di Ettore Grassano
“Sono trascorsi solo due anni dall’insediamento del sindaco Abonante e della sua giunta, e Alessandria ci appare come una città in totale abbandono. Soprattutto, parlando con le persone, si coglie una rassegnazione che è davvero una peculiarità negativa solo nostra: basta andare a Casale, a Asti, a Tortona per capire che non è ovunque così. Per fortuna, naturalmente: quindi proviamo a rimboccarci le maniche, e a proporre agli alessandrini un modello di città diverso da quello di centro sinistra e 5Stelle, basato solo su assistenzialismo, degrado, centri sociali e pride. O Alessandria investe sulle attività economiche, sullo sviluppo e sulla capacità di essere attrattiva, o andrà sempre peggio, e ai giovani non resterà che cercare di realizzare altrove i propri progetti”.
Mattia Roggero, capogruppo della Lega a Palazzo Rosso, e già assessore a commercio e attività produttive, non si rassegna: “Non è possibile che tutti i grandi progetti avviati dalla giunta Cuttica siano finiti in un vicolo cieco, oppure che siano sistematicamente ostacolati nel loro incedere, anche se ampliamente finanziati: penso al nuovo ospedale, agli insediamenti logistici, allo scalo merci. Ogni volta che da Roma arrivano notizie di sostanziosi stanziamenti, sempre stimolati dall’onorevole Molinari, la litania del sindaco Abonante è sempre la stessa: non bastano. Ma mi sapete dire, nel corso degli ultimi trent’anni, quando mai un parlamentare alessandrino di centro sinistra ha contato qualcosa a Roma, e cosa ha prodotto per questa città? Zero assoluto, diciamocelo pure. E quando a governare furono Pd e 5 Stelle, nel Conte 2, guarda caso il progetto scalo merci rischiò di arenarsi, a vantaggio di Piacenza”.
Ma andiamo con ordine: bilanci e situazione finanziaria del Comune di Alessandria, lo sviluppo logistico e commerciale della città, la palpabile condizione di abbandono di diverse aree, dal verde pubblico ai cimiteri, agli edifici occupati abusivamente, allo spaccio: fino alle ultime vicende del Gruppo Amag. E poi appunto situazione ospedale, scalo merci, ponte sul Bormida e così via. Un mandato, quello del sindaco Abonante, che rischia di ‘scivolare via’ sul non fatto, in una sorta di galleggiamento ‘andreottiano’ (“meglio tirare a campare che tirare le cuoia”) che però condanna Alessandria ad un immobilismo senza speranza.
Presidente Roggero, partiamo dal Bilancio: il rendiconto 2023 è stato approvato, sia pur dopo formale sollecito della Prefettura. Come stanno i conti del Comune?
Come stanno vorremmo saperlo tutti. Abbiamo presentato sospensiva, per quanto ci riguarda le giustificazioni fornite non sono state esaustive, ed è indubbio che ci sia stato un valzer di ragionieri capi negli ultimi mesi che di sicuro porta ad avere una forte confusione ed una correlata preoccupazione sullo stato di salute dei nostri conti.
Basta girare per la città e parlare con le persone, o anche dare un’occhiata ai social, per capire che qualcosa qui davvero non va. Alessandria appare come una città rassegnata, ripiegata sui ricordi, e senza slanci in avanti. Cosa un sindaco, e la politica locale in generale, potrebbero e dovrebbero fare per ‘cambiare marcia’?
Partiamo dalle cose semplici e concrete? Magari non dire alla gente che ci si deve tagliare l’erba davanti a casa quando ciò che dovrebbe fare il Comune non viene fatto. A volte per cambiare marcia basterebbe anche partire dalle basi ed inserire la “prima”. Ecco partiamo da lì, dalle cose semplici e quotidiane.
Ex asilo Monserrato: ora che passa al Comune, quanto costerà ristrutturarlo, e a chi sarà poi assegnato?
Tutte risposte che aspettiamo da mesi. Da mesi chiediamo ragionamenti seri sulle strutture di pertinenza del Comune. Per evitare magari figure poco piacevoli come avvenuto con il centro d’incontro assegnato a Welcome odv (ovvero Non Una di Meno).
Ma qui si ragiona solo per slogan, senza idee né progetti. Noi ci schiereremo a favore di Associazioni perbene, che attendono con anche troppa pazienza, rispettando regole e leggi.
Scalo merci: da Roma l’on. Molinari ha annunciato lo stanziamento di 90 milioni di euro, e il commento del sindaco è stato: “Non bastano mica”. E intanto è partito il balletto sulle opere infrastrutturali necessarie: rivedremo il teatrino che abbiamo vissuto per il nuovo ospedale?
Per Abonante non bastano mai, son solo capaci a dire cosa dovrebbero fare gli altri senza mai muovere una matita.
Con questa giunta e maggioranza siamo destinati a subire un triste teatrino, e lo vediamo già con l’atto di Giunta presentato in commissione, dove la logistica verrà relegata a certe specifiche zone e aree della città. Ovviamente escludendo anche la zona Pam dove è stata fatta la campagna elettorale.
