di Pier L. Cavalchini
Si era capito in pieno inverno con la Triestina al Moccagatta, si era capito in piena campagna acquisti “di riparazione” in quel di Novara, si era capito che qualcosa non funzionava. Si veniva da diversi risultati utili (fino alla gara con la Triestina) e si voleva continuare…. ma un gol sbagliato, due o tre posizionamenti fasulli hanno fatto tombola.
Si capiva già allora che gli dei del calcio, la dea Fortuna, gli spiritelli benigni che con un soffio spostano i palloni e fanno fare gol, se ne erano andati. Si era capito – qualche settimana dopo – a Novara con una Alessandria guardinga e timorosa come non mai, esposta a rischi continui e solo con qualche sortita alla capitan Fracassa, con lo spiritello benigno, quello del “buffetto” giusto, del contrasto favorevole, della “papera” difensiva degli altri che non c’era. Anzi, aveva dismesso il “grigio”, che fa molto fine, per indossare banali casacche azzurre scudate o rosso alabardate. E così iniziò la marcia indietro. Si interruppero i risultati positivi, ci si cominciava a guardare intorno con preoccupazione e, a Novara, con mezza gradinata nord positiva, entusiasta, presente e vociante si iniziarono a scrivere le prime righe del documento di addio. Documento che a Fiorenzuola ha trovato la sua parola fine, al termine di una gara che è stata la sintesi di una intera stagione. Si arriva con i migliori propositi, si prova anche qualcosa di nuovo, si hanno anche le occasioni buone…ma si sprecano. E gli altri ti bastonano. Un film già visto una trentina di volte.
E pensare che, ancora, parte degli sportivi della città ci credevano e, con loro, mister Binotto, coraggioso nostromo rimasto alla guida di un gommone d’altura che, non adatto ai marosi, prima si è sgonfiato, poi ha perso per fuga o incidenti un po’ tutti. Dal trainer/commodoro (Banchini), al fuochista aggiustatutto specialista in parate (Liverani), fino a diversi sottufficiali con diploma fasullo e a decine di marinai-comparse che, come tutti i topastri dei B-film, hanno abbandonato l’imbarcazione nel momento del bisogno.
E, a dimostrazione del fatto che, anche a Fiorenzuola, qualcuno ci credeva, ecco la cronistoria della gara.
Mister Binotto (valente nostromo) parte subito con Rossi, Soler, Fiumanò, Samele e con Siafa più defilato sulle fasce. Evidentemente sta pensando ad alternative al “modulo Banchini”, anche se. lo sappiamo tutti, è tardi per gli esperimenti. Comunque le squadre si fronteggiano a centrocampo con una difesa a tre più due in aggiunta. L’ Alessandria prova a dialogare e a muoversi al centro, con Ciancio, Soler e Nichetti ma trova in Potop e Bordioli difensori ostici. Su una ripartenza veloce, come già è successo molte volte a questa squadra, discreta a centrocampo ma “spuntata”, è il Fiorenzuola ad andare vicino al gol. Alberti alza di poco sulla traversa su appoggio perfetto di Sussi e grazia, per il momento, Spurio. E non sono nemmeno passati quattro minuti. Per vedere il primo tiro, piuttosto casuale, dei Grigi bisogna aspettare il ventiquattresimo, perché Fiumanò, Pellitteri e Rossi, pur discreti a centrocampo, non riescono ad alimentare adeguatamente le punte e il colpo di testa su cross di Nichetti, assolutamente innocuo, ne è la conferma. Nell’azione successiva, però, l’Alessandria potrebbe andare in vantaggio se solo Siafa, ben imbeccato da Ciancio, avesse calibrato meglio il suo pallonetto. Un ottimo Sorzi, portiere degli emiliani, si allunga e ci arriva a bloccare il pallone. I Grigi provano a tenere il pallino del gioco e tendono ad alzare il baricentro, prestando però il fianco ai contropiedi della Fiore. Su uno di questi, culminati con un calcio d’angolo, c’è mancato poco che Brogni e Seck riuscissero a girare a rete il più invitante dei passaggi.
Spurio in questo caso non è “uscito” adeguatamente affidandosi troppo alla dea bendata e, per stavolta , l’ha passata liscia. Nichetti come centromediano alterna buone giocate a lanci e passaggi fuori misura e dimostra di essere, come Nunzella e Pepe lo saranno nel secondo tempo, già con la testa in vacanza. Ma ci pensano Ciancio, Pellitteri e Rossi a tenere viva l’azione e, su una sgroppata sulla destra di Siafa, Gega avrebbe il pallone buono per il vantaggio ma sparacchia alto. Peccato. Si continua così fino alla fine del tempo con due occasioni propizie per l’Alessandria che, soprattutto con Siafa al quarantesimo, va vicinissima al vantaggio. Sul colpo di testa preciso dell’attaccante guineano il portiere Sorzi riesce a cambiare direzione, a girarsi e intercettare il pallone diretto a rete. Peccato per la seconda volta.
Ma questi errori si pagano cari e, ad inizio ripresa Nelli e Alberti, su azioni molto simili, portano il Fiorenzuola sul due a zero. Prima con un colpo di testa preciso di Nelli in totale libertà poi con un tiro secco di Alberti che fulmina Spurio, con l’Alessandria tutta sbilanciata in avanti alla ricerca del pareggio. Sono passati solo quattro minuti dall’intervallo ma la partita ha ormai espresso un suo verdetto. Praticamente più nulla di importante fino alla fine con i Grigi in possesso palla continuo ma assolutamente sterile e il Fiore a pungere in contropiede. Infatti, per due volte Spurio salva l’Alessandria da un passivo più pesante, sempre su azioni in ripartenza veloce. Prima si allunga su un diagonale velenoso di Seck poi, a tempo scaduto, rimpalla a Musatti un tiraccio ravvicinato dopo una serie di tiri respinti dalla difesa.
La matematica condanna i Grigi alla serie D che significa semi-professionismo ed un “mondo nuovo” tutto da scoprire. Sulla carta, avendo una società seria e con mezzi, un buon allenatore e, col tempo, ritornando ad avere un pubblico degno della serie B, ci sarebbero tutti gli ingredienti per ritornare subito fra i professionisti, ma sarà così? Oppure, come sembra, ci sarà qualcun altro che salterà dal gommone ormai sgonfio e lascerà andare in malora 110 e più anni di storia?
Fiorenzuola 2 – Alessandria 0
Marcatori: 46′ Nelli (F), 48′ Alberti (F)