di Ettore Grassano
“Gli alessandrini con cui ho parlato in questi giorni sono tutti furenti. Alle prese con servizi pubblici inefficienti che costano tantissimo (anche semplicemente illuminare le strade la sera e la notte sembra diventata impresa titanica, e tutti stiamo aspettando con timore la Tari 2024), mentre dal comune arrivano solo notizie di corsa alle poltrone. Mi sembra un atteggiamento davvero poco serio, e lontano dalla realtà della gente”. Mattia Roggero, capogruppo della Lega a Palazzo Rosso, ha evidenziato nei giorni scorsi le ‘storture’ del’amministrazione Abonante, e sa di aver di fronte un altro anno di battaglia, “per rendere trasparente a tutta la nostra comunità la situazione di grande criticità del comune, e le scelte, o non scelte, irresponsabili e pericolose di centrosinistrra e grillini. La Lega continuerà ad avere un approccio propositivo, e ad avanzare anche progetti che guardino al futuro di Alessandria: anche se fino ad ora ogni nostra proposta è stata bellamente ignorata in consiglio comunale”.
Partiamo da qui, allora. Una città in abbandono, sembre più immersa nel degrado, con segnali di insicurezza o quanto meno di vandalismo anche nei sobborghi (si pensi ai diversi episodi a Mandrogne, nell’ultimo mese), un commercio di prossimità abbandonato a se stesso, il Gruppo Amag alle prese con richieste di risarcimenti milionari e senza la minima progettualità di medio lungo periodo. Il tutto mentre persino svuotare i cassonetti e illumare i quartieri di sera e di notte sembra essere diventato quasi impossibile.
“Non c’è da stupirsi – spiega Roggero – se sempre più alessandrini, giovani e meno giovani, decidono di andare altrove: ma noi a questa situazione non intendiamo rassegnarci, perchè Alessandria è casa nostra, la città che amiamo. Non servono miracoli per rilanciarla, e tanto meno la soluzione possono essere costanti richieste di aiuto a Roma: occorre puntare su progetti di crescita e sviluppo. Che per cinque anni, dal 2017 al 2022, sono stati messi a punto, e che poi Abonante e la sua giunta hanno gettato a mare, ‘congelando’ da due anni la nostra comunità. Ma di immoblismo si può anche morire”.
Presidente Roggero, per il comune di Alessandria un 2024 decisamente in salita. Partiamo dai costi dei servizi : un po’ cari rispetto alla qualità erogata….
Se vogliamo essere gentili e usare un eufemismo, diciamo pure così. In realtà siamo una delle città con servizi comunali più costosi e meno qualitativi d’Italia.
Il caso Tari di questo inizio anno è emblematico: migliaia di ingiunzioni di pagamento prenatalizie, uffici in affanno, totale mancanza di informazioni anche in rete. L’impressione è che, esternalizzando la riscossione dei tributi, si dia il via alla solita ‘pesca a strascico’ sugli ultimi cinque anni, senza nessun riguardo per i cittadini, e nessuna volontà di analizzare caso per caso. Oltretutto, è in arrivo la Tari 2024, e ci aspettiamo un’altra mazzata: considerato il livello di sporcizia e abbandono in cui si trovano quartieri e sobborghi, sarebbe paradossale. Per non dire di intere vie spesso al buio totale, in città come nei sobborghi.
Il Gruppo Amag, non solo sul fronte Ambiente, sembra sempre più una nave alla deriva. La richiesta di 16 milioni di euro conseguente alla decisione dell’attuale management, nominato dal sindaco Abonante, di rottamare il progetto Smart City appare emblematico. Ma ci sono anche numerose altre criticità all’orizzonte…….
La ‘non gestione’ della multiutility da un anno e mezzo a questa parte è evidente. Certamente nel triennio 2019-2022 il centro destra a traino Lega non solo ha risanato un Gruppo che aveva ormai scarsissima credibilità anche con gli interlocutori bancari (oltre che fatture scadute con tante piccole e medie aziende del territorio), ma ha rilanciato progetti e investimenti. Nell’estate 2022, insomma, il Gruppo Amag era una realtà proiettata verso il futuro, con progetti all’avanguardia europea come smart city e comunità energetiche. Tutto questo è stato prima congelato, poi archiviato, con conseguenze che stiamo scoprendo in questi mesi. Il sindaco Abonante ha la seria responsabilità politica di aver individuato un management assolutamente non all’altezza: in un anno e mezzo abbiamo assistito ad un balletto di nomine, con figure entrate in azienda e uscite dopo pochi mesi, ed altre che sarebbe forse opportuno si dimettessero al più presto. Ma dubito che tutto questo possa succedere. A proposito di smart city: o da un lato questo era un progetto che non interessava a questa maggioranza e di conseguenza è mancata l’onestà intellettuale di dirlo fin da principio, o dall’altro vi è una totale inadeguatezza del management nella gestione delle società partecipate e del coordinamento delle stesse da parte dell’Assessore competente in materia. L’unica certezza è che a pagarne le conseguenze è la città che perde un progetto finalmente al passo con i tempi e rischia di dover pagare milioni di euro di risarcimenti.
La questione acqua pubblica alla Lega, non solo alessandrina, sta particolarmente a cuore….
