di Graziella Zaccone Languzzi
1) Alessandria: via Martiri della Benedicta n. 37 – quartiere Cristo, Villaggio Profughi detto “Shanghai”:… toc toc, c’è nessuno? Sindaco, Questore, ASL/AL (SISP-Servizio Igiene e Sanità Pubblica), insomma qualcuno che ha la responsabilità e l’autorità di occuparsi di un villaggio periferico di questa città che presenta nella sua composizione una situazione “infernale” a detta dalle persone perbene chi ci vivono? Possibile che tutta la politica e tutte le forze dell’ordine e sanitarie non sappiano che esiste tale immenso degrado? Gli amici di “Svegliati Alessandria”, Manzini e Boldrin, hanno accolto il grido disperato di alcuni cittadini che non ce la fanno più a sopportare e subire ciò che accade in quella parte di Alessandria dimenticata anche da Dio: “Villaggio Shanghai – Un viaggio all’inferno”.
Viene descritto ciò che l’occhio della telecamera ha registrato e ascoltato attraverso una testimonianza diretta: “In una tragica periferia, che ha segnato la storia degli anni 50 di Alessandria, si sta consumando silenziosamente una situazione di degenerazione sociale, umana e culturale che ha prodotto sacche di povertà ed indifferenza inimmaginabili da qualche anno fa. Si tratta di alcune palazzine del “villaggio profughi” completamente abbandonate dal punto di vista della manutenzione di base, della salvaguardia di quel decoro urbano che è un prerequisito ad una vita sociale dignitosa e ordinata. Allacciamenti di rete elettrica abusivi, scardinamento di porte, rimozioni di contatori del gas, perdita e riflussi maleodoranti di fogna che hanno invaso locali, cantine e seminterrati rendendoli inagibili, insalubri e pericolosi. Le esalazioni fognarie, la fatiscenza, il degrado tratteggiano un contesto sociale che non ha nulla di dignitoso e che sembra precipitare in un buco nero senza fondo di disagio, danni, malattia, intossicazione: una situazione intollerabile”.
Sono case del Comune e/o pubbliche, nostro patrimonio, e quello che meraviglia è un documento del 30 settembre 2022 a firma del presidente del consiglio comunale, Giovanni Barosini e del sindaco di Alessandria Giorgio Abonante appena insediati, che sottolineano, all’unisono, di aver voluto valorizzare la memoria storica e la presenza in Città del “Villaggio Istriani, Fiumani e Dalmati” (villaggio Profughi detto “Shanghai”) con appositi cartelli segnaletici. Ma dopo i cartelli a quanto pare i nostri baldi amministratori comunali si sono dimenticati di questa parte di città, se i fatti sono quelli filmati e decritti da “Svegliati Alessandria”.
Voto: 2
2) A quanto pare è successo di nuovo, e certamente non è la prima volta: “Il Sindaco Abonante perde di nuovo il controllo in Commissione Ambiente: nostra intervista a Davide Buzzi Langhi”. Ricordiamo un analogo episodio a maggio 2023 durante il Consiglio comunale, con il volgare attacco del Sindaco Abonante nei confronti del capo gruppo della Lega Mattia Roggero, reo di aver espresso più che urbanamente il proprio dissenso sulla politica della maggioranza di centro sinistra: “Alessandria: così il sindaco Abonante insulta la minoranza”. La scena si è ripetuta poi a dicembre 2023, e a farne le spese furono stati Davide Buzzi Langhi (Forza Italia), Mattia Roggero (Lega) e Emanuele Locci (Fratelli d’Italia), che non avevano usato nessuna espressione volgare o offensiva nei suoi confronti, ma vennero insultati mentre esponevano le loro posizioni critiche in merito alla presentazione del DUP – Documento Unico di Programmazione. Esprimere posizioni critiche quando sono ritenute necessarie non è più un diritto dei consiglieri di minoranza? In comune ad Alessandria pare di no: per non dire delle voci che si rincorrono sulla ‘palpabile’ tensione che si avverte in certe giornate al piano nobile di Palazzo Rosso, da cui gli impiegati più avveduti e ‘scafati’ si tengono opportunamente ‘alla larga’.
