di Ettore Grassano
A metà marzo, all’inaugurazione della sede elettorale in via Carducci, nel cuore di Tortona, c’erano volti noti della politica locale, e anche regionale e nazionale, ma soprattutto tantissimi cittadini cittadini tortonesi: non solo militanti di partito, ma comuni cittadini che erano lì ad informarsi, ma anche a portare la propria testimonianza. Federico Chiodi, dopo cinque anni da sindaco, ci riprova, forte di una popolarità che emerge non solo sui social, autentico ‘filo diretto’ con la cittadinanza, ma anche di risultati molto concreti, sul fronte della logistica e della promozione del territorio prima di tutto, le due principali leve su cui il centro destra ha scelto di puntare per dare a Tortona un futuro di sviluppo.
Ma la sfida elettorale di giugno si preannuncia sicuramente insidiosa, anche perchè la strategia delle opposizioni appare chiara: si presentano ben tre diversi candidati per il centro sinistra, più un punto interrogativo che ancora riguarda i 5 Stelle. L’obiettivo è, chiaramente, evitare che il sindaco Chiodi, forte della sua popolarità e del sostegno unitario dello schieramento di centro destra possa vincere al primo turno, per poi giocarsela al ballottaggio. Cosa succederà nelle urne? L’impressione è che più salirà l’asticella della partecipazione, più la partita potrebbe chiudersi già al primo turno: insomma, il principale avversario del sindaco Chiodi si chiama astensione. Il sindaco di Tortona, con l’aplomb e l’educazione che lo hanno sempre contraddistinto in questi anni, sorride e sicuramente fa gli scongiuri: “Per noi il secondo mandato significherebbe poter portare a compimento tanti progetti che, complessivamente, consentiranno il rilancio di Tortona, e il rafforzamento della sua identità di città produttiva, innovatrice, all’avanguardia. Decideranno i tortonesi: noi come sempre ce la metteremo tutta”.
Sindaco Chiodi, un anno fa ci disse: “Amo Tortona, e lavorare per la mia città mi appassiona”. Coerentemente, oggi si propone per un secondo mandato. Con quale bilancio, per questi primi cinque anni?
Obiettivamente il bilancio di questi cinque anni può dirsi molto positivo. Se è vero che l’inizio mandato è stato caratterizzato dall’emergenza Covid che ha visto l’Amministrazione impegnata nella gestione delle tante difficoltà emerse, nell’aiutare le fasce più deboli della popolazione, nel sostegno dell’attività dei sanitari anche tramite la raccolta di risorse per aiutare il nostro ospedale, negli ultimi tre anni si è lavorato molto alacremente per mettere in piedi una progettualità importante, come non si vedeva in città da molti troppi anni. Penso all’ambizioso piano per i lavori pubblici da 39 milioni di euro, quasi tutti finanziati, che ci hanno aiutato e ci aiuteranno a cambiare il volto della nostra città; il programma da 400 mila euro che ha permesso di rinnovare le vetrine, rinnovare l’illuminazione del centro, realizzare manifestazioni e migliorare l’arredo urbano tramite l’avvio del Distretto Unico del Commercio. Penso anche agli 800 nuovi posti di lavoro sul territorio grazie all’insediamento di nuove realtà produttive nelle aree logistiche, al potenziamento dei collegamenti ferroviari e autostradali, all’aumento esponenziale del turismo grazie a iniziative di valorizzazione del territorio e la concreta collaborazione con gli altri centri della Provincia, alla riorganizzazione del sistema scolastico a partire dalla ricostruzione della scuola in viale Kennedy; alle tante iniziative avviate nel campo del sociale, durante e dopo il difficile periodo della pandemia; a quelle nell’ambito della sicurezza con il potenziamento della videosorveglianza; agli investimenti sul patrimonio degli immobili sportivi. Al rilancio del polo culturale con la riapertura dopo decenni del Museo Archeologico, della Pinacoteca Civica e l’ampliamento della Biblioteca. Insomma tanto è stato fatto e altrettanto è in itinere, per cui vorremmo, se i Tortonesi ce ne daranno l’opportunità, portare a termine questo rilancio della nostra Città.