Stiamo parlando del bene primario più importante, essenziale alla vita, e che non può e non deve diventare un business in mano ai privati: che legittimamente puntano al profitto, mentre compito del pubblico è tutelare i diritti di tutti, a partire dai più deboli. La mozione che la Lega ha presentato nei giorni scorsi in comune ad Alessandria e a Novi Ligure, e che stiamo proponendo a tutti gli altri consigli comunali del territorio, va in questa direzione: acqua diritto da garantire a tutti, e non business. Quindi acqua bene a totale controllo pubblico, per evitare che soggetti privati, quotati in Borsa e partecipati da fondi di investimento, cerchino di imporre (dal loro punto di vista anche legittimamente) logiche diverse. Recentemente il Partito Democratico su questo tema ci ha accusati di demagogia, auspicando “il superamento di gestioni comunali o consortili”, ma anche “preservando simultaneamente una governance pubblica che sia garanzia di trasparenza e responsabilità”. Ci piacerebbe, per rispetto di tutti i cittadini, che il Partito Democratico fosse più chiaro su questo punto: per superamento delle gestioni consortili intendono forse dire che gli acquedotti devono essere ceduti a soggetti privati, magari quotati in Borsa? E cosa significa allora governance pubblica? Si sta pensando a partnership pubblico private, in cui il pubblico fa gli investimenti, e il privato i profitti, aumentando il costo dell’acqua in base a logiche di mercato? Gli italiani, e peraltro anche buona parte della sinistra, con il referendum del 2011 si espressero chiaramente: sì all’acqua a controllo completamente pubblico, no all’acqua quotata in Borsa e soggetta agli sbalzi del mercato. La Lega la pensa ancora così, e soprattutto vorremmo evitare che l’acqua, al pari della benzina o del gas, diventasse un bene soggetto ad oscillazioni e speculazioni di mercato, e quindi bene ‘razionato’ per i più deboli e i più poveri. Queste battaglie la sinistra di un tempo le ha sempre promosse, e condivise. Il Pd e i Grillini di oggi non si capisce: la mozione della Lega è anche un modo per ‘stimolarli’ alla chiarezza su questo tema.
I commercianti alessandrini sono sempre più scontenti: già il periodo è complicato, ma in città sembra che il Palazzo ‘remi contro’ in tutti i modi….
E’ paradossale, mi confronto quotidianamente con tanti esercenti, che sono giustamente esasperati. In questi anni la Regione ha messo in campo un progetto estremamente innovativo come i Duc, con risorse e capacità di innovare. Mentre in altre città, a partire da Tortona e Valenza (finanzate dal primo lotto, come Alessandria), le amministrazioni comunali stanno facendo squadra con i commercianti, nel capoluogo centro sinistra e grillini da un anno e mezzo a questa parte se ne inventano una a settimana, pur di ostacolare chi deve lavorare, e fatturare. La vicenda Ztl, nel come è stata fatta e gestita, è un atto di dilettantismo puro, direi dannoso, dal punto di vista economico, per una categoria già alle prese con mille problemi. Analisi del settore parlano di un 30% di fatturato perso nel corso del 2023, nell’area interessata dalle limitazioni alla circolazione. E non mi pare che, per contro, questo abbia significato rilancio pedonale per un centro storico sempre più vuoto, disadorno, trascurato. Peraltro anche i residenti di diverse vie si lamentano costantemente della pessima gestione della viabilità, e dei parcheggi per chi vive in centro. Le uniche a non potersi lamentare del sindaco Abonante e della sua maggioranza, fino ad ora, mi pare siano le ragazze del collettivo transfemminista Non Una di Meno. Anzi a pensarci bene neanche loro…anche lo stesso collettivo ha mosso diverse critiche per aver consegnato un immobile pubblico non accessibile in ogni sua parte.
Ed eccoci al ‘risko delle poltrone’, come lei lo ha definito: il rimpasto di giunta si farà, e in che tempi?
Lo ignoro, come tutti gli alessandrini, e credo anche degli esponenti di maggioranza.
Qualche settimana fa si accreditò l’ipotesi dell’ingresso in giunta, come vice sindaco, dell’attuale presidente del consiglio comunale confermando peraltro che avevano visto giusto coloro che parlarono di ‘accordo’ (tanto negato) prima del ballottaggio del 2022. Ma si è parlato anche di contestuale allontanamento di tre esponenti dell’attuale giunta, segno evidente di malessere, e quantomeno di scarsa sintonia. Il punto vero però è che agli alessandrini importa poco o nulla se il Presidente del Consiglio diventa vicesindaco, o se si va verso la sostituzione di qualche assessore. La sfiducia verso questa amministrazione è altissima, ma noi non vogliamo che nei cittadini prevalga la rassegnazione. Tutti noi che amiamo Alessandria, e che qui vogliamo vivere e lavorare nei prossimi anni e decenni, dobbiamo fare in modo che la città sia guidata e gestita da una classe politica degna, capace di ascoltare i bisogni delle persone, a partire da quelle più in diffioltà, e di mettere in campo soluzioni e progetti che guardano al futuro. Il sindaco Abonante e la sua maggioranza sono riusciti a far naufragare diversi progetti avviati dalla giunta Cuttica, senza però mettere in campo alcuna idea alternativa di città. Se non si vuole perdere completamente la fiducia verso le Istituzioni si chiarisca in fretta questo imbarazzante stallo, diversamente si valuti la strada per accompagnare la città a nuove elezioni.