di Dario B. Caruso
Se non fosse la cruda realtà verrebbe da dire che stiamo vivendo dentro un fumetto parodistico, con falsi eroi a capo di sgarrupati eserciti che combattono a distanza, leadership fiacche che hanno perduto l’arte della politica e della diplomazia.
Questi signori della guerra sono uomini e donne cresciuti davanti agli schermi di un PC, incapaci di utilizzare la parola per approfondire concetti ma solamente per applicare freddi princìpi e scagliare anatemi che vengono rilanciati mediaticamente al fine di abbeverare un popolo bovino.
In un bailamme di aggrediti e aggressori, oggi abbiamo scenari e reazioni che farebbero invidia al miglior romanziere.
Putin (aggressore) sta letteralmente distruggendo il suo popolo e il popolo ucraino; sull’altro fronte Zelenski (aggredito) ha annientato tre intere generazioni di ucraini, quelli morti in guerra, gli anziani senza una casa e una terra, i giovani senza una patria.
I capi di Hamas (aggressore) mettono in atto un’azione terroristica vile e terribile (come vile e terribile è il terrorismo, per definizione) macellando esseri umani e prendendone altri in ostaggio; sull’altro fronte Netanyahu (aggredito) sferra una violenta controffensiva annullando lentamente l’intero popolo palestinese.
Biden e Xi Jinping osservano, qualche volta accelerano, altre volte nicchiano, altre ancora sembrano frenare per poi accelerare ancora, in attesa che il Mondo di Mezzo smetta di esistere.
In questo Mondo ci sono piccole contee guidate da cavalli non di razza che, credendo di essere in gioco, provano a ritagliarsi un ruolo.
Macron prospetta l’invio di soldati, i francesi hanno sempre avuto una propensione al martirio.
E l’Italia? Non si tira indietro, fra un paio d’anni ripristinerà la leva obbligatoria, sei mesi di naia nei quali i giovani virgulti saranno addestrati alla lotta corpo a corpo e alla sofferenza.
Che bel quadretto.
Manca però il supereroe, quello che sistema ogni cosa, come nelle grandi saghe accade.
C’è Papa Francesco che ha un costume d’effetto, bianco e lungo, peraltro ingombrante per correre, volare e scagliare palle di fuoco.
Lui però usa la parola.
E qui chiudo il cerchio, le parole non servono per fermare una banda di idioti.