Alessandria ha oggi serissime “sofferenze” in molti settori, che tutti i cittadini ormai percepiscono, scuotendo sconsolati la testa su presente e futuro. I giovani più attrezzati e qualificati sistematicamente abbandonano questo territorio, e come dare loro torto? Ma gli altri, noi che siamo adulti e magari un po’ avanti negli anni che cosa mai possiamo fare? Nessuno pretende dal Sindaco la bacchetta magica: ma neanche oscillare costantemente tra ira e assenza ci pare una soluzione all’altezza della situazione. L’opposizione in consiglio comunale, a dire il vero fin troppo composta e compassata, ha il sacrosanto dovere di porre domande, e segnalare ciò che non funziona. E il primo cittadino dovrebbe rispondere con meno veemenza, e più concretezza sui temi. Per non dire, naturalmente, delle basilari regole dell’educazione. Ci sono ancora tre anni, e per Alessandria la vedo proprio brutta.
Voto: 2
3) Il Ponte Meier sul fiume Tanaro è una struttura progettata dall’architetto americano (e non tedesco, come si leggeva in un articolo de Il Piccolo di martedì 30 gennaio, edizione solo in pdf) Richard Meier, sulla quale l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Alessandria Michelangelo Serra, afferma: “…Successivamente, ci si dedicherà anche al ponte Meier dove, malgrado la struttura non abbia nemmeno 8 anni, la ringhiera dà problemi. La parte in metallo è molto delicata sarà costoso intervenire, ma lo faremo. Vi è un piano triennale per la sua manutenzione e nei prossimi mesi potrebbe essere interessato per la sostituzione di alcune vacillanti bacchette della ringhiera e contestualmente si metterà mano al caminamento che ha bisogno di trattamenti accurati…”. L’assessore prosegue: “… Sappiamo che al Meier dovremo dedicare un importante investimento di denaro, d’altronde la delicatezza della struttura ci impone di intervenire anche se non c’è molta urgenza …” Infine l’assessore Serra parla di Collaudo Tecnico Amministrativo: “… Di sicuro entro l’anno “chiariremo” la partita del collaudo amministrativo, ma è solo una questione di burocrazia, la mancanza di questa documentazione non significa che il ponte ha problemi strutturali, comunque è da sanare …” : L’assessore fa capire che alla fine non c’è molta urgenza nel fare manutenzione e qui si sbaglia perché il degrado prosegue. Le magagne del Meier sono più numerose dei suoi pregi, forse non vi è stato un controllo minuzioso da parte dell’appaltante durante la sua costruzione su materiali e prodotti utilizzati, in aggiunta bloccare per tre volte il cantiere per aprirlo al pubblico può aver sfasato il ritmo dei lavori, come anche le troppe modifiche dall’originale apportate a cantiere aperto. L’odierno stato del ponte lo denunciano gli amici di Svegliati Alessandria, che sono tornati sul Meier segnalando l’insostenibile leggerezza del fare manutenzione: “Ponte Meier, la ruggine avanza e ancora aspettiamo il collaudo tecnico amministrativo”. Veniamo al mancato collaudo: premesso che nessuno ha mai messo in discussione la sicurezza del manufatto, nell’affermazione da parte dell’assessore secondo cui trattasi di una mera questione burocratica a mio parere è solo funzionale ad un tentativo di rassicurarci. Tentativo che ottiene risultato opposto per varie ragioni: palazzo Rosso è così malconcio da non saper sbrigare una “questioncina burocratica” nei tempi prescritti dalle normative? Non dimentichiamoci che questa “questioncina” burocratica ha portato ad un pesantissimo provvedimento disciplinare nei confronti del più blasonato dirigente comunale allora in servizio. L’Assessore Serra nel 2023 aveva assicurato d’aver dato precise disposizioni ai tecnici comunali per presentare entro fine febbraio la documentazione alla Commissione Collaudatrice, che combinazione si è sciolta nel 2023 a causa del mancato invio dei documenti più volte richiesti. Intanto il tempo passa e passano gli anni che sono ben otto, tante le parole di impegno sul poi e sul domani, tanto “non c’è urgenza” , nel frattempo il degrado dei materiali progredisce, niente garanzia, manutenzione a nostro carico e in attesa l’alba ‘adda veni’… quando non si sa.
Voto: 2