Non è vero che dopo tre esercizi in perdita i Comuni sono obbligati a cedere le quote delle Società partecipate, anzi il D. Lgs. n. 175/2016 prevede possibili soluzioni.
In casi di perdite per tre esercizi consecutivi sono consentiti trasferimenti non ascrivibili ad un soccorso finanziario purché siano misure contemplate in un piano di risanamento.
In quanto Socio pubblico il Comune di Alessandria avrebbe dovuto farsi carico in Assemblea dei Soci della Centrale del Latte di promuovere la redazione di un piano di Risanamento Societario a tutela dell’azienda e degli altri Soci.
La Giunta Abonante sta quindi mettendo la testa sotto la sabbia come uno struzzo e sta fuggendo dalle proprie responsabilità abbandonando gli allevatori.
Contestiamo anche l’iter politico-amministrativo che ha portato a questa azione: sarebbe stato più corretto adottare una delibera Consiliare ad hoc per procedere con l’avviso pubblico di alienazione delle quote societarie, invece si è preferito inserire una postilla all’interno del Documento Unico di Programmazione discusso nel giugno 2023.
Una scelta sbagliata lontana dai principi della trasparenza e della Democrazia.
La vendita (o svendita) delle partecipazioni nelle società pubbliche merita un dibattito Consiliare più approfondito, soprattutto in casi come questo dove si parla di una filiera alimentare di fondamentale importanza, martoriata da normative europee che agevolano le produzioni di altri paesi e causano un inevitabile aumento del prezzo del prodotto che si ripercuote non solo sui produttori ma anche sui consumatori.
Il PD ed il Sindaco Abonante si nascondono dietro un’originale interpretazione della Legge Madia.
La verità, purtroppo, è che la linea politica del PD è quella di procedere su tutto il territorio con la cessione delle quote pubbliche sia delle Società che si occupano di servizi essenziali e sia di quelle dove gli Enti Locali svolgono un ruolo di Garanzia in importanti tipi di produzioni.
Alessandro Rolando
Segretario cittadino della Lega di Alessandria