“Condividiamo le perplessità del collettivo transfemminista a cui il sindaco Abonante ha concesso in comodato sostanzialmente gratuita l’utilizzo dello stabile comunale di via San Giovanni Bosco. Noi fin da subito avevamo segnalato i problemi di agibilità ed accessibilità della struttura e la non opportunità di concederla dal mattino alla sera ad una associazione prima di fare tutte le verifiche del caso con una procedura ad evidenza pubblica associata. Oggi constatiamo che le nostre preoccupazioni erano fondate, tanto da dover persino condividere le riserve dell’associazione che oggi occupa quello spazio che da quanto leggiamo con buona probabilità (tra l’altro non avendola potuta visionare) non detiene gli indispensabili requisiti di legge sull’accessibilità”. Così in una nota il Gruppo Consiliare della Lega in comune ad Alessandria commenta la notizia della mancanza di un ascensore funzionante di collegamento tra i piani nella struttura comunale trasformata lo scorso agosto, in tutta fretta e senza i necessari interventi legati all’accessibilità, in nuovo Centro d’incontro comunale Casa delle Donne TFQ (Transfemminista e Queer).
“A suo tempo abbiamo evidenziato che a nostro avviso esistevano, ed esistono, realtà associative che meritavano attenzione prioritaria da parte della giunta Pd/5 Stelle, le cui esigenze sono a tutt’oggi ignorate. Ma oggi ci troviamo d’accordo con il gruppo transfemminista, che lamenta la mancanza di accessibilità al piano superiore per chi ha problemi di mobilità. Negli edifici pubblici deve essere garantito un livello di accessibilità degli spazi interni tale da consentire la fruizione dell’edificio a tutti, e questo oggi nella nuova Casa delle Donne pare non avvenga. Diciamo pare, perchè ad oggi ai consiglieri di opposizione un sopralluogo dello stabile ancora non è stato consentito, per cui non possiamo che attenerci alle dichiarazioni di chi lo sta gestendo”.
“C’è però anche un altro aspetto rilevante della vicenda – continua il Gruppo Lega -, ed è quello legato ai costi. I cittadini di Alessandria hanno ormai capito che affitto, gestione e mantenimento dello stabile, per decisione del sindaco Abonante, sono a carico di tutta la nostra comunità. Poiché però il comune di Alessandria ha intrapreso (grazie alla precedente giunta Cuttica) un faticoso ma necessario percorso di risanamento, e deve rispettare un preciso piano di riequilibrio ventennale, ci sembra opportuno che gli alessandrini sappiano anche quanto costa la gestione completa dello stabile: adeguamento della struttura, mantenimento, gestione. Confidiamo che già nel prossimo consiglio comunale, la casa di tutti i cittadini di Alessandria, ci possano essere fornite informazioni puntuali al riguardo, diversamente occorrerà fare alcuni approfondimenti sulla legittimità delle spese fino ad oggi già sostenute”.