Il Consiglio Comunale di Alessandria con all’ordine del giorno il voto dell’atto di indirizzo per AMAG proposto dalla Giunta, convocato mercoledì alle ore 18,00, si è concluso giovedì alle ore 3,30 dopo un serrato confronto sugli emendamenti proposti da Emanuele Locci (Fratelli d’Italia) e dalla Lega. Tra tutti gli emendamenti uno solo, a firma del Presidente Emanuele Locci, è stato approvato nonostante le perplessità della giunta, con cui si determina che la revisione complessiva dell’organigramma del Personale finalizzato al recupero di efficienza e alla riduzione dei costi d’esercizio avvenga tutelando la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali.
“Anche solo essere riusciti a far scrivere questo impegno nell’atto di indirizzo vale le decine di ore di battaglie spese in commissione ed in consiglio su questo provvedimento – afferma soddisfatto Locci – ma nel complesso, purtroppo, le prospettive per il Gruppo Amag e per i lavoratori sono tutt’altro che rosee. L’amministrazione comunale si è opposta con decisione ad ogni impegno volto a non utilizzare lo strumento della cassa integrazione per diminuire i costi del lavoro, punto su cui ho dovuto subire una violenta e scurrile reazione verbale dal capogruppo del Partito Democratico Rita Rossa. Ferma opposizione della maggioranza anche rispetto agli impegni che ho chiesto di scrivere volti ad arginare l’atteggiamento irrispettoso ed offensivo tenuto dai consulenti di Amag nei confronti dei lavoratori come reso noto da un duro comunicato sindacale congiunto, emendamento che mi è costato minacce di denunce di diffamazione da parte della scatenata capogruppo del PD. Altri emendamenti bocciati sono stati orientati invece a garantire che le future rivoluzioni degli assetti societari delle aziende del gruppo AMAG e della stessa holding non pregiudichino il controllo delle stesse in capo ai soci pubblici in generale ed alla nostra città in particolare, trovando anche in questo caso una dura opposizione della maggioranza che apre gli asset strategici della città al controllo dei privati, incluso un bene essenziale come l’acqua. Su questo abbiamo dato battaglia e proseguiremo.”
Oltre ai temi toccati dagli emendamenti molte altre argomentazioni hanno portato la minoranza a bocciare questo atto di indirizzo.
“Con questo atto d’indirizzo – prosegue Locci – la maggioranza mette a rischio la garanzia del mantenimento della qualità dei servizi che verranno erogati e apre le porte agli interessi dei privati. Addirittura, propongono impropriamente un project financing per la gestione di due servizi che niente hanno a che fare tra di loro, lo scuolabus e la sosta, anziché procedere con gare differenziate ad evidenza pubblica come l’esternalizzazione della gestione di servizi richiederebbe o, meglio, internalizzare i due servizi anche in considerazione della valenza economica e strategica rappresentata dalla gestione dei parcheggi. Sul ciclo dei rifiuti perdono l’occasione di disegnare una prospettiva futura con l’integrazione delle diverse fasi di raccolta e smaltimento dei rifiuti decidendo invece di proseguire su percorsi inefficienti ed onerosi per i cittadini. Su Telenergia scelgono la strada della silenziosa uscita di scena dopo che dieci anni fa furono proprio Abonante e Rita Rossa ad annunciare come il teleriscaldamento avrebbe portato in città tariffe economiche per il riscaldamento, 100 milioni di euro di investimenti con il rifacimento di strade e marciapiedi e moltissimi posti di lavoro: triste vedere oggi come quelle promesse siano state completamente disattese proprio come io allora prevedevo. Fratelli d’Italia continuerà a vigilare ma oggettivamente questa città potrebbe essere salvata solo restituendo agli elettori il diritto di scegliere un Sindaco ed un’amministrazione più capaci ed indipendenti da controlli esterni.”