Lega e Fattori a Boldini e De Nittis a Nomellini e Balla” dal 29 giugno alla Fondazione Giorgio Conti
Saranno quattro le opere provenienti dal Museo Civico e Gipsoteca Bistolfi di Casale Monferrato che saranno esposte a Palazzo Cucchiari di Carrara, sede della Fondazione Giorgio Conti, in occasione della mostra “Belle Époque. I pittori italiani della vita moderna. Da Lega e Fattori a Boldini e De Nittis a Nomellini e Balla”, aperta al pubblico dal 29 giugno al 27 ottobre 2024.
Il prestito, nuova occasione di valorizzazione e promozione per il patrimonio museale casalese, comprende tre opere di Leonardo Bistolfi e una di Paolo Troubetzkoy, che fu parte della collezione privata del Maestro casalese.
Le tre opere di Leonardo Bistolfi fanno parte del corpus della “Donazione Martelli Bistolfi 2021-2023” e vengono per la prima volta esposte al di fuori di Casale Monferrato: “Dama con il parasole” e “Il Profumo”, che sono state restaurate per l’occasione grazie alla Fondazione Conti e il “Ritratto di donna”, già restaurato nel 2023 grazie al contributo del Soroptimist International di Casale Monferrato.
“Ritratto di signora con cappello piumato” di Paolo Troubetzokoy entrò a far parte del patrimonio del Museo Civico di Casale Monferrato, dove è custodita ed esposta nella Sala dell’Ottocento, all’inizio degli anni Duemila, grazie alla donazione di Andrea Bistolfi.
La mostra carrarese, curata da Massimo Bertozzi, è suddivisa in sette sezioni che esplorano l’evoluzione dell’arte italiana dopo l’Unità d’Italia. Il percorso espositivo illustra come la pittura italiana si sia trasformata, superando le scuole regionali per formare un’identità nazionale adatta ai tempi moderni della “Nuova Italia”. In questo contesto, il mondo imprenditoriale, l’alta finanza e l’aristocrazia emersero come nuovi promotori delle belle arti, sostituendo in parte le accademie e le istituzioni pubbliche.
Il percorso espositivo evidenzia il passaggio dagli ultimi momenti del movimento macchiaiolo all’effervescenza della scapigliatura e agli esiti finali del divisionismo, presentando opere di artisti come Fattori, Lega, Boldini, De Nittis, Nomellini e Balla. Sono inclusi anche lavori di altri artisti significativi come Signorini, Spadini, Pellizza da Volpedo, Zandomeneghi, Corcos, Mancini, Cremona, Bianchi, Longoni, Morbelli e Previati.
In totale, sono esposte circa novanta opere, tra dipinti su tela e su tavola, acquerelli, pastelli e sculture in bronzo e gesso, analizzando un periodo che va dal 1864 al 1917.