Alessandria, lunedì musei aperti per il Tour de France

Lunedì 1 luglio 2024 Musei aperti in orario continuato dalle 10 alle 19 ad Alessandria in occasione della 3° tappa della gara ciclistica “111° Tour de France”

L’Azienda Costruire Insieme che gestisce alcuni musei della Città, informa i visitatori che lunedì 1° luglio, in occasione della terza tappa della gara ciclistica “111° Tour de France”, saranno aperti al pubblico in orario continuato dalle ore 10 alle ore 19 i seguenti musei:

SALE D’ARTE di Via Machiavelli 13
Ospitano l’esposizione del più noto fotografo italiano, conosciuto a livello internazionale, Gianni Berengo Gardin, intitolata “Cose mai Viste”. Curata da Giovanna Calvenzi e Susanna Berengo Gardin, la mostra propone una selezione di una sessantina di “cose mai viste”, fotografie inedite con un’attenzione prevalente dedicata agli uomini e alle donne che Berengo Gardin ha incontrato nel corso della sua carriera. Immagini non stampate, non pubblicate e che tuttavia testimoniano la sua straordinaria maestria.
Chiude la mostra una Sezione inedita di fotografie di Berengo Gardin realizzate nel 1994 in occasione della rievocazione storica della Battaglia di Marengo a Villa Delavo.

MUSEO CIVICO DI PALAZZO CUTTICA Via Parma 1
Il percorso museale propone una selezione di opere e oggetti d’arte provenienti in prevalenza dall’area alessandrina.
Nella prima sala, due arazzi di manifattura fiamminga del XVII secolo accolgono i visitatori e a seguire alcune importanti opere di pittura sacra piemontese del ‘500 e ‘600 come l’affascinante polittico dell’Incoronazione della Vergine, opera di Gandolfino da Roreto.
La collezione archeologica di età pre-romana e romana di Cesare Di Negro Carpani, per le sue caratteristiche storico-archeologiche, è di particolare importanza nel quadro delle attuali conoscenze della preistoria e storia antica dell’area alessandrina e tortonese.
Sono, inoltre, esposti i paramenti sacri e la preziosa raccolta di corali miniati commissionati da Papa Pio V, al secolo Antonio Michele Ghislieri, unico Papa piemontese, in occasione della costruzione del convento domenicano di Santa Croce e Ognissanti a Bosco Marengo e opere dedicate a Napoleone Bonaparte e alla Battaglia di Marengo.
Infine un’importante opera facente parte delle collezioni civiche, il “San Giorgio” di Lucio Fontana, opera ispirata al tema iconografico del “Santo cavaliere” fortemente legato al territorio alessandrino. Si tratta di una terracotta invetriata (cm 100 x 78 x 50), databile tra il 1931 ed il 1938, appartenente alla maturità artistica dell’artista, in un periodo in cui Fontana collabora con lo Studio Mazzotti di Albisola e con le Manufactures de Sèvres di Parigi cercando contemporaneamente nuove strade espressive. Mentre fa suoi il cubismo e l’astrattismo, conia per la sua arte il nuovo termine di Spazialismo. 
Esposta anche un’opera di Mario Fallini intitolata “Lucio Fontana” che intende essere un omaggio da parte dell’autore al grande artista. Qui Fallini realizza un’imitazione dei lavori tipici del Fontana: i famosi Buchi (1949-1968) e gli ancor più noti Tagli (1958-1968). Non si limita ad imitare il gesto tecnico della lacerazione della tela, ma prende anche a modello il formato stesso dell’opera, l’ellisse, che proviene da un’altra serie di lavori del Fontana, gli Ellissi (1964-1967).

MARENGO MUSEUM Via Giovani Delavo Spinetta Marengo
Villa Delavo, sede del Museo, è pronta ad accogliere i visitatori per raccontare la storia della campagna d’Italia di Napoleone del 1800 e della Battaglia di Marengo, fra cimeli, divise militari, proposti nelle splendide sale affrescate della villa. La vittoria di Bonaparte del 14 giugno 1800 a Marengo ha certamente costituito un elemento importante nella successiva storia europea e uno degli atti fondanti per il processo italiano di unificazione nazionale.
Inoltre sono esposte opere originali del grande maestro milanese del fumetto e dell’illustrazione Guido Crepax, provenienti dalla mostra “Crepax+Napoleone” tenutasi con successo a Palazzo Cuttica, e precisamente il wargame La Battaglia di Marengo, con il campo del gioco da tavolo fine anni ’50/primi anni ’60, dipinto a mano con relativi eserciti composti da circa 200 soldatini di cartoncino ritagliati e dipinti a mano ed utilizzati come pedine.