A cura di Svegliati Alessandria
Negli ultimi giorni una pioggia carica di sabbia è piovuta su tutta Italia, con effetti anche in Piemonte.
L’origine del pulviscolo che ha ricoperto il cielo sono secondo il mainstream sabbie del deserto del Sahara – in buona parte cariche di materiali ferrosi – che il forte vento di scirocco ha sollevato fino a diversi chilometri di altezza e portato oltre il Mediterraneo.
Ci dicono che Il fenomeno è a cadenza ciclica anche se il magnetismo e la composizione metallica della polvere si presta per alcuni a possibili “altre” spiegazioni legate più a manipolazioni che a eventi naturali.
Infatti qualcuno ha fatto le analisi di ciò che ricade al suolo e sono stati trovati metalli quali il cadmio, il cobalto, il cromo, l’alluminio, il bario e il muto “a livelli inconcepibili all’interno di un campione di sabbia originale del deserto”.
Inoltre nei giorni interessati al fenomeno “il vento aveva direzione nord Europa Sud Europa quindi non ci si può spiegare come facesse ad arrivare alla sabbia del deserto se i venti soffiavano dalla direzione opposta”.
Quindi secondo questi studiosi (Giannini e Marcianò) che hanno analizzato il fenomeno l’origine delle polveri non è proveniente dal deserto ma, nell’ipotesi dei due, sono nanopolveri aviolanciate.
Naturalmente tutto ciò suscita fortissime critiche, polemiche e smarrimento generale.
Oltretutto il materiale caduto dal cielo risulta in molti casi dannoso per le vie respiratorie al punto da suscitare frequenti allergie e malesseri vari.
In un contesto dove ormai nei cieli succede di tutto e dove alcune pratiche sono ormai state sdoganate quali quelle legate alla geo-ingegneria la gente ormai non crede più facilmente e immediatamente a ciò che viene narrato come ipotesi prevalente, ma si pone delle domande e dei dubbi come in questo caso.