«Sulla base di una collaborazione interistituzionale tra Regione Piemonte/Asl di Alessandria, Comune di Acqui Terme, Terme di Acqui e a seguito di una analisi delle strutture disponibili, delle caratteristiche delle acque, dei dati sulla popolazione residente e dei dati sull’attività sanitaria termale degli anni precedenti, è stato elaborato un piano di sviluppo della sanità termale del territorio che prevede le seguenti linee di azione:
• Realizzazione di un poliambulatorio specialistico;
• Integrazione delle cure-Psdta, per offrire percorsi integrati e in continuità con quanto offerto dai presidi esistenti, attraverso il coinvolgimento di equipe comuni ad Asl e Terme. Il presidio termale opera in rete con i presìdi della Asl;
• Integrazione per la riabilitazione in collaborazione con la Struttura di recupero e rieducazione funzionale;
• Modello educativo del termalismo per sviluppare all’interno dell’Asl competenze specifiche anche tramite la partnership con Università e centri di ricerca.
Il progetto è attualmente in fase di valutazione in merito alle modalità di realizzazione, alle risorse e alle modalità di coinvolgimento dei partner istituzionali e privati».
Così l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, in risposta all’interrogazione che chiede chiarimenti in merito al progetto delineato da Regione Piemonte, Comune di Acqui Terme e Asl di Alessandria sulle proprietà curative delle acque cittadine in trattamenti che prevedano l’impiego diretto di personale sanitario.