Il Presidente Marengo: “Al via un nuovo percorso organizzativo ed economico”
Aral Spa ha concluso di fatto la fase di crisi aziendale con il versamento dell’ultima rata del concordato pari a 577 mila euro, che ha interessato l’attività dell’azienda a decorrere dall’ultimo trimestre 2017. Ora si guarda avanti dando il via a nuovi progetti industriali e ad un nuovo percorso organizzativo ed economico. “Soddisfatti di aver portato a termine con un anticipo di qualche mese il piano concordatario – commenta il presidente Angelo Marengo -. E’ stato un lavoro impegnativo che ha visto la collaborazione di tutti, dagli amministratori ai dipendenti dell’azienda. Ora possiamo concentrarci sul futuro della società”. “Il passaggio da un passivo di 6 milioni del bilancio del 2018 ad un attivo di circa 2 milioni di euro del bilancio del 2023 testimonia come l’azienda in questi anni sia stata in grado di svolgere un’attività di risanamento virtuoso in maniera del tutto silenziosa – dichiara il Presidente di Aral, Angelo Marengo-. Ora abbiamo tutte le carte in regola per effettuare nuovi investimenti, creare nuove realtà e ammodernare ciò che è già in nostro possesso”.
Nell’estate verranno avviati 3 importanti progetti che permetteranno un maggiore efficientamento dell’azienda e uno sviluppo verso la sostenibilità ambientale:
- Il nuovo Centro di Stoccaggio per la raccolta differenziata dei rifiuti, a disposizione dei cittadini, che sarà realizzato grazie ai fondi PNRR in un’area di circa 3 mila metri quadrati;
- il Centro di Riuso, collocato all’interno del Centro di Stoccaggio, dove potranno essere conferiti dai cittadini gli oggetti funzionanti ma non più utilizzati per essere ricollocati su un mercato solidale;
- L’implementazione del Centro di Stoccaggio dei RAEE con l’acquisto di un mezzo per la movimentazione delle apparecchiature elettriche ed elettroniche.
“Tre progetti legati tra loro che prevedono una serie di accorgimenti tecnici e tecnologici che non comporteranno rischi per l’acqua, l’aria, il suolo, la fauna e la flora o inconvenienti da rumori e odori, né danneggiare il paesaggio e i siti di particolare interesse – precisa il direttore di Aral Spa, Marco Rivolta -. Attualmente abbiamo già un Centro di Stoccaggio situato nella stessa zona degli impianti di gestione dei rifiuti (Strada J. F. Kennedy 504 a Castelceriolo) ma, purtroppo, per questioni organizzative, autorizzative e di sicurezza dobbiamo attenerci a orari limitati e flussi contingentati. Questo non agevola indubbiamente il cittadino nel conferimento dei rifiuti e non è neppure produttivo per l’azienda stessa – prosegue il direttore -. Realizzare questa nuova Isola Ecologica permetterebbe di aumentare l’efficienza del reparto interno di Aral, evitare sovrapposizioni che possono creare problemi e garantire orari di apertura molto più ampi (almeno 40 ore settimanali), in modo da venire incontro alle esigenze dei cittadini di Alessandria e di tutti i comuni del Bacino”.
“Gli amministratori di Aral hanno svolto un lavoro importante negli ultimi 3 anni e mezzo per il risanamento e rilancio dell’azienda, passando da un passivo ad un attivo – dichiara il Sindaco di Alessandria, Giorgio Abonante -. La speranza è quella di continuare su questa strada perché siamo solo alla metà del cammino”.
Nel Piano quinquennale di Miglioramento Ambientale e Industriale presentato lo scorso anno è previsto anche il rifacimento del TMB (Trattamento Meccanico Biologico) nel sito di Castelceriolo, ovvero “un nuovo impianto che consentirà di migliorare la separazione dell’indifferenziato -spiega il direttore, Marco Rivolta -, selezionando meccanicamente il rifiuto riciclabile, riducendo al massimo il conferimento in discarica. Auspichiamo – conclude Marco Rivolta – la cantierizzazione entro fine 2024 “.
Mercoledì è stato firmato il secondo protocollo con Amiu Genova, una collaborazione proficua instaurata da anni. “Aral per noi è un partner strategico per sviluppare progetti futuri come il nuovo impianto TMB – dichiara il presidente di Amiu Genova, Giovani Battista Raggi-. In prospettiva vorremmo ottimizzare i flussi attuali dell’indistinto, ma anche del rifiuto differenziato che necessita di una seconda revisione”.