Parliamo di sanità: dopo l’esperienza ‘radicale’ del covid, il potenziamento dell’ospedale di Tortona è in corso: quali gli obiettivi per i prossimi anni?
Credo vada sottolineato un punto fondamentale: Regione e ASL in questi anni sono tornati ad investire risorse, finanziarie e di personale sul nostro ospedale dopo anni di depotenziamento. E? Un fatto molto importante che ci permette di inquadrare meglio al situazione: abbiamo inaugurato la Riabilitazione Funzionale che sta lavorando a pieno regime, investito in macchinari all’avanguardia a favore della chirurgia e dell’ortopedia, mantenuto una unità di eccellenza come la Senologia. Avviato una collaborazione innovativa fra pubblico e privato nella gestione del nuovo reparto, della piattaforma ambulatoriale (alla quale presto si aggiungerà anche l’ambulatorio di Pediatria) e del pronto soccorso dove, grazie al fast track, si sono ridotti in maniera drastica i tempi d’attesa medi, passati da 6 ore a 40 minuti. Da questo punto dobbiamo continuare a lavorare per potenziare ulteriormente i servizi a disposizione dei cittadini ma è chiaro che la battaglia politica dei prossimi anni dovrà essere quella di ottenere la completa revisione della delibera 1/600 del 2014, che consentirà una vera riorganizzazione dei servizi ospedalieri.
Logistica, Tortona sembra aver colto l’opportunità appieno, forse meglio di altri territori limitrofi. Ora cosa succederà? Ci sono ancora spazi per crescere, e con quale impatto per il territorio?
L’approvazione del nuovo Piano Regolatore del Comune, dopo 25 anni dall’ultima revisione, ci ha consentito di dare nuovo impulso alle nostre aree logistiche, con nuovi insediamenti che hanno portato, come accennavo prima, centinaia di nuovi posti di lavoro. Con il miglioramento dei collegamenti e il completamento delle grandi opere come il Terzo valico ferroviario ci aspettiamo una ulteriore crescita ma quello su cui stiamo lavorando per i prossimi anni è attrarre interessi ed investimenti per nuovi insediamenti nelle aree già urbanizzate, con l’obiettivo di diversificare l’offerta e portare nuove opportunità di lavoro, anche di livello elevato. La Logistica rimane il cuore dello sviluppo industriale del territorio soprattutto in un momento storico nel quale vediamo la crescita esponenziale di questo settore e crediamo ci sia lo spazio per lavorare in sinergia con anche gli altri centri della provincia per realizzare quel retroporto ligure di cui si parla da anni.
Tortona, con i suoi colli, è anche un’area di grande appeal per l’economia turistica ed enogastronomica: pensiamo ad un’eccellenza di recente valorizzazione come il timorasso, ma non solo. Cosa può e deve fare il comune capozona per stimolare e agevolare le politiche di accoglienza, e la crescita del territorio?
In questi anni abbiamo lavorato molto sulla promozione territoriale coinvolgendo tutto il Tortonese e stringendo con gli altri Comuni capozona della Provincia di Alessandria alleanze strategiche che hanno superato i campanilismi del passato, grazie anche all’efficace coordinamento della Regione Piemonte e di enti come Alexala e Slala. I risultati si stanno vedendo come dimostrano i dati sul turismo in provincia e il crescente interesse verso questa area del Piemonte: per il Tortonese in particolare parliamo di circa 50.000 visitatori lo scorso anno. Da parte nostra ci siamo fatti trovare pronti aumentando l’offerta culturale in città (un esempio per tutti è il MA.DE rinnovato Museo Archeologico) e promuovendo le tipicità enogastronomiche, vino Derthona in testa. I riconoscimenti che continuano ad arrivare a livello nazionale come internazionale dimostrano che la strada è quella giusta.
Lo snodo trasporti: qui siete ad un passo da Milano, quasi Lombardia. La recente attivazione di un collegamento diretto con Roma (Italo) è molto più che simbolica, ma che altro va fatto?
