di Pier L. Cavalchini
L’avv.Giulio Maione non è la prima volta che ce lo ricorda e, forse, ha ragione: “dobbiamo imparare a considerare una squadra di calcio o di un qualunque sport – con opportunità commerciali connesse – come una azienda, assolutamente come una azienda”. Una società seria scandita dai tempi e dalle scelte del Consiglio di Amministrazione e da chi ha incarichi precisi con obiettivi da raggiungere. E se, alla fine, qualcosa non quadra…via. Sembra quasi una barzelletta se applicata ad una società (?) che tutto ha dimostrato di essere in questi anni, meno che una azienda solida e con le idee chiare, eppure l’affermazione è stata ribadita più volte e, quasi quasi, alla fine, convincente.
Abbiamo avuto una girandola continua di allenatori, prendendo in considerazione gli ultimi due anni, un discreto numero di giocatori, un presidente “piacione” Benedetto (dal Signore), general manager dagli insulti facili, personaggi strani che arrivavano a picchiarsi da soli, soldi che andavano e venivano in modo per lo meno equivoco e contratti ballerini che duravano il battito di una farfalla…. quindi…ci fa piacere che il presidente Andrea Molinaro e l’avvocato Maione abbiano fatto una disamina – sostanzialmente – sincera della situazione dell’Alessandria Unione Sportiva. Soprattutto perché pare si possa intravvedere uno spiraglio di luce alla fine di una galleria buia e puzzolente, durata anche troppo. Questi, infatti, i dati salienti dalla conferenza stampa di mercoledì 19 giugno:
- Ribadita l’inaffidabilità al limite della rivalsa della precedente amministrazione Di Masi (quasi “innominabile” nel corso dell’incontro), ricordata la sequenza di errori amministrativi derivanti da scelte discutibili di impiego di risorse già limitate con conseguente rischio di fallimento, si ufficializza la “rinascita” dell’Alessandria U.S.
- Infatti tutti i debiti precedenti e tutte le incombenze future saranno adeguatamente coperte, l’iscrizione alla serie D è sicura e la penalizzazione di otto punti “non è poi così drammatica” (sic).
- L’intenzione è quella di riprendere in mano un po’ tutto, dal rapporto con la Juventus NG, all’utilizzo di campi di allenamento adeguati, alla riorganizzazione dei rapporti con i dipendenti dei vari settori, fino al recupero del rapporto con la città nel suo insieme, con i suoi amministratori e con tutti gli sportivi.
- Le società che sosterranno questo vero e proprio miracolo, quasi da “Alzati Lazzaro”, sono la One.Global.Sport.Inv. di Londra (con Mioara Done, già atleta affermata, come responsabile) e la Soc.Investimenti Lopez Caceres ora a sostegno, fra gli altri, della squadra di Sabadell in Spagna.
Le affermazioni del duo Molinaro-Maione sono state chiare: “entro poche settimane avremo rimesso tutto a posto dal punto di vista amministrativo, compresi i pagamenti dovuti a giocatori e dipendenti”. Punto. Sì “punto” perché si ha come l’impressione che la musica sia cambiata rispetto ai tempi di Benedetto e dell’ultimo vendicativo Di Masi, non solo parole ma fatti concreti. Per i quali oggi dobbiamo usare il “tempo verbale al futuro” ma che dovrebbero essere percepibili in modo concreto a breve. Ma di San Tommaso in Alessandria ce ne sono molti e, anche giustamente, si scandagliano tutti gli ammiccamenti, i sorrisini, le pause, le battute che pronunciano i nostri tre prodi. Tre perché ai due già noti al pubblico alessandrino si è aggiunto, tramite contatti di fiducia di uomini dello staff Maione-Molinaro, un navigato direttore generale: Gianfranco Multineddu. Non un direttore sportivo perché quella figura, cruciale anche in un campionato di Serie D, non è stato ancora designato anche se dovrebbe già essere di conoscenza dei nostri interlocutori. “Un allenatore di categoria e un giovane Direttore Sportivo” così si sono espressi in più passaggi Maione e Molinaro, trovando una spalla sicura in Multineddu. A quest’ultimo, romano di nascita ma con chiare origini sarde, non è mancata la franchezza e la capacità di immergersi nella nostra viscosa realtà amministrativa e sportiva. Ha parlato dei suoi trascorsi, tra luci e ombre, in quel di Pescara, in Sardegna a Tempio Pausania, in Sicilia a Trapani, dove stava per essere richiamato ma a cui ha detto “no”, in quanto la chiamata da Alessandria ha sempre e comunque un certo fascino. Lo stesso che ha fatto pendere la bilancia dei finanziamenti prossimi provenienti dall’estero su una povera cittadina del Piemonte Sud, quell’Alessandria de la Palea che a noi sembra “ordinaria” ma che invece è considerata (parole dell’avv. Maione) “una squadra di blasone con una sua storia importante”.
Bene. Ora qualcuno obietterà…”ma si è parlato del nuovo mister?”, “si è parlato dei giocatori? E soprattutto “come ci si intende approcciare alla serie D con un fardello pesante di penalità?” Domande che sono state rivolte soprattutto a Multineddu che ha ammesso di conoscere poco i giocatori uscenti e di non aver, praticamente, mai visto una partita recente dei Grigi. Ma si è informato, ha preso notizie ed è arrivato alla conclusione che della rosa attuale si terranno – probabilmente – quattro o cinque giocatori, che il mister sarà adeguato alle possibilità e alle aspettative di una piazza importante e che l’impegno, anzi l’ “aggressività” dell’insieme della squadra non verranno meno.
Siamo curiosi degli sviluppi e, con fiducia (visto che il termine “fiducia” è stato utilizzato più volte nel corso dell’incontro) aspettiamo le prossime mosse.