Teatro Comunale: dopo due anni, anche lì la situazione pare statica: ci saranno novità?
Ce lo auguriamo tutti, abbiamo trovato le risorse e fatto i concorsi di progetto. Per ora abbiam visto una rete intorno ma nessuno a lavorarci. Forse troppo impegnati nelle corsie ciclabili?
Campus Universitario: da Roma è recentemente arrivato il semaforo verde per 22 milioni di euro: pare proprio che si farà, e in tempi brevi….
Un altro grande progetto partito con il centro destra, e sostenuto in maniera convinta dal Governo. Anche qui mi auguro che il sindaco di Alessandria non dica che le risorse non bastano, e riconosca invece l’importanza del Campus come leva di crescita, culturale ed economica, della nostra città.
Commercio cittadino: ci sono tante apprezzabili iniziative ‘dal basso’, e tentativi di coordinamento tra progetti di quartiere e le associazioni di categoria. A mancare sembra sia proprio una cabina di regia pubblica: e quando interviene, come nel caso della Ztl, Palazzo Rosso pare procedere per tentativi…
Nel nostro piccolo mettemmo in campo iniziative concrete e di valorizzazione. Dai regolamenti a sostegno delle nuove aperture alle iniziative di valorizzazione delle attività storiche della Città. Lavorando anche sullo sviluppo delle presenze turistiche con iniziative chiare e concrete sull’incoming. Oggi non si parla più di nulla. Non vengono fatte commissioni a riguardo, non se ne discute, non vengono presentate idee o iniziative.
La vitalità delle Associazioni c’è e cresce, dal Cristo, al centro per arrivare fino alla Fraschetta, ma in realtà dal Comune non sta arrivando nulla di concreto.
Verde pubblico e cimiteri: ma c’è qualcuno che ancora se ne occupa, al di là dell’obbligo per i privati di tenere in ordine gli spazi limitrofi alle loro proprietà? Pare che anche a Milano la scelta del centro sinistra sia quella di spacciare il degrado come scelta ecologista…..
Sui cimiteri dopo la nostra sospensiva che metteva in luce tutte le criticità delle modifiche che loro volevano apportare e che ha prodotto la revoca del provvedimento, tutto tace, non se ne parla più.
Presentano i piani di pulizia dei marciapiedi e poi si rendono conto che non possono usare il glifosato perché il nostro regolamento non lo prevede. I tagli sono al minimo, e il degrado cresce incontrastato. Occorrerebbe un ragionamento serio anche con le partecipate su questo tema, ma quel che vediamo dalle partecipate è che si dimenticano di pagare le bollette e una parte di città rimane con l’acqua ridotta. Manca regia e coordinamento, così come idee e voglia di fare.
Sempre a proposito di degrado: si moltiplicano da parte di privati cittadini le segnalazioni di occupazioni abusive, sporcizia, spaccio, potenziale pericoli anche per minori….
Piazzale del Mc sarà oggetto di una nostra interpellanza, tende intorno al parcheggio dove diverse persone si accampano, dormono e vivono. Poi c’è anche chi si fa l’orto in una porzione di aiuola pubblica coltivando ortaggi. Insomma direi che c’è tanto da gestire, anche in rapporto alla gestione del sociale dove manca del tutto l’apporto di un Assessore competente attento e capace come è stato ai nostri tempi con l’amico Ciccaglioni, che cercava in ogni situazione di difficoltà di trovare una soluzione concreta.
Centrale del Latte e Grigi: due emblemi della città finiti in un vicolo cieco. Anche qui, da parte del Comune non sembra si sia andati oltre alle dichiarzioni di rito ai giornali….
Dire che si è cercato di salvare la società non mettendo nessuno nel cda perché serviva gente capace e all’altezza è la vera confessione di non essersi curati minimamente delle sorti della nostra Centrale. Noi abbiamo proposto anche idee e soluzioni, ovviamente giacciono ancora nell’ordine del giorno del Consiglio senza aver avuto mai modo di discuterle.
Attorno e dentro al Gruppo AMAG aleggia forte preoccupazione: poiché il comune di Alessandria ne è socio di maggioranza, avete segnali al riguardo? C’è il rischio di una ‘svendita di fine stagione’, per fare cassa?
È un rischio che noi denunciamo da mesi, una preoccupazione seria. Ci opporremo in ogni modo alla svendita del gruppo Amag. Magari fatto anche a spezzatino. Non possiamo permetterci questo, ne va del futuro della città.
Presidente Roggero, altri tre anni così rischiano di essere una traversata nel deserto per Alessandria. Tra i partiti di centro destra stare ragionando in maniera coordinata sul da farsi?
Certamente serve un’alternativa seria e credibile, gli anni che ci separano dalle elezioni sono tanti ma lavorare per tempo è sempre un bene. E poi chissà, magari non tutta l’attuale maggioranza avrà piacere di accompagnare questa amministrazione sino alla sua scadenza naturale. I segnali non mancano.