Il prossimo passo è rappresentato dal quadruplicamento della linea Tortona-Voghera che consentirà di ridurre ulteriormente i tempi per raggiungere Milano: in circa mezz’ora sarà possibile raggiungere il capoluogo lombardo, in pratica i tempi di una fermata della metropolitana. Si tratta di un’altra grande opportunità alla quale vogliamo legare uno specifico progetto che promuova la possibilità di trasferirsi a Tortona direttamente dalle grandi città, dove il costo della vita è decisamente più alto. La nostra Città offre una realtà più a misura d’uomo ma garantendo servizi eccellenti in un contesto più vivibile, da dove è possibile raggiungere in tempi brevi le principali metropoli.
Tortona in bici: qual è la situazione degli eventi legati alle due ruote, nella patria di Fausto Coppi?
Se l’anno scorso abbiamo rinnovato l’appuntamento con la tappa del Giro d’Italia, quest’anno avremo un altro evento prestigioso e, in questo caso, senza precedenti: il passaggio del Tour de France nell’ambito della tappa Piacenza-Torino, con tanto di Gran Premio della Montagna sulle nostre colline, dedicato al ricordo del Campionissimo Fausto Coppi. Il Tour è la più importante manifestazione ciclistica del mondo e darà al nostro territorio una vetrina senza precedenti. La tappa è il 1’ luglio, ma nel frattempo stiamo organizzando alcuni appuntamenti di avvicinamento. Lunedì 15 aprile in particolare al Teatro Civico si tiene la seconda edizione del “Premio internazionale Fausto Coppi” che porterà in città quattro straordinari campioni del ciclismo: Gianni Bugno, Calcudio Chiappucci, Davide Cassani e Vincenzo Nibali ultimo italiano a vincere il Tour nel 2014. I quattro saranno intervistati sul palco dal noto giornalista Marino Bartoletti.
Qual è lo stato di salute del commercio tortonese? Il Distretto Urbano finanziato dalla Regione Piemonte darà un impulso significativo al centro cittadino?
La situazione generale per il comparto commercio non è affatto facile a livello nazionale, ma va detto che Tortona ha tenuto meglio di molte altre zone. Il DUC ha rappresentato un’occasione unica per il commercio, che credo Tortona abbia saputo sfruttare al meglio. Oltre 400 mila euro sono stati investiti sulla Città, in parte erogati direttamente ai negozianti per abbellire le loro vetrine, in parte per migliorare il decoro urbano, con nuovi arredi, nuovi punti luce e naturalmente manifestazioni ed eventi per animare il centro cittadino. Allo stesso modo si è investito su iniziative di aggiornamento per i commercianti sulle opportunità offerte dalle nuove tecnologie. E’ chiaro che si dovrà continuare su questa strada, integrando anche i progetti di trasporto pubblico locale sostenibile, rimodulando eventualmente il piano parcheggi e lavorando su nuove iniziative di promozione.
Lei dialoga costantemente, sui social ma anche per strada, con i suoi concittadini: elettori del centro destra, ma anche del centro sinistra, o persone lontane dalla politica. Di cosa si lamentano? Insomma, cosa pensa che si potrebbe migliorare, nei prossimi cinque anni?
In questi cinque anni credo di aver tenuto fede ad un impegno che tutti i Sindaci prendono ad inizio mandato ma che non sempre è facile mantenere: essere il Sindaco di tutti. Questo ovviamente significa anche saper ascoltare le lamentele di tutti e avere l’opportunità di risolvere i problemi a favore di tutta la comunità. Non sempre i tempi di risposta, soprattutto per quanto riguarda le manutenzioni, corrispondono alle aspettative del cittadino e la burocrazia fa si che anche quando c’è la volontà siano comunque necessari lunghi passaggi per realizzare gli interventi. Credo però di aver dimostrato, io come anche gli assessori e i Consiglieri Comunali che hanno fatto parte dell’Amministrazione Comunale in questi cinque anni, la massima disponibilità e attenzione verso tutti i cittadini. Vi sono però delle criticità nel funzionamento della macchina comunale che vorrei poter risolvere nei prossimi anni, migliorando ulteriormente l’offerta qualitativa dei servizi rivolti ai cittadini.