di Pier L. Cavalchini
I Grigi concedono la prima mezz’ora al Trento, a casa sua, e – per buona parte dei restanti sessanta e più minuti – si dimostrano compagine matura e affidabile, meritando ampiamente il pareggio. Soprattutto non si scompongono dopo aver subito una rete abbastanza casuale e mantengono corsie preferenziali di gioco che mettono più volte in difficoltà gli avversari. Questa volta è toccato al Trento, vedremo se la “magia” continuerà con l’Atalanta e oltre.
Parte di gran carriera il Trento basandosi sull’esperienza di capitan Trainotti e dell’esperto Pasquato. Passaggi veloci e filtranti che mettono in difficoltà la squadra di mister Banchini. I cross e i passaggi centrali per Attys e Petrovic costringono Giubilato, Rota e Nichetti agli straordinari. Già al quindicesimo minuto è proprio Giubilato ad operare una magia su Petrovic, costringendo l’attaccante croato all’errore. Liverani cerca di organizzare al meglio le difese e, quando c’è bisogno, ci pensa lui direttamente. E’ quanto succede al minuto 20 quando, con un movimento d’istinto, devia di piede un perfetto tiro al volo di Pasquato. Ma il Trento continua a spingere e vuole in tutti i modi ottenere una vittoria di prestigio che permetterebbe ai cisalpini di coronare un trittico vincente (possibili nove punti in tre partite). Soprattutto sulla destra riescono a trovare varchi e sarà proprio l’ottimo Pasquato a mettere al centro un invitante spiovente, lo sfiora soltanto Trainotti , ingannando Nichetti che, inavvertitamente, provoca un autogol. Uno a zero per il Trento, con l’impressione che la squadra messa in campo da Bianchini non sia ancora registrata al meglio.
Invece succede qualcosa di inaspettato: lentamente i Grigi alzano il loro baricentro e, dopo la prima mezz’ora i trentini sembra abbiano perso forza e lucidità. Ne è una prova l’occasione nitida, capitata al sempre ottimo Mastalli, al trentaduesimo. Movimento “grigio” sulla destra con Sepe e Siafa alle prese con la difesa in maglia gialloblu, cross pennellato a trovare Mastalli e conseguente coordinazione dell’ex giocatore della Lucchese. Vorrebbe ripetere il secondo gol fatto alla Pergolettese solo qualche giorno fa, ma la conclusione risulta alta sulla traversa.
Il Trento, comunque, non sta a guardare e con Frosinini, di testa, sfiora il raddoppio. Siamo a dieci minuti dal riposo e, di fatto, si è creata una parità nella gestione del gioco in campo con azioni ripetute da una parte e dall’altra. Niente di particolarmente eclatante per l’Alessandria che preme per il pareggio , ma non riesce a tirare per la buona difesa di Ferri e compagni, mentre le puntate in contropiede dei trentini si rivelano sempre pericolose. Infatti, un super Liverani vola per rintuzzare il solito cross a rientrare per Petrovic e, con quella respinta, contiene il passivo per i Grigi ad un solo gol allo scadere del tempo. Si riprende senza Anatriello, ancora piuttosto leggero e inconcludente, sostituito da Gazoul, autore di una prova maiuscola, con i primi venti minuti della ripresa che sono la fotocopia della seconda parte del primo. I Grigi a premere e i trentini a lanciarsi in micidiali contropiedi. In uno di questi, al minuto 15, gli atesini recriminano su un rigore per trattenuta, ma il signor Di Cicco non è d’accordo. E il replay video gli dà ragione. Ma la partita è viva e sempre piacevole e le incursioni di Foresta, Sepe e Mastalli tengono in continua allerta i Gialloblu di casa, come – in casa trentina – si muovono sempre pericolosamente Petrovic e Attys. E’ comunque l’Alessandria che preme di più e al ventitreesimo viene premiata.
Foresta riesce a svincolarsi, sulla corsia di destra, dai mastini di Trento, corretti ma sempre molto decisi nel pressing e negli interventi, vede libero al centro Gazoul e tenta il passaggio. Il giovane centravanti di origine nordafricana si fa trovare pronto all’appuntamento e, con un perfetto “interno piede destro” batte l’incolpevole Russo. Uno a uno, palla al centro e i cinquanta sostenitori dei Grigi in visibilio.
Mister Banchini cambia chi ha il fiato corto e butta nella mischia Nunzella, Ercolani e Gega. Si dimostreranno scelte azzeccate perché l’insieme del centrocampo filtra a dovere le reazioni dei Trentini e, in difesa, con il sostegno del gigante Siafà, riesce ad evitare situazioni difficili. Ancora una occasione per i Grigi su una deviazione fortuita della difesa di casa che ha rischiato di provocare un autogol con un pallonetto maligno. Alessandro Russo, però, “accompagna” il pallone fuori a cinque centimetri dall’incrocio dei pali.
Si va avanti fino al novantesimo e oltre (di fatto con ben sei minuti aggiunti) ma la sostanza non cambia. I trentini hanno speso molto nella frazione iniziale e non riescono a fare più di tanto, con beneficio degli uomini di Banchini che portano a termine il match e rimediano un prezioso punto nel difficile campo di Trento.
Si continua un passo per volta, senza fare giocate da fenomeni e cercando di fare attenzione a tutte le fasi di gioco. Sembra che la cura funzioni e l’Atalanta formato serie C sarà il nuovo banco di prova della “nuova” Alessandria.
Trento 1 – Alessandria 1
Marcatori: 25 Trainotti (T) – 67 Gazoul (A)
foto Credits Michael Giacca – A.C. Trento 1921
Mister Banchini dopo Trento Alessandria