Al di là dei responsi degli esperti e delle anomalie climatiche generate dal surriscaldamento globale, per chi vive per strada o per coloro che faticano a pagare le utenze di gas e luce il freddo invernale resta sempre una incombente e drammatica emergenza.
Da dicembre a marzo ad Alessandria c’è chi è impegnato ogni giorno nel mettere in campo soluzioni concrete per far fronte alle urgenze di chi vive in condizioni di estremo disagio.
Grazie a una sovvenzione di 40mila euro della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Caritas e la Comunità di San Benedetto al Porto anche quest’anno stanno affrontando l’emergenza freddo con attività di supporto e prevenzione.
«Al momento i nostri dormitori sono completamente saturi», commenta Giampaolo Mortara, direttore di Caritas Alessandria. «Nel ‘maschile’ stanno trovando riparo 35 ospiti. Per dare un’idea, solitamente nelle stagioni più calde arriviamo a 25-28 posti letto. Nel dormitorio femminile, invece, stiamo offrendo ospitalità a 16 donne, più 8 mamme con al seguito i propri bimbi, per un totale di una ventina di minori». Un servizio di accoglienza temporanea che non è fine a sé stesso, «il dormitorio, infatti, spesso può essere un punto di partenza. Per alcuni un’occasione per riprendere in mano la propria vita tramite un percorso di riscatto sociale e lavorativo».
Gli aiuti offerti da Caritas, tuttavia, sono rivolti anche ai nuclei familiari in condizioni di grave disagio economico, «con il sostegno nel pagamento delle utenze per una trentina di famiglie e con la fornitura di legna e pellet da ardere. A circa due mesi dall’avvio del piano “emergenza freddo” abbiamo acquistato e consegnato circa 200 quintali di legna e 40 di pellet, oltre a stufe elettriche e altri mezzi di riscaldamento “di fortuna”».
Per chi invece trascorre le gelide notti invernali all’addiaccio si fa ancora più intenso il monitoraggio dell’Unità di strada della Comunità di San Benedetto al Porto. «In questo momento – spiega Fabio Scaltritti, presidente della comunità fondata da don Gallo – in città sono 15 i senza fissa dimora che dormono al freddo. Alcuni di loro si difendono dal clima rigido occupando cantine dismesse o solai abbandonati». Per prima cosa i volontari dell’Unità di strada si assicurano che la persona incontrata sia in buone condizioni di salute, dopodiché vengono forniti sacchi a pelo e coperte, «ma in alcuni casi offriamo anche il pernottamento in albergo, soprattutto a chi si trova ad Alessandria solo di passaggio in attesa di prendere il treno la mattina successiva». L’unità mobile di San Benedetto, inoltre, sta monitorando più di una ventina di casi che riguardano persone in contesti abitativi di estremo degrado, «privi di impianti di riscaldamento funzionanti. A questo proposito – sottolinea Scaltritti – mi preme sottolineare come ad Alessandria esista un evidente problema legato all’emergenza abitativa. Basti pensare che più di 100 persone hanno già subito lo sfratto e in questo momento si trovano senza casa e senza valide alternative».
Il piano di emergenza freddo, intanto, va avanti. «Per fare il punto della situazione – commentano Mortara e Scaltritti – settimanalmente ci riuniamo in un tavolo tecnico con Cissaca, Cooperativa Coompany &, Comune di Alessandria e Asl, ovvero le altre realtà del territorio che fanno parte della rete di monitoraggio e cooperazione».